Amore, che problema! di Mewpower (/viewuser.php?uid=46403)
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Erano trascorsi quasi tre anni da quando Naruto era partito in
compagnia del suo maestro Jiraja: tutti erano impazienti di rivederlo
tra cui anche una ragazza di nostra conoscenza, Sakura.
Quest’ultima era intenta a curare un piccolo scoiattolino
ferito:
-E anche questa è fatta!- esclamò una volta
terminato il suo lavoro.
Recandosi verso la finestra si asciugò il sudore.
L’estate era ormai arrivata e tutti sembravano essere
più felici… tutti tranne Sakura: lei sapeva
benissimo che in quella estate Naruto, tornando, avrebbe corso un
grosso rischio, quello di venire catturato dai membri
dell’Akatsuki. Ma se da una parte era preoccupata
dall’altra sentiva il desiderio di rivederlo e di
riabbracciarlo…
In un alta casa poco distante dal centro di Konoa, ritroviamo
un’altra ragazza che come ogni mattina si era alzata presto
per preparare la colazione a tutta la famiglia. Hinata adorava di prima
mattina aprire la finestra per respirare il profumo dei fiori che
decoravano il giardino. Hinata era davvero cresciuta e non soltanto
fisicamente. Aveva deciso di allenarsi ancora più
assiduamente, perfezionando il suo stile e sacrificando il suo tempo
libero. Voleva dimostrare al mondo intero che stava diventando forte,
non voleva essere la ragazzina ingenua e debole come suo padre credeva.
E poi c’era una persona dalla quale voleva farsi
notare…e che non vedeva l’ora di rivedere dopo
tanto tempo:
- Chissà, se domani Naruto tornerà… oh
Naruto…-
I pensieri della dolce Hinata furono disturbati dal bussare di qualcuno
alla porta:
- Hinata, sei sveglia?-
-Sì, padre -
- Quando hai finito di vestirti porta la colazione a Neji…-
- Certo -
Neji non poteva muoversi dal letto: in seguito ad una missione era
stato ferito gravemente ad una gamba e i medici gli avevano consigliato
di rimanere a letto per un paio di settimane. Hinata, poco dopo,
bussò alla porta della stanza di Neji con un vassoio in mano
pieno di leccornie:
- N…Neji, posso…?-
Aveva un po’ di timore di entrare nella stanza del cugino:
nessuno poteva accedervi senza il suo permesso e quella era la prima
volta per Hinata.
- S…sono Hinata! Ti ho portato qualcosa da mangiare.-
Nessuno rispose. La ragazza con la mano tremante, aprì la
porta: Neji era disteso sul letto, dormiva profondamente, era bagnato
di sudore e portava ai piedi le scarpe, ma non la maglietta. A quella
vista, Hinata si fece rossa in volto e quasi urlò per la
vergogna (la timidezza gioca questi scherzi):
“Si deve essere allenato tutta la notte, senza farsi
sentire…” pensò.
Delicatamente posò il vassoio sopra il comodino e fece per
girarsi quando si sentì afferrare il braccio. Perse
l’equilibrio e cadde all’indietro finendo sopra il
petto bagnato del cugino.
- Che cosa ci fai in camera mia?- disse quest’ultimo.
Non rispose subito: presa dall’imbarazzo, riusciva
solamente a pronunciare parole deboli e incomprensibili,
però una volta rialzata in piedi e con la testa abbassata in
segno di scusa disse:
- Perdonami, Neji. Ero soltanto venuta a portarti la colazione. Mi
dispiace di averti svegliato!-
-Non fa niente. E grazie per la colazione.-
A quelle parole Hinata rimase quasi a bocca aperta: mai suo cugino si
era rivolto a lei in maniera così dolce e tranquilla.
- Siediti un attimo, per favore - disse poi.
Con ancora più sorpresa la ragazza si sedette.
- Hinata-chan… mi raccomando non devi dire a nessuno cosa
faccio di notte, capito?-
-Non ti preoccupare. Con me il tuo segreto è al sicuro.
Ma... s…secondo me non dovresti sforzare eccessivamente la
gamba. Hai sentito quello che ti hanno detto i dottori…-
- Sei gentile a preoccuparti per me, ma non ce ne è il
motivo-
Cosa stava succedendo? Tutta quella tenerezza e gentilezza…
dove era finito tutto l’odio e il disprezzo che provava per
lei? Queste erano le domande che in quel momento ossessionavano Hinata,
ancora più confusa.
- Adesso vai. Non voglio farti perdere ancora tempo -
- D’accordo. A dopo.-
Dicendo così uscì dalla stanza ancora
perplessa per strano comportamento di Neji. Uscendo da casa per andare
ad allenarsi fu sorpresa nel vedere Kiba che correndo verso di lei
gridava a squarciagola:
-Hinata! Hinata-chan! È tornato! Naruto è
tornato!-
- Che cosa?- esclamò arrossendo.
Proprio così: la persona che stava aspettando da tanto tempo
era di nuovo a Konoa!
Questa è il primo capitolo della mia prima storia, mi auguro
che vi sia piaciuto. Ancora siamo agli inizi, quindi la storia
sarà più interessante a mano a mano che
proseguiamo. Mi raccomando: recensite!
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