Un cielo per tutti.

di Lady Atena
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Personaggi: Reborn; Sawada Tsunayoshi; Xanxus.
Coppia: Accenno invisibile alla Xanxus/Tsuna.
Avvisi: Slice of life + What If! Di Tsuna e Xanxus che si incontrano post-sconfitta Byakuran + linguaggio scurrile gratis.
NdA: Perché Xanxus non può pensare di ammettere implicitamente che Tsuna è forte senza che poi qualcuno ci fanghérli.

Tsuna sorrise, rilassò le spalle.
“Ci hai davvero salvati, Xanxus” disse.
Xanxus estrasse una pistola, la puntò contro Tsuna socchiudendo le iridi color sangue.
“Ci hai messo troppo a vincere, stupida feccia”.
Tsuna s'irrigidì, tremò e scosse le mani fasciate dai guanti davanti a sé; gocce di sudore gli scendevano lungo il volto abbronzato.
“Hiiii! Scusa, scusa!” strillò.
Xanxus sputò in terra, mise la pistola nella fondina e abbassò il capo facendo strofinare le piume multicolore contro le spalline della giacca.
“L'unico motivo per cui non ti uccido come il fottuto rifiuto che sei è la tua forza, Sawada. Un'altra scena simile e ti ritroverai un buco in fronte”.
Tsuna ridacchiò istericamente grattandosi la guancia sudata, deglutì guardando l'erba sotto di sé ondeggiare con dei fruscii. Alzò il capo, sorrise abbassando le braccia e le iridi castane brillarono.
“Però sono contento che tutti voi stiate bene” disse.
Socchiuse gli occhi stringendo le labbra.
“Non me lo sarei perdonato se i Millefiore vi avessero fatto qualcosa a causa mia” sussurrò.
Xanxus incrociò le braccia al petto, inarcò un sopracciglio moro arricciando il labbro.
“Noi siamo Vongola, spazzatura” sibilò.
Tsuna si passò la mano tra i capelli, mugugnò annuendo e sospirò.
“Questo lo so, però ...”.
Xanxus assottigliò le iridi cremisi, si piegò in avanti e il cappotto nero gli scivolò sulle spalle facendo intravedere una porzione dei pettorali scuri lasciati scoperti dalla camicia bianca aperta.
“In tempo di crisi, i Vongola sono sempre uniti; feccia” ringhiò.
Tsuna alzò lo sguardo, tese le braccia e sorrise.
“Questo vuol dire essere una famiglia, Xanxus”.
Xanxus si rizzò, arricciò il labbro e ringhiò sfregando i denti tra loro.
“Questo è ciò che bisogna fare per difendere la nostra comunità”.
Portò le mani ad accarezzare le sue pistole, ghignò.
“Nessuno piange quando della feccia muore. Ma noi Vongola non permetteremo a della spazzatura di sotterrarci”.
Tsuna batté le palpebre, si passò la mano tra i capelli castani e sospirò passando le dita coperte dal guanto sulla guancia; strofinando la pelle arrossata.
“Alla fine sei sempre uguale” borbottò.
Xanxus incrociò nuovamente le braccia al petto, sbuffò e si voltò facendo ondeggiare il lembo nero del cappotto.
“Tu cresci, feccia. O mi riprenderò il posto di Decimo Vongola mentre dormi!”.
Si allontanò, Tsuna inarcò un sopracciglio osservandone la schiena e mugugnò.
“Chissà perché, adesso non mi sembra più la gran minaccia di prima”.
“È perché l'hai battuto, ImbranaTsuna” disse una voce infantile.
Tsuna si voltò abbassando il capo, sorrise a Reborn. Reborn gli saltò sulla spalla, si sedette e alzò il capo sogghignando.
“Nel mondo della Mafia, lo sconfitto diventa sottoposto del vincitore. Xanxus è molto ligio all'onore della Famiglia”.
Tsuna si grattò la guancia, arrossì e si mordicchiò il labbro.
“Mi ero dimenticato quella storia. L'avranno presa sul serio?”.
Reborn sospirò, si calò il cappello sugli occhi oscurando metà volto.
“Credi sia un gioco? Le regole della Mafia sono sempre serie”.
Ghignò, si alzò in piedi e gli occhi gli brillarono.
“Quindi, da oggi, dovrai occuparsi anche dei Vaira in qualità di Boss del loro Capo!”.
Tsuna spalancò gli occhi, si portò le mani ai capelli.
“Eeeeeh?!”.





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