Perché…?
“Perché?” è spesso il suono che fa un bambino quando scopre qualcosa di nuovo.
Lo pronuncia con voce dolce, e sinceramente curiosa, con negli occhi un
brillio noto.
"Perché?" anche il suono
della disperazione di chi ha dato troppo e ricevuto mai nulla, senza un
motivo.
Un suono straziante, spesso accompagnato da segni di lacrime sul viso.
"Perché?" è lo sconcerto di
chi non comprende un regolamento, ma è costretto a
rispettarlo.
Lo farebbe volentieri, se qualcuno gli spiegasse il motivo per farlo.
“Perché?” è la voce
amareggiata di chi ha subito un torto, sapendo di non meritarselo
appieno.
Anche se fosse stato un torto meritato, però, non
avrebbe sofferto di meno.
“Perché?” è il suono stupito
dello studente, o della persona che vuole imparare.
Gli insegna chi prima di lui chiese la stessa cosa, per capire come
fare.
“Perché?” è la rabbia davanti
a un sopruso, o a un’azione violenta.
Di solito chi la urla, di star fermo non si accontenta.
Una parola con diversi significati.
Le parole, si sa, spesso son versatili.
Si comprende il mondo solo chiedendo…
…Imparando…
…Crescendo…
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