Il richiamo del mare

di Himeno
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Lascia decidere al tuo cuore

 

A Shade non erano mai piaciute le feste dell’Alta Società. Se è per quello, nemmeno l’Alta Società. Era diventato nobile solo per dare un buon futuro alla sua famiglia. Come figli di un pirata, Brandon e Marina sarebbero stati considerati delinquenti e mai accettati da nessuno di rispettabile. Lui e il figlio continuavano con la pirateria, certo, ma nessuno sapeva la loro identità segreta, solo il loro fedele equipaggio, la propria famiglia e quella di Reid. Quale padre voleva che la sua progenie crescesse in un ambiente sporco come il rifugio dei pirati, pieno di truffatori e puttane? Lui no di certo. Forse in fondo, è sempre stato un nobile. Anche quando abbandonò la casa di suo zio, il governatore, le sue origini rimanevano aristocratiche. Adesso era Lord Shade e la sua famiglia poteva vivere nel lusso. Anche se a nessuno di loro interessava il lusso. Gli bastava poco per essere felice. A lui bastava avere Fine accanto per essere al settimo cielo. Gli bastava vedere i suoi ragazzi sorridere spensierati. Se gli avessero portato via loro, sarebbe stato come se gli portassero via la vita. Sarebbe morto.

-Amore mio, che cos’hai? Sei così pensieroso- gli disse sua moglie distogliendolo dai suoi pensieri.

-Oh niente di importante, Fine, tranquilla- rispose bevendo un sorso di vino rosso.

-Non mi inganni, caro. Ti conosco e so che c’è qualcosa che ti preoccupa-

-Già, mi conosci bene tu- le sorrise per poi tornare serio. –Stavo pensando a… cosa ne sarebbe di me se perdessi te e i ragazzi-

-Da dove ti è venuto questo pensiero pessimista? Noi siamo qui accanto a te e non ci perderai mai- lo baciò per poi fargli l’occhiolino. –La tua vita è stata segnata dal momento in cui mi hai incontrata. Non ti libererai tanto presto di me e dei nostri figli-

-Questa sì che è una bella notizia- scoppiò a ridere per poi baciarla con passione senza preoccuparsi dei presenti.

-Dovresti imparare a controllarti, sai, mio pirata viziato?- lo provocò la rossa.

-E’ impossibile per me controllarmi quando mi sei vicino. Ho una mezza idea di trascinarti in questo preciso istante all’interno della casa e approfittare di te in una stanza appartata. Reid e Cecilia capiranno-

-Non ci pensare nemmeno. Aspetteremo stasera-

-Ma perché?-

-Perché sì, non possiamo farlo sempre. Sono ancora indolenzita per quello che abbiamo fatto ieri notte-

-Ti consumo per bene, eh?- le sorrise malizioso.

-Sì. E sia chiaro, non mi lamento. Solo che dovremo darci una calmata- arrossì.

-Quando arrossisci così mi fai venire in mente quando ci siamo conosciuti. Eravamo dei bambini ma io lo ricordo come se fosse ieri- disse con tono tenero e pieno d’amore accarezzandole il viso.

-Anch’io. Ero una bambina piuttosto insignificante. Dicevano che ero troppo magra e avevo troppe lentiggini- ammise.

-Sciocchezze. Eri la più bella femmina che avessi mai visto. Indossavi un leggero e semplice  vestitino rosso e portavi i capelli legati in due codini. All’inizio pensavo che fosse stata la tua voce a farmi innamorare di te, “Voce di sirena”. Ma sbagliavo-

-Cosa allora?-

-Il tuo bellissimo sorriso. La prima volta che me l’hai mostrato è stato quando, nel giardino di mio zio, mi hai chiesto se volevo far parte del tuo posto speciale. Fu uno dei giorni più belli della mia vita-

-Uno dei giorni?-

-Certo. Ci sono tanti altri giorni che ricorderò per sempre finché vivrò. E tutti con te e i nostri figli- disse abbracciandola.

-Ti amo da impazzire, mio pirata Eclipse- sorridendogli commossa.

-Ti amo anch’io alla follia, mia principessa cantante. E spero con tutto il cuore che i nostri figli abbiano la nostra stessa fortuna nel trovare il vero amore- e la ribaciò. Bhè magari per la sua piccola Marina era ancora presto. O meglio, sarebbe sempre stato troppo presto per lei.

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Iris stava parlando con un gruppo di amiche finché non arrivò Marina insieme ad una ragazza che non aveva mai visto prima. Molto bella, con lunghi e mossi capelli neri e occhi azzurri. Doveva avere all’incirca la sua età, se non più piccola.

-Iris, lascia che ti presenti la mia amica Elise. Viene dalla Francia ed è arrivata poco fa. Devo ringraziare tuo padre per avermela lasciata invitare a questa festa-

-Figurati. È un piacere conoscerla, signorina Elise- disse la castana sorridendole. Quella ragazza aveva un aspetto simpatico.

-Il piacere è tutto mio, signorina Iris. Chiamatemi semplicemente Elise- le sorrise di rimando.

-E a me solo Iris. Mi va benissimo darci del tu-

-D’accordo. Marina mi ha parlato molto di te-

-Spero che ti abbia parlato bene- scherzò.

-Ne dubiti, amica mia?- disse stando alla scherzo, Marina.

-Certo che no- rise insieme alle due.

-Tranquilla. Ti ha elogiato tutte le volte che parlava di te. Mi ha detto che sei molto carina e simpatica. La migliore amica al mondo- disse Elise.

-Oh… grazie- arrossì la castana. Davvero era molto carina? In confronto a Marina e ad Elise si sentiva un brutto anatroccolo, che non diventava un cigno come nella favola.

Poi lo sguardo della ragazza francese si posò su qualcuno e si illuminò.

-Scusate un attimo. Devo andare a salutarlo- disse la mora andando verso un ragazzo. Iris vide chi stava raggiungendo la sua nuova amica ed ebbe un tuffo al cuore. Anche Brandon notò Elise e con un enorme sorriso la abbracciò con impeto.

-A quanto pare mio fratello si è accorto finalmente che è ritornata Elise-

-Da-da quanto si conoscono?- chiese Iris.

-Bhè… direi da una vita. Sai che alcune estati andiamo in Francia e lì anni fa l’abbiamo conosciuta. Mi sembra che Brandon aveva 10 anni ed io 4, mentre Elise ne aveva 7-

Santo cielo… Quella ragazza aveva solo 15 anni! Un anno in meno rispetto a lei. Iris continuava a guardare la coppia abbracciata con una dolorosa fitta nel petto. Gelosia. Non poteva essere altrimenti. Aveva visto Brandon rifiutare migliaia di ragazze e lei non si era mai preoccupata tanto prima di allora, con quella francese.

Marina osservò l’espressione dell’amica e sorrise. A quanto pare il suo piano stava funzionando. Presto sia suo fratello che Iris avrebbero ceduto, ne era sicura.

-Che cos’hai, mia cara? Preoccupata?- chiese la rossa nascondendo il sorriso.

-Chi, io? Ma dai, Marina! E’ normale che lui reagisca così con una sua… amica che non vede spesso- disse arrossendo dalla vergogna, Iris.

-Dici? Io invece credo che sia più una reazione di uno che non vede la propria innamorata da tanto tempo-

Iris lanciò un occhiataccia all’amica per poi guardare irritata il SUO Brandon con quel Elise. Sì, Brandon, alias capitano Eclipse, era suo e di nessun’altra.

A quel punto, la rossa si avvicinò all’orecchio dell’amica e le sussurrò parole molto importanti. Parole che non avrebbe mai dimenticato.

-Lascia che sia il tuo cuore a decidere, Iris-

Lei la guardò sorpresa per poi annuire. Basta indugi e incertezze. Avrebbe lasciato che il suo cuore le dicesse cosa fare.

 

Continua…

 

Giuro, il prossimo è l’ultimo capitolo XD Pensavo di riuscire a finirlo con questo ma c’era ancora un po’ da scrivere :P Il titolo l’ho preso dalla canzone di Celine Dion intitolata appunto “Let your heart decide”. Lascia decidere il tuo cuore o Lascia che sia il tuo cuore a decidere, è uguale, il significato è sempre quello :P Vedete come sono romantica? Ihihih Ci vediamo nell’ultimo capitolo! Bye bye :) 





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