Un Amore Omicida.

di I Needed You
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Quella mattina mi svegliai alle 5.30pm, per asssistere all'alba - un evento miracoloso, ricco di fascino, che mi fa sentire allegra, potente, una dominatrice del mondo - insomma adoravo quello spettacolo mattutino.
Scesi di sotto correndo per le scale con passi pesanti. Alzai la serranda, aprii le finestre che si affacciavano al terazzo principale.
Quando ero piccola, io e mio padre adoravamo quel terrazzo. Tutte le sere come rituale, ci stendevamo sul pavimento a guardare le stelle. Giuro che una volta vidi una stella cadente. Mio padre mi disse di esprimere un desiderio e così feci.
Come ho detto, ero piccola, devo aver avuto soli sei anni. Dunque il mio pensiero primario non era il futuro, la scuola oppure quello che era veramente importante per me. Ricordo bene che chiesi a quella stella cadente il nuovo modello di "Barbie". Con due paia di scarpe, il capello , gli occhiali da sole e persino un poni. Insomma aveva proprio tutto quello che desideravo. 
"allora cosa hai chiesto?" chiese mio padre curioso.
"È un segreto!" risposi tutta convinta e con uno di quei sorrisetti furbi che sapevo fare io.
Il mio papà scoppiò a ridere.
Lì sul quel terrazzo, non avevo paura perchè c'era il mio supereroe a proteggermi. Si, lui era il mio eroe, il mio idolo.
Mi mancano quei tempi, ora è tutto cambiato. Nono non intendo dire che è morto tranquilli ahahah. Solo che adesso è immerso nel lavoro, e non trova il tempo da dedicare alla sua principessina, come mi chiamava.
Comunque sia, ritornando a qualla mattina, la luce si infiltrava tra gli spifferi delle finestre. Era così leggera, calda e morbida. Si! era il mio spettacolo preferito.
Mi preparai un caffè, ora vi starete chiedendo quanti anni ho. Bhè si, ne ho soli 16, ma adoro il caffè e quando mamma non sbircia me lo preparo volentieri.
Salii di sopra, mi infilai velocemente un paio di jeans blu chiari, una felpa rossa, una sciarpa bianca a pois neri e presi lo zaino.
Verso le 6:00pm scesi sulla strada, per evitare una qualsiasi conversazione con i miei. Non è che ho qualcosa contro i miei genitori, ma sono così tartassanti riguardo alla scuola oppure il mio futuro! Non ho tempo per pensare a queste cose, vorrei solo godermi il presente.
Mi diressi verso la scuola, ma prima feci un salto al "bar di Bob". Apriva regolarmente alle 6:30pm e quel giorno sarei stata puntuale.

"hei Bob"
"Robbie! come stai e tuo padre?"
"tutto bene credo. Adesso è impegnato con un nuovo proggetto -non diversamente dal solito-"
"lo sai che lo fa soprattutto per voi. Allora ti porto il solito?"
"certo!"
"bene ecco a te. Ci vediamo domani"
"sicuro!"
Proseguii verso la scuola e notai che ero stranamente in ritardo! Ma come era potuto accadere? 

"Jackson sei in ritardo! Come al solito oltretutto" esclamò seccata la prof.Silvester.
"mi scusi prof, non accadrà più."
"Jackson è dall'inizio dell'anno scolastico che ripeti la stessa scusa!"
Meno male che c'era la mia migliore amica Liz, sennò come avrei potuto sopportare la Silvester o soltanto cavarmela?

Ciao! Dico solo che mi chiamo Julia e questa è la mia prima fanfiction! Spero vi piaccia e che continuerete a leggere. Allora ciao! e chiunque abbia dei consigli o delle critiche sarei contenta di sapere per migliorare



 




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