Prendo lamine di pensiero
per fonderle in un fuoco immenso.
Una fornace senza brace,
che spaventa chi non tace
e chi non piace.
Ma ancor più
chi vuol vedere nel punto di vista
una nuova pista.
E chi è
che non ha mai sentito il sussurro del vento.
Un attimo di spavento.
Prendi le mie mani:
ti farò vedere
cosa c’è oltre il muro,
oltre le schiere di palazzi,
di dazi, di pazzi, di insazi,
di cazzi e di scazzi.
Vedrai sorgere il sole.
Scoprirai che non muore.
Scoprirai che sorge dentro i nostri cuori ogni giorno.
Per ogni mano che l’uccide.
Tra cocci di bottiglie rotte,
tracannate a un’alba pallida,
sotto un vento di condanna.
Nel mezzo di un bosco di fragole…
Di parabole e favole…
Carezze tiepide… |