Squall
CAPITOLO 3
Rinoa varcò la porta di un
piccolo negozio posto a pochi metri di distanza dal porto di Balamb, titubando
leggermente sull’uscio di essa dopo aver notato l’ oscurità che la
circondava.
‘’ forse non è ancora aperto’’
pensò la ragazza ‘’ eppure il preside mi ha dato indicazioni ben precise’’
‘ e permesso, si può?’ proferì
Rinoa, accennando qualche breve passo verso il bancone al centro dell’
edificio
‘100, 200, 300, uff che fatica…
oh buongiorno cara! Ma che bella notizia, abbiamo clienti! Prego, prego
accomodati e perdona la confusione, ma mi son appena arrivate merci nuove che
devono ancora essere catalogate…’
Rinoa venne improvvisamente
incoraggiata da quelle parole che interruppero il silenzio; si sentì sollevata
nel veder quell’omino rozzo ma deciso accoglierla gentilmente con un sorriso
caloroso, quindi disse
‘Buongiorno signore, sono qui per
conto del Garden di Balamb, il quale avrebbe dovuto precedentemente avvisarla
del mio arrivo e della mia richiesta.’
‘Ah sì, sì certo ora ricordo.
Sono state ordinate ben 50000 code di fenice se non mi sbaglio… purtroppo cara
la mia ragazza non son più giovane come una volta.
Ahimè come e quanto rimpiango
quei floridi anni in cui le giovani e belle fanciulle come te invocavano
sognanti e agognanti il mio nome! Pensa, mi ricordo un giorno in cui…’
‘ Grazie mille vecchio ma alla
qui presente “fanciulla” non importa un fico secco delle tue patetiche storie da
play-boy, ed ora, se non ti dispiace ovviamente, potresti darci quelle dannate
code di fenice?’ lo interruppe brusco Seifer dopo esser piombato violentemente
nel piccolo atrio della bottega
‘ Oh ma che maleducato. Mio caro
ragazzo tu di certo non farai, e forse non hai mai fatto, strada nella carriera,
come anche nell’ amore.
Bisogna avere classe, stile,
conoscenza, tutti attributi che credo sia palese tu non abbia…’
‘Ah ma questa è bella… un
semplice e sfigato venditore di code di fenice, che vive in un buco di casa nel
retro della bottega dimenticata persino da Odino, viene a dire a me, cadetto
seed del Garden di Balamb,che non farò mai strada nella carriera? Ma io ti…’
Rinoa bloccò rapidamente Seifer, terrorizzata dalla prevedibile reazione del
compagno che sicuramente da lì a poco avrebbe reagito d’impulso, insultando e
deridendo quel pover’ uomo senza alcun rimpianto.
‘Dai Seifer basta così. Ci
dispiace per la scortesia ma purtroppo non abbiamo molto tempo, e il mio amico è
impaziente di portar a termine questo lavoro che si sta protraendo anche troppo
a lungo’
‘Bene, meno male che esistono
ancora persone aggraziate, acculturate ed educate.
Aspettate un momento, i miei
aiutanti caricheranno la merce sul vostro… camioncino?’ l’ uomo si sporse
leggermente fuori dalla finestra, per accertarsi della natura del veicolo dei
giovani, poi riprese
‘si, sì del camioncino. Penso che
non ci debbano essere problemi di spazio.’
‘ Certo, ci mancavano solo i
problemi di spazio dopo tutto quello che ci sta facendo passare.’
‘ Ma dai Seifer piantala! Sei
davvero insofferente, in fondo è un semplice signore, solo, anziano e
infelice…’
‘ e certo quindi adesso io dovrei
sopportare che questo povero signore solo, anziano e infelice mi finisca di
raccontare tutta la sua gioventù, facendomi perdere un’ intera giornata in
futili chiacchiere da salotto? Ma per piacere.’
‘ Ok Seifer non ti sopporto più,
io vado fuori a prendere una boccata d’ aria, quando avrai finito di sfogare il
tuo cattivo umore su questo povero signore raggiungimi…’
‘ Ma che diavolo fate?!? Non
vedete che così verserete tutto il contenuto delle ampolle sui sedili?
Dannazione, avrei fatto prima a prendere una cassa alla volta e farmela a piedi
da qui al Garden…’ urlò Seifer alla volta dei giovani aiutanti del negoziante
dalla piccola e unica finestrella che si affacciava sulla strada, quasi
ignorando le parole appena pronunciate da Rinoa
‘ Uff… sarà davvero meglio
uscire’ detto questo, la giova ne si avviò verso l’ uscita, oltrepassando la
vecchia porta della bottega.
Fuori era una giornata splendida,
soleggiata e calda, senza neanche l’ ombra di una nuvola nel cielo. Rinoa si
sedette agilmente su di un muro abbastanza alto da non poter essere oltrepassato
facilmente da nessun scocciatore, quindi si appoggiò con la schiena sul muretto
contiguo ad esso, fissando la sua attenzione su di un numeroso gruppo di bambini
che si stava affaccendando attorno ad una piccola lucertola.
‘ Ehi l’ ho vista prima io!’
‘ no non è vero sei un bugiardo, l’ho
vista prima io!’
‘’ diamine quanto sono scatenati
i bambini!’’ si ritrovò a pensare Rinoa
‘’ immagino quando avrò un figlio tutto
mio…magari con Squall… ah, ah! Che buffo sarebbe, tutto impegnato a dargli da
mangiare o, ancora meglio, a cambiargli il pannolino! No non oso pensare, con
quella sua espressione dura ma innocente, con quei suoi occhi adorabili, con
quei suoi gesti dolci ma decisi… davvero ultimamente non posso e non riesco a
pensare ad altro.
Quel sorriso che mi ha regalato ieri,
tutta la dolcezza e la sofferenza che esso celava, e tutto quell’ amore che quel
bacio e quell’ abbraccio successivi mi hanno infuso.
Ero totalmente e
incondizionatamente succube di quelle braccia, non volevo per nessuna ragione al
mondo sciogliermi da quello splendido abbraccio per paura di potermi svegliare
da quel sogno che tanto mi aveva perseguitato in quei tre lunghi anni e che
finalmente si stava avverando.
Ma ecco che quel pasticcione di
Zell ha interrotto il momento più bello della mia vita, chiamandoci per lo
champagne… ma in fondo devo ringraziarlo perché altrimenti non avrei mai avuto
il coraggio di allontanarmi da lui, rischiando forse di apparire troppo
possessiva.
Chissà cosa starà facendo in
questo momento… forse starà lavorando per il preside come al solito con la
professoressa. Dannazione quella Quistis gli sta sempre dietro, come il più
fedele dei segugi.
Tzè ma guarda come mi sono
ridotta, io che insulto una ragazza per gelosia? Sinceramente non mi era mai
capitato prima, neanche quando sono stata per un periodo insieme a Seifer…
‘Rinoa ma che stai facendo? Dai
andiamocene da questa baracca che non ne posso più!’ urlò Seifer con un tono di
voce piuttosto irritato e sbrigativo, interrompendo le elucubrazioni mentali di
Rinoa.
‘Eccomi arrivo!’ rispose la
ragazza con una rinnovata energia, forse causata da quella magnifica giornata o
forse dal dolce ricordo della sera appena trascorsa, bruscamente interrotto
dalle parole di Seifer.
Scese celermente dal muretto e si
avvicinò al ragazzo, cercando di non far trapelare tutta la sua felicità che
avrebbe sicuramente attirato l’ attenzione del suo amico.
Fortunatamente Seifer non si
accorse di nulla, tanto che, non appena Rinoa arrivò presso il camioncino, le
fece un breve cenno col capo e si sedette nel posto riservato ai guidatori.
Rinoa fece lo stesso sedendosi alla sua destra, e in breve tempo lasciarono
Balamb.
Durante tutto il tragitto i due
ragazzi non pronunciarono una sola parola, e nel piccolo veicolo si venne a
creare una sorta di innaturale silenzio,interrotto periodicamente dal rombo del
motore.
‘ Seifer, perdonami se sbaglio,
ma credo che questa non sia la strada per il Garden, a meno che non sia una
scorciatoia a me sconosciuta… ma credo sia improbabile’ Rinoa fu la prima ad
interrompere il silenzio, tanto che Seifer rimase per un istante perplesso, poi
rispose
‘ sì è improbabile. Stiamo
andando ad un ristorante aperto da poco sul mare, mi sembra si chiami ‘Il
piccolo chef’ o qualcosa di simile’
‘e perché mai stiamo andando lì?
Non avevi tanta fretta di tornare al Garden?’
‘ sì hai ragione, ma mi è venuta
un’ improvviso e irrefrenabile appetito, così ho deciso di fare una piccola
sosta’
‘ beh grazie mille per avermi
interpellato nella tua scelta! Diamine Seifer fai sempre e solo ciò che ti passa
per la testa, senza pensare alle conseguenze. Sei davvero… odioso!’
‘uff quante storie per un piccolo
contrattempo, oppure la tua irritazione è dovuta alla mancanza di qualcosa, o
meglio qualcuno?’
‘ ma cosa vorresti dire con
questo?’ Rinoa rimase sbalordita e allo stesso tempo irritata dalle parole del
ragazzo, che trovò piuttosto divertente la sua reazione
‘ uh,uh hai visto? Ti sei
risentita alla grande. Ho decisamente centrato il problema.
E magari indovino anche chi è il
fortunato! Vediamo un po’…’ Seifer finse di pensare per qualche istante poi urlò
‘ Eureka! Il prescelto è sicuramente il nostro ‘virile’ Comandan…’
‘Seifer ma che cacchio stai
blaterando??’ sbottò indignata Rinoa ‘ Stai forse dando i numeri? Anzi no, io so
cosa ti prende… sei geloso… sì sei geloso del rapporto che si sta venendo a
creare tra me e lui… sei geloso del fatto che sicuramente lui rivolgerà
maggiormente la sua attenzione su di me, trascurandoti.’
‘ Adesso mi sembra che quella che
stia dando i numeri sia tu. Come potrei mai essere geloso di una mocciosa
insignificante, che gli sta attaccato al culo dalla mattina alla sera senza
lasciargli margine di libertà?
Quello che in realtà provo verso Squall è solo un forte sentimento
di compassione e commiserazione,
perché deve sopportare te e le tue stupide prediche da vecchia suocera dalla
mattina alla sera. ’
Rinoa guardò stupefatta Seifer,
il volto arrossato per l’ aumento del tono di voce, le iridi degli occhi ridotte
a due fessure sottili, cariche di risentimento e irritazione.
‘davvero pensi tutto ciò di me?
Mi ritieni una stupida seccatrice?’
Le parole di Rinoa erano calme,
pacate, quasi supplichevoli
‘ devo forse ripetere tutto ciò
che detto sin’ ora? Mi sembra di esser stato piuttosto chiaro’
‘ oh sì lo sei stato eccome’
ribatté la ragazza ‘ ora fammi scendere da questo dannato macinino alla
svelta’
Seifer frenò bruscamente l’ auto,
facendo urtare Rinoa contro una cassa di code di fenice che si trovavano lì
davanti a lei.
‘ prego principessa scenda pure.
Da qui al Garden sono solo 10 minuti a piedi, sarà una piacevole
passeggiata’
‘fottiti Seifer’
Detto questo Rinoa uscì dalla
macchina, sbattendo sgarbatamente lo sportello, e si avviò subito in direzione
del Garden, non badando alla fragorosa risata del giovane ragazzo che la
sorpassò divertito, suonando ripetutamente il clacson.
‘’ Dannato bastardo, te la farò
pagare in un modo o nell’altro. Ma io mi chiedo cosa diavolo gli è preso tutto
ad un tratto. Non dico di aver mai avuto un rapporto di confidenza con lui ma
l’ho sempre considerato un amico, e forse anche più.
Non è giusto che si accanisca
tanto contro di me anche se è arrabbiato per fatti suoi, anche perché io non
credo che pensi davvero ciò che ha detto su di me… o forse sì?’’
‘’ imbecille, dannato imbecille,
sarai soddisfatto adesso non è vero Seifer? Hai appena sfogato tutta la tua ira
e angoscia sulla persona meno opportuna contro la quale ti saresti mai potuto
accanire. E adesso cosa penserà Rinoa?’’
Il ragazzo, dopo aver lasciato
scendere Rinoa pochi chilometri prima, arrivò al piccolo ristorante sulle sponde
del mare, oramai vuoto a causa dell’ ora tarda.
Non trovò difficoltà nel trovare
parcheggio, dopodiché si recò sovrappensiero verso l’ entrata.
‘ buon pomeriggio signore, quanti
posti vi occorrono?’ la voce della cameriera risuonò lontana e vaga nella mente
di Seifer, troppo concentrato nei suoi pensieri
‘uno signorina, mangio da
solo’
‘ benissimo prego mi segua’
La seguì meccanicamente, senza
badare a ciò che lo circondava, ai pochi sguardi che lo seguivano.
‘vorrei un piatto di pasta
asciutta, un bicchiere di vino e una bistecca ben cotta per cortesia.’
‘arrivano subito signore’.
Seifer seguì per un tratto i
movimenti della cameriera, di quell’ affascinante cameriera, poi riprese a
meditare sugli eventi appena accaduti.
‘’ Perdonami Rinoa sono stato un
vigliacco, ma tanto tu non potrai mai capirmi.
Nessuno potrà mai capire cosa
diavolo mi sta prendendo ultimamente, nemmeno il sottoscritto. L’ unica cosa di
cui son certo è che tu non riuscirai mai a dare a lui ciò di cui ha veramente
bisogno, non riuscirai mai a donargli la felicità.
Infondo tu chi diavolo sei per
permetterti di rubarmi ciò che io ho dovuto faticosamente guadagnarmi per tutti
questi anni, il suo rispetto, la sua amicizia e si, secondo me, la sua
felicità.
Gli sono stato vicino per ben
sedici anni, aiutandolo nei momenti di bisogno, confortandolo, lo ammetto, a
modo mio, subendo critiche e insulti da parte di tutti soltanto per proteggerlo,
ovviamente a sua insaputa.
Certo ho fatto anche io le mie
stronzate, ma tutti i miei errori stupidi, le mie azioni più infime, ogni cosa è
sempre stata legata, implicitamente o esplicitamente, a lui.
E adesso che succede? Una stupida
ragazzina viene e mi soffia il posto oramai mio di diritto, mio, perché io sono
stato l’ unica ragione per la quale è riuscito a tirare il carro fin’ ora. Chi
lo ha consolato quando Ellione se n’è andata? Chi lo ha fatto sempre sentire
vivo, grazie a combattimenti, battute, bevute e, perché no, preoccupazioni?
No Squall, io non potrò mai
sopportare di esser messo in disparte da qualsiasi persona, uomo o donna che
sia, infondo me lo devi, lo devi al tuo salvatore.’’
‘ecco signore, il vostro pranzo è
servito’.
Seifer fece un semplice gesto di
ringraziamento con il capo, poi
cominciò ad ingerire voracemente
tutto ciò che si trovava sul piatto, sfogando sul cibo tutta la sua
frustrazione.
Il sole era già tramontato dietro
gli alti monti aldilà del mare quando Rinoa arrivò nel Garden.
Era stato un viaggio più lungo ed
estenuante di quanto avesse previsto e di quanto Seifer le aveva detto, così ora
l’ unica cosa alla quale aspirava era una bella doccia calda e rigenerante.
Durante il tragitto salutò
sbrigativa alcune matricole conosciute durante il corso scolastico, accelerando
il passo per evitare qualsiasi tipo di contrattempo, dopodiché arrivò nel
dormitorio riservato ai seed, posto davanti a quello addetto alle semplici
matricole.
Entrò velocemente nel dormitorio
per paura di incontrare gli insegnanti di guardia, si guardò per un attimo
intorno, quindi entrò in una piccola stanza in fondo al corridoio.
‘ Ehi Squall sorpresa!! Ma che
fai dormi?’ Rinoa trovò il Comandante sdraiato in un piccolo letto scomodo e dimesso,
profondamente addormentato.
‘ Ma pensa aveva talmente tanto
sonno che non si è nemmeno cambiato i vestiti’
La ragazza sfilò delicatamente i
pesanti anfibi di Squall, quindi li posò a terra, attenta a non far rumore.
‘ Buonanotte… amore mio’
bisbigliò, schioccandogli un bacio
fugace sulle labbra
‘ ti voglio bene’ detto questo,
uscì dalla stanza, poggiando delicatamente la porta alle sue spalle.
Vorrei ringraziare tutti i miei lettori, soprattutto coloro che mi hanno
incoraggiato con le loro opinioni e i loro giudizi. Spero tanto che questo
capitolo vi piaccia, un abbraccio affettuoso Sara ^^
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