LA mia vera storia

di Sophie Corvinus
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LA VITA DI LUCYAN : LA SUA MATURITÀ 
 
Lucyan si adatto un po’ per volta alla sua nuova vita.
So per certo che le mancavamo, Sonja ed io.
E Sonja soffriva per questa situazione.
 
Decisi di coprire Sonja. Ovvero mentre secondo tutti Sonja era con me, in realtà la ragazza s’incontrava con Lucyan sulla torre più alta, cosi che nessuno potesse vederli. Avrei rischiato la mia vita pur per farli continuare a incontrarsi. E inoltre potevamo contare sull’aiuto di Alexia, la dama di compagnia di Sonja. Anche lei avevo premesso ad Alena di aiutare sua figlia.
 
Come è strano che un semplice giuramento può modificare la vita di molte persone. Se io non avessi giurato ora Sonja forse sarebbe ancora viva e Lucyan anche.
Scusatemi ma la malinconia alcune volte mi prende e mi porta via. È difficile convivere con il nostro passato.
Però andiamo con ordine altrimenti creo solo confusione.
 
Dopo uno di questi tanti e segreti incontri, quando più o meno i ragazzi avevano sedici anni, Alexia mi porto un messaggio di Lucyan:
“Cara zia Sophie,
spero che il mio messaggio ti sia arrivato. Ti prego devo parlarti al più presto. Riesci a farti trovare tre ore dopo l’alba sulla torre maestra? Lo so che te puoi stare al sole e poi sono più che sicuro che nessuna possa sentire la nostra conversazione. È una cosa importante.
Se la risposta è si basta che tiri fuori un fazzoletto dalla finestra.
Con affetto
Tuo nipote Lucyan.”
 
Tirai subito fuori un fazzoletto dalla finestra. Vidi Lucyan annuire con la testa. “Chissà cosa ha di urgente da dirmi Lucyan” pensai.
 
Mi presentai come mi aveva chiesto al’alba sulla torre più alta. Mentre l’aspettavo osservavo l’alba.
Mi vennero in mente molti ricordi. Io e William seduti sul tetto di casa nostra. Marcus che mi aveva fatto salire su un albero.
Persa nei miei pensieri non sentii Lucyan arrivare.
“Zia stai bene?” mi chiese il ragazzo, spaventandomi.
“Lucyan! Si sto bene.” Sorrisi. “Cosa è successo di così importate?” gli domandai.
“Zia.” Lucyan si guardò attorno. “Io e Sonja.. Abbiamo...” Lucyan si vergognava.
“Oh!” dissi sorpresa. Avevo subito capito che non si erano solo baciati questa volta.
“Si.. è stato fantastico!” disse Lucyan con il volto che irradiava felicità.
“Sono contenta per voi!” L’abbracciai. Lui ricambiò il mio abbraccio.
 
“Zia, pensi che un giorno potrò sposare Sonja?” mi chiese tutto ad un tratto il ragazzo.
Lo guardai. Ormai non era più il mio bambino. Era un uomo. Un uomo che voleva risposte.
“Lucyan.” Sospirai. “Non lo so. Non so se un giorno le cose cambieranno con il tempo. Per ora ho solo visto peggiorare tutto. L’unica cosa positiva di questa vita sei te Lucyan. Ti prometto che farò qualsiasi cosa pur per renderti felice.” Le risposi.
“Lo prometti?.” Lucyan mi guardò con quei occhi verdi, così simili a quelli del mio William.
Ci abbracciammo mentre il sole stava sorgendo.
Se veramente volevo bene a Lucyan dovevo stroncare dall’inizio questa storia. Questo è uno dei miei tanti rimpianti della mia vita immortale.
 




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