Capitolo 01 [hanna's POV]
Non saprei dire come cominciò quella giornata
assurda, probabilmente mi ero alzata all'alba e avevo perso la
mattinata a guardare qualche film stupido, uno dei miei soliti assurdi
film polizieschi. Anche se pensandoci bene, quei film non erano poi
così assurdi se paragonati alla realtà che stavo
vivendo.
Vi capita mai di svegliarvi di soprassalto e desiderare di trovare
accanto a voi un'altra persona capace di farvi dimenticare l'incubo
fatto? Ecco la mia vita andava avanti così da mesi. Non che
ci fossero dei veri e propri risvegli, ma continuavo a chiedermi come
fosse possibile che a vent'anni ancora non fossi riuscita ad andar
oltre l'amicizia per paura di legarmi a qualcuno. Avevo paura di
offrire agli altri uno spunto per ferirmi ed ero finita per essere
sola, circondata da pochi amici, i quali di me sapevano il minimo
indispensabile. Così passavo da uno stato di sonno
catatonico nel quale tutto sembrava andare a meraviglia e dei momenti
di veglia nei quali mi sarei voluta trovare tra le braccia di lui.
No, non è come pensate. Non sono innamorata e non sono
nemmeno appena uscita da una storia importante. Parlo di un lui ideale,
nato dalla fusione di mille caratteri e personaggi famosi, insomma, un
uomo magico capace di far la cosa giusta al momento giusto nonostante i
mille difetti legati al suo essere umano. L'uomo perfetto, in poche
parole.
Era stato durante uno di quei risvegli che avevo deciso di uscire
nonostante il maltempo. L'uragano ci aveva colti quasi alla sprovvista.
Sapevamo che ci sarebbe stata una tormenta, ma nessuno avrebbe mai
immaginato che dietro quella tormenta si stesse nascondendo un vero e
proprio uragano.
Dopo aver sentito le sirene e gli autoparlanti annunciare la
catastrofe, cercai asilo in uno dei rifugi sotterranei della
città, il mio era lontano anni luce e non avevo la minima
speranza di raggiungerlo inzuppata com'ero dalla testa ai piedi.
Tremando come una foglia, entrai e vi trovai all'interno una ventina di
persone circa. Non mi curai di osservare i loro volti, mi limitai a
ringraziare la ragazza che mi porse una coperta all'ingresso. La
avvolsi attorno alle spalle, raggiunsi l'angolo più remoto
della stanza e mi sedetti a terra, cercando di scaldarmi.
Non c'è
un particolare perché per il quale ho deciso di scrivere
questa shot, c'è tuttavia un motivo per il quale ho deciso
di trasformarla in long... È un esperimento, spero vorrete
accompagnarmi fino alla fine di esso.
L'appuntamento è tra un'ora col prossimo capitolo.
Baci, Just.
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