Il
tempo passa, incurante dei nostri sentimenti, dei nostri cuori.
Già
sono passati venti giorni da quella notte terribile, ma le immagini,
vivide, tornano alla testa come se le stessi vivendo proprio ora,
proprio qua.
Mi sembra
ancora di sentire la canzone appena terminata, il telefono che squilla
e un pianto straziante. Il mondo che crolla.
Ti rivedo
quel sabato, sofferente, a guardarmi, come se sapevi che forse non
l'avresti fatto più.
Ti rivedo
quella Pasqua, triste, incapace di parlarmi, determinato per l'ultima
volta.
Ti rivedo
,immobile, e rivedo me, ad aspettare da te una parola che non
verrà mai più.
Perchè
il tempo ladro ti ha preso, lasciandomi nella desolazione?
Sono mai
esistiti quei bei tempi?
Le lunghe
passeggiate nelle strade di quel villaggio, le salite infinite, le
discese di corsa.
L'acqua
che mi schizzavi per fare un dispetto, gli scherzi, le prese in giro.
Tutto con estremo affetto, tutto celato.
Quella tua
abitudine di mettermi da parte qualcosa di bello o qualcosa su cui
lavorare.
Pomeriggi
interi a giocare come ragazzini, quando sapevamo che non eri un
ragazzino.
E adesso
cosa mi resta? Delle foto, lacrime che non smettono di scendere e tanti
ricordi.
Sembra
impossibile vedere il tuo cappello, i tuoi occhiali, tutti gli oggetti
che ti sono appartenuti e non sentire quel pugnale del dolore che
trafigge il petto e toglie il fiato.
Sembra
impossibile fare forza agli altri senza te che con il buon umore fai
forza a me.
Sembra
impossibile andare avanti senza sentire te, il più rumoroso
di tutti.
Sembra
impossibile andare avanti.
Mi hai
lasciata debole. Non mi abituerò mai alla tua assenza, al
silenzio.
Ma ti
prometto che ci proverò per te.
Farò
tutto il possibile affinchè tu da lassù possa
continuare a sorridere, a volermi bene e a capire quanto te ne voglio
io.
So che ce
la farò.
Ma ora
voglio solo piangere.
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