Hilf
Mir Fliegen...
Ciao
a tutte... è la nostra prima FF e speriamo che possiate apprezzare
il nostro lavoro e le nostre due menti malate XD perché ce la stiamo
mettendo tutta. Mi raccomando vogliamo anche commenti
negativi.^^
Si
precipitò in classe gettando la cartella sul
banco.
Occupò
affannosamente il suo posto estraendo veloce il libro di
testo.
Fece
scorrere le pagine veloce, una dopo l’altra, fino a trovare
l’argomento che
il
giorno prima, per la stanchezza, non era riuscita a finire. Le
probabilità di
essere
interrogata erano pressochè nulle, ma la verità era che non
sopportava
l’idea
di entrare in classe impreparata.
E
soprattutto non aveva nessuna intenzione di contare sui dì
suggerimenti delle amiche.
Nemmeno
della sua migliore amica, che non aveva aspettato, come invece
faceva
di solito, all’uscita da scuola. Sicuramente sarebbe stata
furiosa.
Mentre
la ragazza con i lunghi e biondi capelli lisci era seduta al banco a
ripetere,
la campanella suonò e la classe prese a riempirsi di studenti,
rumore,
grida,
risate e chiacchere.
Sentì
una presenza occupare il banco affianco al
suo.
Oddio
era arrabbiata.
Ecco
adesso si sarebbe scagliata contro di lei.
Le
avrebbe tirato i capelli.
L’avrebbe
gettata per terra urlando e strepitando.
-Alyson…-
disse l’amica appoggiando dolcemente una mano sulla spalla della
ragazza.
La
sua voce era calma, dolce.
Alyson
si voltò sbalordita.
O
si era iniettata camomilla nelle vene, oppure la sua amica Meredith
aveva la febbre.
-Davvero
scusa Mery se non ti ho aspettato ma se la prof m’interroga oggi mi
frega… e…-
-Tranquilla
non fa niente! Hai fatto bene…-
Era
ufficiale…
Stava
davvero male.
-Cosa?-
ancora più confusa aggrottò le sopracciglia cercando di spiegarsi il
perché di quella strana reazione.
-Ho
detto che non fa niente!- stavolta sul viso della ragazza comparve
un piccolo sorriso che allarmò ancora di più
Alyson.
La
conosceva troppo bene per non rimanere perplessa di fronte a tutta
quella calma.
Scosse
le spalle e ritornò al suo Alessandro Magno e alla sua Alessandria
d’Egitto.
Ma
prima che potesse cominciare a leggere la prima frase, una piccola
vocina
docile
le fece:
-Sai
che giorno è oggi Aly?-
Ecco…
stava tramando qualcosa.
No…
non lo sapeva che giorno era…
-No…
non lo so che giorno è Mery…- disse senza distogliere gli occhi dal
libro di testo.
Silenzio.
Meredith
si accarezzò i lunghi capelli mossi, dello stesso colore di quelli
dell’amica
e spostò gli occhi azzurri sul suo viso, immerso nel capitolo di
storia.
Aspettava
una domanda che non arrivava,
Una
semplice domanda che l’avrebbe fatta
felice.
Perse
la pazienza e decise di tirare fuori ciò che voleva
sentire.
-Non
vuoi sapere che giorno è?-
-Va
bene sentiamo…- chiuse il libro di storia e incrociò lo sguardo
dell’amica con i suoi occhi verdi.
-Oggi
è un giorno speciale… anzi! Stasera sarà una serata
speciale…-
Ummhhh…
stasera una serata speciale.
Era
un gioco di parole?
Un
indovinello?
Una
caccia al tesoro?
Intanto
cercava di ricordare cosa poteva esserci di tanto speciale quella
sera.
Erano
esclusi compleanni, feste e onomastici. Li aveva segnati tutti sul
calendario
in penna rossa, non potevano sfuggirgli.
-Mery
mi dispiace… ma non mi viene in mente… ho dimenticato
qualcosa?-
-Direi
di sì…-
-uff…
allora vieni al dunque…-
Meredith
sfoggiò un sorrisone soddisfatto e afferrò la sua
borsa.
Aprì
la zip della tasca centrale e ne estrasse due fogli di carta,
sventolandoli davanti all’amica.
Lei
ne afferrò uno e lo esaminò per bene per scoprire di cosa si
trattava.
Il
cartoncino di colore azzurrino chiarissimo sfoggiava una scrittura
nera in piccolo.
TOKIO
HOTEL:
Concerto
ore 21:00
Questo
era quello che la colpì di tutto il
biglietto.
Ovvero
la parte più essenziale.
Il
classico nocciolo della situazione.
Abbassò
il foglietto per trovarsi davanti gli occhioni azzurri e imploranti
dell’amica,
che ne stringeva un secondo.
La
guardava languidamente e dalle sue labbra uscì un sussurro.. un
piccolo e
innocente:
-Ti
prego Aly…-
-Scordatelo
Mery…- disse l’amica sorridendo restituendole il
biglietto.
-Ma…
ma…-
-Niente
ma… odio quel gruppo Mery. Sei la mia migliore amica. Farei tutto
per te
ma
non questo!-
-Oh…
ti prego Aly… ti scongiuro. Ci tengo davvero tantissimo, che ti
costa fare questo piccolo sacrificio?-
-Allora…
la loro musica non l’ascolto nemmeno per idea. Il cantante mi sembra
una
donna, il bassista sembra una scimmia, il batterista ha un nome
ridicolo per
non
parlare del chitarrista! Come si chiama?
Bob?-
-Tom!!!-
corresse Mery.
-Come
ti pare! Non lo sopporto! Lì sul palco a fare tutto il figo! Se la
tira davanti
alle
bambine che non capiscono niente!-
-Ma
almeno fallo per me… ti prego! Sono il mio gruppo preferito! Ti
prego! Non ci vado senza di te!-
-Allora
non ci andiamo!- sorrise riaprendo il
libro.
-Bene…
io non ti rivolgo più la parola!-
-Bene…
non me la rivolgere… peggio per te.-
-Dai…
perfavore…-
-Mery…
no!-
-Ma
che ti costa?-
-Mi
costa stare due ore se non di più davanti a quei quattro cretini…
spiaccicata
in
mezzo ad una marmaglia di ragazzine esaurite… ascoltando musica che
tra
l’altro
mi fa schifo.-
-Però
ci vieni con me… è questo l’importante no?- chiese
speranzosa.
Alyson
rimase in silenzio, con lo sguardo perso sull’amica, fra il seccato
e
l’indeciso.
Quand’era
così, non rimaneva che fare leva sulla
situazione.
-Non
vediamo tutto il concerto promesso… andiamo via prima! Ma ti prego
andiamoci!
Vorrei coronare il mio sogno! Andare a vedere i miei idoli con la
mia
migliore
amica! Ti prego!! Tipregotipregotipregotiprego!!!- continuò Meredith
con
le
mani giunte.
Stava
per cedere.
Ma
infondo che le costava? Era per la sua migliore amica
no?
-Uff…
mamma mia come sei pesante però!-
-è
un sì???-
-…si…-
-SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!
Grazieeeeeeeeee!!!!- disse abbracciando
l’amica.
-Ti
avverto che è l’ultima volta che ti seguo in una scemenza del
genere… chiaro??-
-Ok!!!
Grazie!! Non vedo l’ora… vedrai che…-
La
professoressa fece il suo ingresso nell’aula, facendo cadere il
silenzio.
Le
due amiche si sorrisero e presero a ripetere entrambe Alessandro
Magno e…
Oh
ma che gliene importava!!
Meredith
pensava sognante al giorno del concerto, Alyson continuava a
chiedersi
perché aveva accettato di assecondare la richiesta di
Meredith.
Mentre
la professoressa interrogò due malcapitati le due ragazze sedute ai
due
banchi
all’angolo della classe, strategicamente scelti lontano dalla
cattedra,
dietro
ai compagni più alti per poter parlare e trascorrere la lezione in
modo.. un
po’
meno pesante, erano impegnate a fare tutt’altro che seguire le gesta
eroiche
di
Alessandro Magno.
Meredith
prese a pasticciare il banco di scritte “Bill du bist meinem engel”
(spero
di
non aver sbagliato a scrivere ND_Pink Me_ e Tesorinely), “Bill ich
liebe dich”
“Tokio
Hotel mein traum”.
Sentendo
la punta della matita ticchettare sul
banco,
Alyson
sorrise osservando l’amica che sognante scriveva frasi d’amore verso
i
suoi
idoli.
Mah…
che avevano di speciale?
Sapeva
solo una cosa… per la sua migliore amica, avrebbe fatto questo e
altro.
Sì…
forse anche andare ad uno stupido
concerto.
_*_*_*_*_*_*_*_*_*_
-Va
bene ragazze… Calme ora ok? Piano con queste mani… sono dotato a
letto,
non a firmare autografi…- disse maliziosamente il ragazzo con i
lunghi
rasta
biondi raccolti in una coda che spuntava fuori da un cappellino con
visiera.
Si
stuzzicava divertito il percing, sommerso da dozzine di ragazze armate
di
macchine
fotografiche, pennarelli indelebili, blocchetti per gli autografi,
foto,
poster,
cartelloni.
Tom
si crogiolava nella sua popolarità e in tutti i suoi
vantaggi.
Suo
fratello era una cosa fuori dal normale.
Riusciva
in ogni situazione a dedicarsi sempre alla stessa, fottutissima
mania.
Aveva
promesso! Aveva detto che sarebbe sceso a prendere la macchina e che
poi
sarebbe venuto a prenderlo.
Ma
come al solito…
Non
era possibile.
Il
ragazzo dai capelli corvini sparati in aria, osservava con gli occhi
nocciola
evidenziati
pesantemente dal trucco nero, il gemello dalla finestra dello studio
di
registrazione,
dove avevano appena terminato le prove per il concerto di quella
sera.
Di
nuovo SOLD OUT.
Per
un momento l’attenzione venne spostata dal gemello a sé
stesso.
Un
altro concerto per i Tokio Hotel.
Oh
andiamo Bill… ormai dovresti esserti
abituato.
Invece
no.
Era
come se fosse la prima volta.
Le
stesse paure di quando era più piccolo. Le stesse paure che lo
assalivano
ogni
volta. Paura di deludere chi crede in lui. Paura di
sbagliare.
Tom
invece era così tranquillo. Beato lui.
Gustav
e Georg erano tornati a casa, trascorrendo le poche ore che avevano
a
disposizione
per stare da soli, ognuno con i propri
cari.
E
se solo Tom si sbrigasse e la finisse di fare il galletto del cazzo,
potrebbe
seguire
il loro esempio.
-Ok,
ragazze… ora scusate ma devo andare! Ci vediamo questa sera e… non
mancate!
Una fortunata fra voi potrebbe anche avere una bella sorpresa
stasera…
dipende tutto da quanto sarà corta la vostra mini gonna e… da quanto
sapete
essere dolci, ovviamente!- disse facendo l’occhiolino, suscitando un
boato
e alcuni svenimenti e gridolini isterici.
Si
allontanò con le chiavi della macchina in mano e il suo
indelebile.
Bill
fece un respiro di sollievo, avrebbe voluto gridargli contro dalla
finestra o
magari
scendere giù a menarlo, ma sarebbe un suicidio con tutte quelle fans
assetate
di autografi e anche di qualcos’altro…
Squillò
il cellulare:
-Tom…-
-Bill
scendi dal retro che sono lì con la
macchina…-
-Ok…-
Scese
velocemente senza farsi vedere da nessuno e salì in
macchina.
Suo
fratello sembrava di ottimo umore.
Con
la musica ad alto volume canticchiava un motivo rap e si muoveva al
ritmo
di
musica.
Bill
sorrise.
Quel
suo buffo modo di affrontare la vita gli trasmise un po’ di coraggio
e gioia.
Gli
diede un pizzicotto sul fianco facendolo
sobbalzare!
-Ahia
scemo!!! Ma che fai!??-
-Questo
per avermi fatto aspettare mezz’ora!!!!- disse per poi ripetere il
gesto.
-Ahia
Bill!!!! E questo per che cos’era??-
-Questo
perché sei scemo!!-
-Bella
trovata… ah si??? Bene… vuoi la guerra??- il rasta alzò la radio a
tutto
volume.
-AAAAAAHHH!!!
Tom abbassa il volume!!! Vuoi proprio attirare l’attenzione??
Siamo
incognito!-
-E
che me ne frega???-
A
tutta velocità la Cadillac Escalade schizzava sull’asfalto e si
potevano sentire
le
risate dei gemelli, in parte coperte dalla
musica.
FINE
DEL PRIMO CHAPPY!!!
COMMENTATE
NUMEROSE X SAPERE IL SEGUITO!!! BACIUUUUUUUU!!!! _Pink Me_ e
Tesorinely |