Riflessioni di morte

di Erica_2447
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Sento una voce familiare.
Apro gli occhi. E’ così buio e confuso.
“Dove-“  mi affanno a fare mia l’aria cercando di slegare il nodo che ho in gola.”
“Sara!” urla Anna al mio fianco. “Ti sei ripresa!?”. Sorride ma il suo viso è teso come non l’ho mai visto prima.
“Cosa.. Dov’è Joe!?” chiedo affannata realizzando di non essere più nel torrente con lui vicino.
“E’ legato là giù. Sta bene. Ti ho chiamata al cellulare ma non hai risposto, quindi ho chiamato tua mamma a casa e mi ha riferito che eri uscita con Joe. Dal momento che anch’io ero già in sella ho deciso di venirti incontro.” Parla veloce e faccio fatica a capire quello che dice. “A un certo punto Blacky ha inizito a nitrire, probabilmente ha sentito l’odore di Joe, che ha risposto. Quando ti ho trovata eri svenuta. Ho avvertito i tuoi genitori: stanno arrivando. Arriverà anche l’eli-soccorso, atterrerà nel prato qua vicino.”
Lancio un occhiata a Joe. Poi richiudo gli occhi.
“Ho freddo.” Mi stringo nella coperta in pile di Blacky: l’ho sempre ritenuta troppo calda per essere una coperta da passeggio, ma ora sono grata che sia così pesante.
“Sei caduta nel fiume! Sei ancora tutta bagnata. Cos’è successo?” Mi rendo conto che oltre a voler sapere la cronaca dei fatti, mi sta facendo questa domanda per tenermi sveglia e lucida.
“Joe è scivolato nel torrente. Si è inginocchiato. Sono riuscita a stare su, ma ho perso le staffe e quando si è tirato su poi ha scartato e sono caduta su un ramo.”
“Saraaaa!!” Sento la voce di mia mamma. Si lascia cadere affianco a me e analizza il mio fianco.
Continuano a chiedermi se sto bene e com’è successo. Ringraziano Anna per averli avvertiti e per avermi trovata. Ringraziano anche il Cielo, nonostante siano atei. Io avrei voluto solo riposare.
Poco dopo è atterrato l’elicottero e dopo avermi legata come un salame sulla barella mi hanno caricata su e portata all’ospedale.
Così ora eccomi qua, con le flebo nel braccio, quello senza l’ingessatura, ma fortunatamente senza catetere. La stanza dell’ospedale è piccola e deprimente. Mi hanno trovato anche varie fratture alle costole, il motivo dei dolori al petto e di tutta la fatica che facevo per respirare. Niente di grave fortunatamente: il ramo non ha creato danni agli organi interni.
E’ una rottura stare qua a fissare il soffitto, forse in origine bianco. Vorrei andare a casa, sdraiarmi sul mio letto e riempire di carote Joe che mi è stato vicino tutto il tempo. Non vedo l’ora di poter tornare di nuovo in sella!
Comunque ripensando a come mi piacerebbe morire, dopo quest’esperienza, posso affermare che l’idea di morire giovane non mi attrae proprio. Rimango invece convinta che il modo migliore per andarsene sia vicino a un cavallo.
Anna e alcune mie amiche si fiondano nella stanza chiamandomi e portandomi cioccolatini, libri e palloncini di Hello Kitty.
Sono ancora giovane per morire… e prima devo ucciderle per avermi portato dei palloncini del genere: io odio Hello Kitty!!
Sogghigno tra me e me “Melanie, tu non sai nemmeno cosa ti farò quando starò meglio!!”
 
 




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