Prologo
Sai Kaede , la ricordo ancora , anche a
distanza di anni
.
La prima cosa che mi hai insegnato .
Lo ricordo con un peso nel cuore e tuttavia
lo
custodisco gelosamente .
Lo ricordo con dolore e con gioia ,
così intensamente
da sentirmi quasi sopraffatta : te che mi parli con dolcezza , te che
mi dici che ogni cosa inizia e finisce con una stella .
Come dimenticarlo ? Pendevo dalle tue
labbra , ti
ascoltavo con fiducia .
Sicura , certa .
Semplicemente ti adoravo sorella mia :
“ Questa
sera ti racconterò la leggenda del Tanabata
“ si sedette accanto al mio futon allungando la mano per
scostarmi
una ciocca di capelli dal viso
“ Sei pronta Kyoko ? “
“ Comincia nee-san “
replicai impaziente, gli occhi
accesi per l'attesa .
“ Sicura ? “ sulle
labbra di Kaede si dipinse un
sorriso birichino .
“ Questa è la storia
di un amore proibito, così
bello e lacerante da venir tramandato nei secoli “ il suo
sguardo,
che lasciava intravedere tutto il suo carattere spigliato , si
posò
su di me
“ Forse non dovrei parlarne ad
una bimba “ aggiunse
con tono più basso come meditando .
Strinsi le labbra, quanto la odiavo quando
faceva così.
Semplicemente amava punzecchiarmi in quella maniera.
Kaede scoppiò a ridere, con un'
espressione in grado di
illuminare la stanza e la notte stessa.
“Non sono così
piccola“ sbuffai imbronciata
mi accarezzò la testa in segno
di scusa “ Certo,
undici anni sono davvero tanti“ rise ancora “Gli
anziani del
villaggio dovrebbero portarti rispetto“ disse divertita.
Lasciai perdere incrociando le braccia per
indicare il
mio disappunto.
“ Allora nee-san, questa
stupenda storia d'amore la
conosci veramente o erano solo chiacchiere ? “
Kaede sorrise e bastò quello a
rallegrarmi, lei era
così: piena di vita, solare.
“Allora mettiti comoda e
preparati a trattenere il
fiato” mi fece l'occhiolino complice, il nostro era un legame
speciale.
La sua voce usciva fuori vivace, parlava
con entusiasmo
in maniera da far sembrare ogni parola importante, ogni frase
emozionante.
“ In un tempo molto
lontano esisteva un mondo, la Via Lattea.
Questo
luogo si trovava in
alto, al di là delle stelle ed era diviso in due dal fiume
della via
lattea, da una parte vivevano gli uomini e dall’altra gli
dei.
Un
giorno Kenjyu, un
giovane mandriano, oltrepassò con le sue mucche il confine
dei due
regni ed arrivò a un lago.
Lì
vide Orihime, una dea
bellissima , intenta a farsi il bagno .
Kenjyu
le rubò le vesti e
si nascose dietro un albero in attesa che Orihime uscisse, infatti il
ragazzo vedendola se ne era subito innamorato .
Si
era sentito attrato da
lei in maniera inspiegabile, era qualcosa più forte di lui,
qualcosa
a cui sentiva di non poter resistere.
Orihime a quel punto incominciò
disperata a cercare le
sue vesti , senza le quali non avrebbe potuto volare e tornare a
casa.
In quel momento Kenjyu, girato di spalle,
uscì da
dietro l’ albero e le disse: “Se acconsentirai a
sposarmi ti
restituirò la veste“ e poi si girò.
Appena Orihime lo vide si
innamorò di lui, anche lei
aveva sentito crearsi un legame in quel momento stesso, tanto
misterioso quanto inevitabile.
Così acconsentì al
matrimonio .
Kenjyu
e Orihime rimasero
a vivere nel mondo degli umani ed ebbero due
figli.
Ma
una dea invidiosa della
loro felicità decise di mandare un suo messaggero per
catturare la
ragazza e riportarla nel mondo degli dei, ai quali era proibito
innamorarsi degli umani e vivere nel loro mondo.
Kenjyu
però non si arrese
e decise di partire insieme ai figli per riportare a casa Orihime,
armati di coraggio attraversarono le terre che li separavano dal
grande fiume della Via Lattea.
Giunti
sulle sponde del
fiume cominciarono ad attraversarlo con una barca , ma la dea
mandò
un’ alluvione , e nonostante remassero con tutte le loro
forze non
riuscivano a raggiungere l’ altra sponda .
Ma
Kenjyu , disposto a
tutto pur di riavere la sua amata , continuò a remare fino a
quando
la dea, commossa dai suoi sforzi, si impietosì e disse :
“ I bambini potranno
vivere con la madre, e consentirò a te e a Orihime di
incontrarvi
una volta l’ anno, la settima notte del settimo mese, al
centro del
fiume della via lattea”.
Trattenni
il fiato per un
attimo. Quella storia aveva qualcosa di così romantico e
allo stesso
tempo doloroso da lasciarmi senza parole.
Deglutii
affascinata.
Che
sentimento difficile e
complicato era mai l'amore ? Quella domanda mi sorse spontanea.
“ E se alzi lo sguardo
verso il cielo vedrai la stella Altair , che rappresenta Kenjyu , da
una parte del fiume della Via Lattea , mentre dall’altra
parte si
vede la stella Vega , che rappresenta Orihime .
Le
due stelle stanno lì
ferme , ad aspettare la notte del Tanabata per potersi finalmente
incontrare “ .
Restai
zitta, riflettendo
.
“ A che cosa stai
pensando ? “ mi domandò Kaede
“ Vuoi saperlo, sorella
? “ mi alzai a sedere infastidita “ Kenjyu e
Orihime si sono
proprio fatti fregare, e davvero alla grande tra l'altro “ .
Kaede
mi guardò stupita ,
come se si aspettasse di tutto tranne che una simile risposta e
scoppiò a ridere.
“ Voglio dire , che
cos'è una sola notte per un amore grande come il loro ?
“
“ Una sola notte é
meglio di niente , non credi Kyoko ? “ rispose lei pacata
“ Ma un amore così
richiede mille notti e forse anche
di più “ insistetti io
“ Forse ti racconto troppe
storie d'amore “. Aveva
sulle labbra un sorrisetto compiaciuto “ Meglio
così : sogna
l'amore più grande che riesci ad immaginare e un giorno ,
vedrai ,
sarà tuo “ .
Mi accarezzò una guancia.
“ Ora dormi “ .
Chiusi gli occhi mentre Kaede lasciava la
mia camera.
Nella testa avevo ancora le parole del suo racconto.
Se Kenjyu e Orihime aspettavano quell'unica
e sola notte
con trepidazione e senza mai stancarsi ne doveva valere veramente la
pena . Doveva esserci qualcosa di potente, di indissolubile, di
innegabile che li legava secolo dopo secolo , che li spingeva a
cercarsi nelle notti scure , là tra le stelle .
Qualcosa di irrinunciabile ,
così forte da renderli
quasi schiavi .
Forse un giorno anche io ci sarei riuscita .
Forse un giorno avrei pensato che una notte
sola con la
persona che si ama è meglio di nulla .
Forse anche io avrei aspettato quella
persona , sarei
vissuta per lei .
Certo , non avevo dubbi . Avrei raggiunto
le stelle per
trovare il mio innamorato .
Per provare sulla mia stessa pelle quel
sentimento così
bello , di cui finora avevo solo sentito parlare .
Non vedevo l'ora , non aspettavo altro che
vivere la mia
favola personale .
In trepida attesa per quel giorno in cui
avrei
conosciuto l'unico con cui vivere la mia vita .
Ma dimenticai ben presto la favola che mi
avevi
raccontato quella notte, così come le mie fantasie d'amore.
Capii
che era un'illusione, non esistevano amori felici, amori leggendari .
Perché
quindi, Kaede,
riempirmi la testa di tante sciocchezze ?
Credevi
forse che vivere
nell’ignoranza
per me fosse
meglio ?
Beh
, allora eri tu quella che non aveva capito niente , perché
quando
fui colpita da tutto quel dolore , da tutto quello strazio , mi
ritrovai completamente impreparata e persa , in un mondo che non era
quello che credevo . E le favole per me divvennero appunto solo
favole, che nulla avevano a che fare con la realtà, non
avevo più
motivo di credere in esse.
Divenni
di pietra, divenni di ghiaccio.
Mi
sentivo come una stella ferita .
Una
stella che aveva perso il suo antico splendore , incapace di
illuminare.
Ecco
perché feci quel
giuramento .
Lo
feci con in mano il mio
cuore … e ancora non sapevo che avrebbe influenzato per
sempre il
resto della mia vita .
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