Pansy no more

di talpy
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Stranamente, questa mattina mi sono alzato, ed ero di buon umore, convinto che la giornata mi avrebbe offerto qualche evento piacevole, convinto che avrei vissuto una giornata per cui valesse la pena alzarsi.
Arrivato a colazione ero tranquillo, mi dicevo che presto il mio sesto senso sarebbe stato accontentato.
Questa convinzione durò fino alle quattro del pomeriggio, ora in cui capii che nulla, in questa scuola, nella mia vita, poteva ormai interessarmi e riscuotermi dal mio torpore annoiato.
Immusonito ma non depresso, la mia visione pessimistica della vita non è per me una novità, affrontai le lezioni del pomeriggio abbastanza serenamente, con il mio cipiglio severo e vagamente soprappensiero.
Verso le otto decisi di incontrarmi con Pansy; alle otto e cinque decisi che non avrei più rivisto Pansy.
Ero un altro, ero euforico, ero vita, ero speranza, ero gioia, ero felicità, ero semplice spensieratezza, ero semplice brivido. Ero un sorriso rubato alla Weasley.
Ero semplicemente stordito.
Ero semplicemente stordito da lei.




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