Il micromondo umano e l'universo spirituale

di CherryOrange
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Provo uno strano piacere e un'interesse fuori dal comune quando provo questi stati malinconici.
Forse sono masochista ma... č solo in questi stati di totale sfiducia, che riesco ad annullare ogni prioritā imposta e ad abbandonarmi in uno stato cosi basso in cui riesco a capovolgermi e vedere quelle banalitā che mi fanno da fondo e che vengono puntualmente nascoste dal mare di vita quotidiana che giudichiamo piu importante.
Ecco, ora chiudo gli occhi ed entro in contatto con il mondo che ho dentro, che nulla toglie al mondo reale dell'esterno. C'č tutto.
Percepisco ogni angolo del micromondo umano che mi compone. A partire dal fruscio del mio respiro che dalle narici soffia fino alle pareti dei polmoni.
E li si unisce a forza con cose di un mondo piu grande, quasi impercettibile da quanto immenso. Quell'universo spirituale.

Il respiro dunque si scontra con il flusso avverso dei pensieri. Due correnti opposte che formano una nube... un cumulinembo di grigio inquietudine...e la riconosco dai tuoni, che ritmicamente e sempre piu veloci e sordi annunciano l'arrivo di un temporale di preoccupazioni. E dopo un'improvvisa tempesta lacrime, finisco quasi ad udire lo scoscio di quelle stille di umore che mi fuoriescono dagli occhi in queste determinate situazioni di instabilitā, e che lente mi scorrono sulle guance formando canali di dolore.

Ma che alla fine al sorgere della solitā razionalitā e con lo schiudersi degli occhi saranno destinati ad estinguersi. A prosciugarsi, lasciando solo una scia d'impronte. Fossili di pensieri salati che potranno essere dimenticati.

 





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