Qui dove cadono le stelle.

di LittleRed_
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Lei era Naoko, soltanto Naoko, e sbocciò nel mio cuore come una nuova primavera. Da quel giorno, in cui riuscii a scoprire di lei soltanto il  nome, non la rividi per tre anni.
Sopportavo le giornate pensando al suo dolce sorriso, l'unico che aveva fatto, quando un'ora più tardi, si era alzata per andare via. Lei non disse molto, solo grazie. Capii che eravamo anime affini: poco abili con le parole, ma con un gran cuore. Io sono riuscita poi con l'inizio del liceo a diventare più socievole. Questo perchè Naoko mi aveva lasciato un vuoto dentro, e per la prima volta cominciai a sentirmi sola. Ma nessuna delle persone di cui mi circondavano riuscivano a essere all'altezza di tale semplice purezza. Sembro esagerata così. Ma provate a pensare a una semplice ragazza, capace però di straziarvi il cuore con uno sguardo triste, e nell'istante subito dopo darvi pace e tranquillità. Lei era stata per me come un vento carico di speranza quando stavo per arrendermi.
Ora che ci ripenso in quei giorni di solitudine con i ciliegi, i giorni prima di Naoko,  io pensavo molto alla morte. Quando si è troppo soli il confine tra il nostro mondo e quello delle anime si fa sottile. Sola, cullata dal vento e dal rumore delle onde, stavo perdendo il collegamento con la vita. Non avevo nessun vero legame che mi spronasse a restare. Non avevo nessun tipo di amore. 
Quindi immagino lei sia stata una specie di cotta, non so, amore a prima vista. Anche se non ho mai creduto al cosiddetto colpo di fulmine, si nota se una persona è speciale o no. E così era. 
Da quel 18 Aprile cominciai a cercarla, avevo uno scopo, qualcosa che mi tenesse impegnata durante le giornate. L'estate di quell'anno fu particolarmente afosa e torrida, ma io uscivo tutti i giorni sperando che come il destino me l'aveva fatta vedere magari mi avrebbe permesso una seconda occasione. 
Sono sempre stata cocciuta, ma li si aggiungeva anche una certa instabilità d'animo. Non ero certo forte, ma ero determinata. Quando nella nostra vista non c'è che tristezza siamo alla ricerca costante di qualcosa che ci dia felicità. Io pensavo solo a questo. 
Fu il tempo piano piano, e le nuove amicizie, seppur superficiali con ragazze normali, a frenare la mia ricerca. Pensavo a Naoko ogni tanto, quando nelle mattine invernali faceva troppo freddo per alzarsi e la primavera sembrava troppo lontana. Non dimenticai, ma smisi di cercare. 
Per questo fu lei a trovare me. 




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