Un’insolita
proposta
Titolo:
un’insolita proposta
Challenge: sfida dei duecento prompt
Prompt:
3. Computer
Fandom:
NCIS
Personaggi:
Timothy McGee, Abigail Sciuto
Raiting:
verde
Tipologia:
flash-fic
Parole:
455
Il silenzio nel
salotto di casa McGee era
interrotto solo dall’inconfondibile battere delle dita sulla
tastiera del
computer accompagnato, di tanto in tanto, da esclamazioni di vittoria o
imprecazioni di sconfitta rivolte al monitor illuminato.
Ad occupare la
postazione davanti al pc, a
differenza di quanto ci si potesse aspettare, non era il genio
dell’informatica
del NCIS, ma la sua stravagante collega e compagna Abigail Sciuto
impegnata in
una sfida sparatutto contro il computer.
McGee dal canto
suo camminava da ore nervosamente
per la casa; la mano sinistra, affondata nella tasca dei jeans,
stringeva un
piccolo astuccio quadrangolare al cui interno era racchiuso un anello.
Lo aveva
scelto accuratamente e a dire la verità non c’era
voluto nemmeno troppo tempo
per trovare quello giusto; il problema, aveva scoperto, era trovare il
momento
adatto per darglielo. Ogni volta che era sul punto di parlare e farle
la
proposta erano stati interrotti dall’arrivo di qualcuno in
laboratorio o dallo
squillo del cellulare o, come nell’ultimo caso, da una
raffica di proiettili
che avevano mandato in frantumi i vetri del ristorante in cui stavano
cenando.
A distanza di
quattro settimane dall’acquisto non
era ancora riuscito a darglielo, ma forse quella sarebbe stata la
serata giusta,
o almeno così sperava visto che tentava di parlare con lei
da tutto il giorno,
ma senza alcun risultato. Prese un profondo respiro e varcò
la soglia del
salotto avvicinandosi alla compagna.
“Abby…”
la chiamò, la voce tremava leggermente.
“Oh
McGee, ciao. Hai visto, l’ho battuto anche
questa volta.” Disse puntando il dito verso lo schermo.
“A proposito, dovresti
controllare la qualità della grafica, fa un
po’pena.” Sorrise e prese la tazza
di Caf-Pow vuotandola “Non è che me ne prenderesti
un altro Tim?”
“Abby
ti devo parlare.”
“Va
bene, ma prima devo andare a fare pipì.” Rispose
la scienziata alzandosi e incamminandosi verso il bagno.
“Abby!”
“Perché
intanto non mi prendi dell’altro caffè,
devo essere carica per poter sfidare di nuovo quel arnese.”
McGee
sospirò sonoramente, quando faceva così era
impossibile tentare di avere una conversazione con lei. Poi gli venne
un’idea. Si
avvicinò al computer ed armeggiò per qualche
istante con i tasti prima di
uscire a comperare dell’altro caffè nel bar
sotto casa.
Al suo ritorno,
qualche minuto dopo, trovò Abby
intenta in una sfida all’ultimo “click”
con il computer. Le si avvicinò e posò
il Caf-Pow accanto alla tastiera poi si sedette sul divano in attesa.
Quando
udì la musichetta che indicava la fine
della partita si voltò ad osservare la ragazza e non si
stupì della sua
espressione sorpresa. Sul monitor del computer, invece della consueta
scritta “game
over” era comparso un più inusuale “MARRY
ME”.
“Ehi
McGee, credo che il tuo computer mi abbia
appena chiesto di sposarlo.”
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