Vi siete mai
sentite attratte dalla persona più insopportabile del mondo?
Beh, non è una cosa che augurerei nemmeno al mio peggior
nemico.
Lui, che d'ora innanzi chiameremo F come fastidio, è
l'assistente dell'assistente, dell'assistente di un assistente da poco
divenuto titolare di cattedra. F è così
insopportabile che, nonostante l'incontestabile preparazione, rimane
alla base della piramide sociale perché inabile ai rapporti
sociali.
Il principale motivo dell'incapacità del mondo a
sopportarlo è la sua voce. Non credo di aver mai sentito un
suono così gracchiante e inadatto ad un uomo, forse
paragonabile solo alle vocine fastidiose di bambini irritanti. Ma la
ciliegina sulla torta è il carattere allo stato embrionale
che teme i confronti e reputa l'imporsi infantilmente l'unica soluzione
possibile.
Ora, SO che vi chiederete come sia possibile esserne attratta, e a
questa domanda credo non vi sia una risposta precisa. L'attrazione
è una forza sconosciuta e irrazionale, no?
Cercherò comunque di spiegare cosa mi affascina di
F.
La prima volta che ho percepito l'assistente come papabile
centro delle mie attenzioni, avevo accompagnato un'amica alla
sessione di esami in cui Lui partecipava in qualità di
carnefice.
L'obiettivo della giornata era supportare Serena, anche se
non mi era chiaro il come, dato che il mio bagaglio culturale fuggiva e
tutt'ora fugge ogni incontro con l'idealismo di
Hegel, il criticismo di Kant e il positivismo di Comte.
L'unico aiuto che ero in grado di offrirle, era il mio innato
talento a sdrammatizzare.
Ma, quella volta, non le fui di molto aiuto. F faceva la sua
dannata figura – mi ero dimenticata di dirvi che il fisico
è decisamente ben fatto – e per questo mi era difficile
distogliere l'attenzione da lui per ascoltare le fisime di
Serena.
I suoi movimenti decisi mi garbavano assai. Inoltre, sin dalla
più tenera età, ho sempre subito il fascino
dell'uomo in giacca e cravatta e F le sa portare entrambe.
La mia mente contorta, in breve tempo, aveva già elaborato
per sommi capi il nostro incredibile incontro, la prima uscita, il
primo bacio, la prima notte di passione, quando la doccia gelida
arrivò brutale quando il mio udito entrò in
collisione con la sua voce, che nella mia mente era bassa e suadente,
NON QUEL GRACCHIARE insopportabile.
Come diavolo è possibile che da un corpo così esca un tal stridio??!
Uno spreco immondo!
Mentre cercavo di farmene una ragione, finii per osservarlo con
più insistenza finché notai che se ne era accorto
e con imbarazzo cercava di sostenere il mio sguardo.
Ohh! Adoro gli uomini timidi. Forse la voce non era così male..
L'illusione era durata sino all'istante esatto in cui aveva ridato
fiato al gracchiare.
Che spreco!
È passato un pò di tempo da quel giorno, dopo
quel primo incontro di sguardi ce ne sono stati altri, e non solo di
sguardi. La prima volta che ci siamo baciati, in un frangente di
irrazionale incoscienza, ho pensato che non avrei mai più
voluto e potuto baciare altre labbra.
Non pensiate che la voce non sia più un problema, anzi. Ma
nel tempo ho elaborato una serie di espedienti per impedirgli di
parlare – riesco a sostenere la sua voce solo quando i miei e
i suoi sensi sono offuscati dal piacere: in quei momenti la percepisco
quasi piacevole, quasi eh –.
Gli stratagemmi più banali sono sempre i più
sicuri così, ogniqualvolta lo noto in procinto di
parlare, soffoco il suo bisogno di comunicare con un altro
più allettante e, se le circostanze non lo permettono, anche
il cibo può essere utile allo scopo.
Ogni tanto mi detesto: fossi in lui mi avrei già mandata al
diavolo.
E ogni tanto penso di non cercarlo più, ma è solo
per un attimo. Il pensiero di dover rinunciare alla
sua bocca, alle sue mani, al suo corpo, mi risulta intollerabile.
È possibile che l'altra metà della mia mela sia
un adone GRACCHIANTE???!!!!
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