Salve a tutti!
Sono tornata a scrivere con una FF su OC! In questi giorni che sto seguendo la
terza serie mi ha davvero molto ispirata. E cosi eccomi qui a scrivere!
Questa FF
segue le trama tranne per qualche piccola differenza.
Per esempio che Ryan non ha mai incontrato Sedy.
E la trama
inizia proprio la sera in cui Marissa va con Volchok e Seth chiarisce “certi
problemi” con Summer.
Spero sia di
vostro gradimento. Fatemi sapere.
Viky
Capitolo 1 – Un arrivo inaspettato
Un fresco venticello soffiava per tutta Newport quella
mattina. Erano le 8 di un sabato di inizio settembre e ancora la gent era chiusa nelle case a dormire per il loro meritato
giorno festivo.
In casa Cohen il silenzio regnava
sovrano, tutti dormivano, dopo serate passate fuori.
La camera di Seth era vuota,
ancora non era tornato dalla sera precedente passata a litigare con Summer per poi finire in un lieto fine.
Ryan invece dormiva almeno dalle
10 della sera prima.
Da quando aveva lasciato Marissa
non si erano più sentiti né visti e la voglia di uscire era poca.
Quel venerdì sera però Seth aveva
da sbrigare una faccenda “urgente” e quindi non è potuto rimanere in sua
compagnia o trascinarlo da qualche parte.
Un rumore fece svegliare Ryan di
soppiatto: qualcuno stava cercando di aprire la porta della casetta.
Cercò di realizzare mettendosi seduto e mettendo a fuoco la
stanza.
I rumore della serratura, che
chiuse a chiave la sera prima, si fece più forte:qualcuno stava bussando.
Il ragazzo scattò in piedi e andò verso la porta.
-Seth, Seth
aprimi, sono io!!! – diceva un voce femminile aldilà
della porta, aveva un tono abbastanza frettoloso e preoccupato e senza
indugiare girò la chiave ed apri la porta.
Una ragazza subito sgattaiolò dentro superando il ragazzo
ancora stordito dal sonno.
Aveva il fiatone. Buttò per terra una borsa, quasi come
fosse casa sua, e si sedette sul divano.
-Ma chi l’ha spostato? – chiese guardandosi attorno.
-Scusami tanto…- iniziò Ryan
avvicinandosi alla ragazza.
Lei si girò per guardarlo, lo scrutò per un attimo e non gli
fece concludere la frase.
-E tu chi saresti? – chiese togliendosi gli occhiali da
sole.
-La stessa domanda stavo per farla io, anzi la faccio io –
Lo scrutò ancora meglio e si alzò in piedi avvicinandosi.
-Non dirmi che sei Ryan! –
esclamò.
-Si sono Ryan. Adesso potresti
dirmi chi sei tu? –
-Clare Mary Charlotte Cohen, piacere di conoscerti. Ma se vuoi chiamami
semplicemente Clare – sorrise porgendogli la mano.
Lui la strinse flebilmente.
-La cugina di Seth? –
-Certo!! Oh, mio cugino che parla di me…beh, volendo sei mio
cugino acquisito, o per meglio dire cuginastro, non saprei…-
Ryan si voltò per guardare
l’orologio: erano le 8 e 15.
-Come mai qui?? Sapevo che saresti
venuta per l’inizio della scuola, ma sei in anticipo vedo…-
-Si, sono come dire, scappata da casa, mia madre rompe, e ho
pensato di rifugiarmi qui di nascosto, poi a momento debito mi farò trovare –
-Quindi sei anche clandestina a Sandy e Kirsten? –
-Soprattutto a loro –
La ragazza iniziò a sistemarsi le cose, trovando qua e là
roba di Ryan.
-Ma dovrai stabilirti qui?? –
-E dove sennò?? In camera di Seth mi beccheranno tempo 1 e 2, quindi…-
Ryan non sapeva che dire o fare,
rimase un po’ spiazzato sedendosi sul letto.
-Ma tranquillo – continuò lei pettinandosi davanti lo
specchio – dormirò per terra, il tuo letto non lo toccherò –
Non sapeva che dire davanti a quella ragazza abbastanza
esuberante, stettero un attimo in silenzio mentre si
pettinava per bene i capelli e poi si girò.
-Dai, accompagnami da Seth, tanto
gli zii staranno dormendo a quest’ora, in tal caso mi nascondo da qualche parte
–
-Seth non è in casa, o per lo
meno, non penso
proprio –
Clare alzò le sopracciglia.
.Si, ha passato tutta la notte con Summer – disse sarcasticamente ridacchiando.
-Ehm...penso proprio di si –
-Davvero? – chiese facendosi di botto tutta seria.
Ryan annuì.
-E bravo il mio cuginetto, anche
lui è cresciuto.
In casa non ronzava una mosca, dormivano ancora tutti. E non
si sentiva neanche l’odore del pancake, il che voleva dire che Kirsten non era scesa a preparare la colazione.
Ryan scivolò veloce in cucina con Clare che gli si muoveva furtivamente accanto.
La ragazza aprì il frigo e si verso
il latte in una tazza, dopo di che iniziò a rovistare fra la credenza.
-Se cerchi i cereali sono due sportelli alla tua destra – la
aiutò lui.
-grazie-
Scelse i fiocchi d’avena integrali che usava solitamente Kirsten.
Ne prese un pugnetto e li gettò
nella tazza. Ryan prese due cucchiai tenendosene uno
in mano.
-Ah, ne vuoi anche tu?? Scusamipotevi dirmelo, cosi te lo facevo prima…-
-Si, ma…-
E rifece il lavoro di prima ammutolendo per l’ennesima volta
il biondino.
Due tazze di latte e cereali, uno con i fiocchi integrali, l’altra al
cioccolato stavano sul tavolo in attesa di essere mangiati.
-Meglio tornare no? –
-Si ma tanto non dovrebbe scendere nessuno a quest’ora,
conoscendo i miei zii…-
Detto fatto.
I due ragazzi si guardarono negli occhi sentendo un rumore:
qualcuno stava scendendo le scale .
Clare scattò via dalla sedia e si
ficcò sotto il tavolo avvicinandosi a Ryan in una
velocità impressionante.
-Comprimi!! – gli sussurrò da sotto, giusto un istante prima che Kirsten
comparisse un po’ assonnata, in una vestaglia azzurra lucente, all’entrata
della cucina.
-Buongiorno Ryan, mattiniero
questo sabato – disse sbadigliando e avvicinandosi alla zona cottura.
-Ehm…si, sai ieri sera sono andato a letto presto e ora mi è
venuta fame –
-Ah vero, ieri sera non sei uscito. Beh, come va? –
-Mah,come deve andare, come andava
ieri va oggi…-
Kirsten lo guardò con tenerezza conoscendo
a grandi linee la situazione e poi si girò per fare il caffè.
Clare ascoltava in silenzio.
-Ma Seth? Vedo che ci sono due
tazze sul tavolo, non dirmi che l’hai svegliato o si è alzato lui perché è una
cosa assurda…-
-In verità lui è andato, cioè credo che…-
-Buongiorno a tutti –
Entrambi si voltarono, tranne Clare
che non ne ebbe bisogno, poteva riconoscere quella voce ovunque.
-Si, è tornato da poco e cosi gli ho preparato una tazza di
cereali anche per lui –
Seth non priferì
parola sentendo che nel tono di Ryan qualcosa non
quadrava alla perfezione. Mentre Kirsten era girata Seth gli chiese con lo sguardo
spiegazioni e Ryan rispose in qualche modo di dover
collaborare.
-Ah si certo, grazie per avermi preparato il latte – disse
afferrando il cucchiaio per portarlo alla bocca.
L’amico già aveva previsto la sua reazione: tosse e
affogamento.
-Cosa c’è tesoro? – chiese la madre versandosi il caffè
finalmente pronto.
-Niente mamma, stamattina preso dal sonno ho detto a Ryan di scegliere i tuoi adorati fiocchi integrali –
-Ma dai, ti sei illuminato. Anzicchè
le solite schifezze –
Ryan le fece un cenno mandando giù
le sue di “schifezze”.
-Caffè’?- chiese la donna
avvicinandosi al tavolo.
-Eh no no,
niente caffè, grazie –
Il ragazzo si alzò di colpo andando verso la donna.
-Senti Kirsten, volevo dirti una
cosa, hai presente quel cassetto? Quello nella mia stanza, beh, volevo
confrontarlo con questo del salone…-
Ryan cercò di essere il più
naturale possibile, portandosi Kirsten dall’altro
lato per lasciare Seth da solo, cercando di fargli
capire qualcosa con un ultimo sguardo prima di
scomparire dall’altro lato.
-Ma che diavolo…AHI! MA COSA C’è? –
Il ragazzo saltò in aria indietreggiando rumorosamente con
la sedia, qualcosa lo pizzicò al polpaccio.
-Ciao Seth – gli
sorrise la cugina.