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Amore.
Amare
è un concetto astratto, uno stile di vita misericordioso tanto quanto il puro
sesso in tutte le sue perverse fantasie.
Chi
si arroga il diritto di decidere quale tipo d’amore dia più soddisfazioni? Oh,
si potrebbe stare a parlare per ore intere, a discorrere su teorie filosofiche
e morali, a giudicare il santo prete nei suoi atti di carità e la donna che
offre i propri servigi a uomini bisognosi.
Ci
sono altri tipo di amori, non crediate di cogliermi in fallo, il punto è che
non c’è tempo di soffermarci su tutte le miriadi di sfaccettature di una
singola parola.
Io
ho l’Eternità, voi, miei preziosi tesori, no…
Vedo
i vostri sorrisi accondiscendenti seguire la mia affermazione e me ne
compiaccio, significa che considererete quanto segue una semplice favola
gotica.
Non
vi troverò a implorare, graffiando il legno pregiato della mia dimora alla disperata
ricerca della Vita Eterna: perché è di questo che si tratta e molti di voi
avranno già capito come concluderò questo prologo, il mio soave preludio…
Vedo
le vostre morbide labbra muoversi con le mie, pronunciando le poche parole che
sconvolgeranno la vostra vita o, più probabilmente, vi convinceranno ad
immergervi in quanto ho vergato su queste pagine.
Voi
che vivete in un secolo ove ormai le sorprese sono bandite e tutto è talmente
chiaro da essere doloroso, potete facilmente accettare queste poche parole.
Sono
un vampiro.
E
lo sono da talmente tanto tempo che mi è diventato completamente inutile
quantificarlo. Nessuno se ne interesserà mai.
Nessuno
lo verrà mai a sapere.
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Avete
mai provato a passeggiare da soli, nella più totale oscurità, quando neppure la
luna viene a rischiararvi la strada…?
Chissà
quanti di voi teneri mortali alzeranno spavaldi la mano, ostentando il loro
coraggio, quanti si vanteranno di averlo fatto centinaia di volte, senza mai il
minimo timore?
Allora
io vi chiedo: non avete mai udito lievi passi alle vostre spalle, non avete mai
sentito un dolce respiro sfiorare la pelle dei vostri giovani colli…? Non vi ha
mai scossi un brivido di paura, non avete mai provato un’eccitazione di cui non
riuscivate a carpire la provenienza…?
Oh…
le vostre risposte sono differenti questa volta, se chiudo gli occhi, posso
osservare le vostre bocche, deliziosi archi di cupido, schiudersi nel darmi le
risposte più svariate.
Noto
un ragazzo che, sprezzante scuote il capo: giura di non avere mai provato
simili sensazioni.
Si
crede un “duro”.
Invece
è un bugiardo.
Vedo
anche una giovane donna che, inghiottendo nervosamente, con le dita che si
attorcigliano nervose attorno alla copertina di questo volume, non riesce a
nascondere la paura: lei ha camminato sola per le strade, posso sentirlo, ma
non è stata tanto fortunata da incontrare i miei splendidi compagni.
Leggo
timore nella sua mente, ma la nostra presenza non lascia solo questo nel cuore
dei mortali, la nostra sola vicinanza provoca un’ondata d'eccitazione che
scorre lungo la loro spina dorsale. Li lasciamo tremanti, sì, ma di desiderio
del sovrannaturale.
E
finalmente giungo alla reazione di cui mi interessa farvi partecipi.
Osservo
questo libro chiudersi di scatto, troppi ricordi sono stati risvegliati nella
mente di questo splendido giovane, che in preda alla rabbia all’umiliazione si
trova descritto e messo a nudo in questi pochi paragrafi.
Sarà
di lui che vi narrerò, sarà proprio per lui che scriverò questa storia, in modo
che non dimentichi.
E
chissà, forse riscriveremo il suo finale. Assieme.
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Ho
sempre prediletto il velluto, come la seta del resto. Adoro sentire la loro
carezza sulla pelle, quasi quanto amo il tocco seducente di un amante
appassionato.
Mi
delizia la luce lunare, quell’amabile raggio argenteo che illumina la mia pelle
candida, sottolineandone dolcemente la morbidezza ingannevole.
Anelavo
l’acqua calda sulla pelle nuda, ora prediligo un lungo bagno nel sangue tiepido
e profumato.
Smanio
di passare le dita fra morbidi boccoli di bimbe agghindate come minuscole
principesse, pettinarli fino a che non divengono soffici e lucenti, sogno di
accarezzare le loro morbide guance rosee. Bramo le tenere labbra di un giovane,
infiammato dal tocco delle mie fredde dita. Mi eccita il battito spasmodico del
suo cuore mentre penetra nel mio gelido simulacro di carne. È delizioso il suo
incontrollabile ansimare quando un’eccitazione mai provata lo pervade.
Quando
sono io a penetrare in lui.
Quando
è il mio cuore a battere all’impazzata, rinvigorito dal bollente fluido che si
riversa impetuoso nelle mie vene, riscaldandomi il corpo in ogni sua parte.
Quando le mie grida di piacere lo rendono incapace di pensare, assoggettandolo
al ceco istinto irrazionale.
Il
richiamo della carne unisce due esseri in uno, unico.
Ed
infine lui è in me, il suo sangue appassionato scorrerà eternamente nelle mie
vene immortali, al di là del tempo, al di là della vita stessa.
Adoro
ghermire i miei amanti sulla carezzevole tessitura dei tappeti d’oriente,
intrecciati da mani sapienti e abili, mani che vorrei baciare, polsi che vorrei
squarciare per assorbire da essi l’agilità e la capacità di creare simili
meraviglie.
Sono
affezionata alle menti brillanti che, con le loro innovazioni tecnologiche,
migliorano la nostra vita, plasmando la materia, facendo del nostro benessere
il loro unico obiettivo.
Ricordo
l’antico, osservo il moderno ed amo entrambi.
Qualsiasi
cosa veda tramite i miei occhi immortali mi seduce.
Le
osservo cambiare, crescere e, infine, morire.
Mi
affascinano.
Sorrido
nel farmi acconciare i capelli dai parrucchieri che lavorano a notte fonda,
alla tenue luce delle candele, solo per rendermi felice. Torno bambina quando
giovani donne sempre fresche e riposate mi avvolgono in tessuti pregiati per
modellare sul mio corpo abiti creati appositamente per me.
Batto
le mani, raggiante, ogni volta che i miei giovani amanti mi deliziano con
preziosi gioielli che mi agganciano al collo con le loro calde mani gentili.
Un
luminoso crocifisso d’argento che scivola irriverente nell’incavo dei miei seni.
Oh…
ardo di gioia quando mi donano un bel crocifisso. Mi piace così tanto la croce,
con la sua forma simmetrica e assoluta. È una letizia vederla splendere sulla
mia pelle, montata su orecchini, braccialetti, collane, persino cavigliere!
Possiedo un’infinità di croci: latine o greche, non c’è distinzione, le amo
entrambe. Credo nel giovane che è stato immolato per noi, che tramite il sangue
ci ha redento dai peccati di un’intera esistenza… Colui il cui Padre ci
permette di vagabondare per la
Terra in veste di Suoi Angeli Tentatori, figli di Satana, la
sua più radiosa creatura.
Tutto
quello che mi circonda, ovunque, in ogni epoca, lo amo perché non mi è
necessario per sopravvivere. Sono splendidi contorni ad una vita che potrei
dover passare in solitudine, esistono, rimangono al mio fianco e per questo li
sogno e li adoro.
Vivo nell’amore, in tutte le su forme, ogni cosa
mi attrae, qualunque persona è degna di accarezzare la mia pelle, di baciare le
mie labbra.
Di
appartenermi.
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