Riposto questa storiella che avevo
già messo e che molti di voi avevano già
commentato…è in arrivo una Ryella di Danny tradotta da Widow…commentate
in tanti, che a Danny fa piacere!
Besos,
Tempe
Valentine Dorks
“Perché la scuola deve organizzare il ballo
d’inverno nel bel mezzo del periodo più freddo dell’anno?!” Domandò Kelsi,
scocciata.
Ryan ridacchiò.
“Perché è il
ballo d’inverno, Kels.”
I due teatranti sedevano nel seminterrato di Ryan guardando degli stupidi film dei
quali non importava loro assolutamente nulla.
Ora, è necessario sapere che il seminterrato degli Evans era praticamente una sala
cinema con uno schermo gigante, poltroncine di velluto, impianto dolby.surround e una macchina per fare i pop-corn a
completare il tutto.
Tuttavia, malgrado l’ambiente
fosse particolarmente adatto alla visione di qualsiasi film, le immagini che
scorrevano sullo schermo erano pura scenografia.
In realtà, i due stavano semplicemente evitando
l’ennesimo ballo di San Valentino –festa stupidissima per entrambi-
a scuola.
Il quattordici febbraio non aveva mai portato esperienze
particolarmente piacevoli a nessuno di loro, così come non erano
piacevoli i momenti che avevano passato negli ultimi giorni.
Kelsi era stata costretta a
guardare il suo ex Jason Cross invitare la sua migliore amica Martha al ballo, con relativa ed
entusiastica risposta di lei, mentre Ryan aveva
passato dei deliziosi pomeriggi chiuso in camera sua
mentre sua sorella e Zeke Baylor
amoreggiavano nella stanza accanto.
Ma davvero, non era importante!
Dopotutto, c’erano parecchi gradi sotto zero, fuori.
Chi sarebbe stato felice di zampettare in giro con tacchi
alti e un tubino con una temperatura del genere?
Lasciando stare il fatto che San
Valentino era il giorno perfetto per essere tutti piccy-piccy
e sbaciucchiarsi con la propria attuale dolce metà….e Ryan e Kelsi non amavano questo
genere di attività.
Preferivano concentrarsi sull’arte e sulla loro
amicizia.
O forse negavano soltanto la
realtà dei fatti…
Kelsi scosse la testa per
riemergere dalle proprie fantasticherie.
Stava guardando lo schermo, fingendo di essere interessata
al fatto che alcune persone avevano trovato un grosso anello nella sabbia, ma
in realtà non aveva nemmeno idea di cosa parlasse
il numero.
I suoi occhi erano persi chissà dove e aveva iniziato
a pensare troppo: questa non era mai una buona cosa.
“Ryan?” Chiamò.
Ryan, da parte sua, non sembrava
molto più presente di lei. La sua testa era sostenuta da niente
più che la sua mano e continuava ad annuire incoscientemente, perso nel
mondo dei sogni.
La voce di Kelsi, comunque, lo riscosse dal torpore, portandolo a guardarla
con le palpebre semi abbassate.
“Mmm?”
Biascicò, alzando il tono alla fine del grugnito per metterlo in forma
interrogativa.
Kelsi si agitò un poco: non
le piaceva l’idea di essere di peso con le sue domande.
“Niente, è che ho appena realizzato
che è il giorno di San Valentino e io non ho mangiato nessun
dolcetto.” Confessò.
Ryan la guardò con
espressione vuota per qualche secondo, prima di scoppiare a ridere.
“Pensavo che non ti piacesse il giorno di San
Valentino! Da
quando segui questa stupida tradizione dei dolcetti?”
Kelsi alzò il mento con
aria di sfida.
“Sai com’è, si dà il caso che io
sia una ragazza e che mi piaccia mangiare un pezzetto di cioccolato, ogni tanto.”
Ryan schioccò la lingua.
“Quindi non si tratta di San Valentino, ma di
cioccolato.”
La ragazza iniziò a dondolare il
capo avanti e indietro, indecisa sulla risposta da dare.
“Sì.”
Ryan saltò in piedi,
schioccando le dita, gli occhi illuminati da un’idea improvvisa.
“Seguimi.”
Comandò allegramente all’amica, che lo seguì, esitante,
oltre la macchina dei popcorn.
Con la coda dell’occhio, Ryan
sbirciò alle proprie spalle, per assicurarsi che lei lo stesse guardando
quando premette un bottone posto sul muro.
Beh, lo stava guardando… ed era anche piuttosto
scioccata, quando una parte della parete cominciò a muoversi e una
barretta di cioccolato cadde all’interno della stanza. I suoi occhi
iniziarono a brillare di golosità, non appena realizzò la
spropositata quantità di caramelle a cui si trovava di fronte.
“Santa madre di tutte le cose gustose!”
Esclamò, meravigliata.
Ryan rise.
“I nostri genitori di solito non ci lasciano usare
questo marchingegno: hanno paura che ingrassiamo o qualcosa del genere.” Si strinse nelle spalle, come se quella
possibilità non fosse nemmeno remotamente da prendere in considerazione.
“Ma fanno un’eccezione per le feste più importanti e…
beh, non è che io consideri San Valentino una festa importante,
ma…” Ringraziò il cielo che le luci fossero
spente, in modo che fosse invisibile il fatto che il suo viso aveva assunto
un’adorabile tinta scarlatta. “Ma, dato che hai suggerito di
mangiare dei dolcetti, eccoli qui.”
Kelsi gli
sorrise, radiosa, prima di esaminare più da vicino la maestosa
scena davanti a lei.
“Come faccio a prenderne uno?
Devo pagare?”
Ryan sogghignò, divertito.
“No, sarebbe stupido. Devi solo aprire lo sportello
della fila..” Spiegò, facendo, intanto,
una dimostrazione delle proprie parole. “E voilà, una tavoletta di
cioccolato per la signorina.”
Le porse il dolce, inchinandosi con falsa riverenza.
Lei ridacchiò.
“Beh, grazie, mio signore.”
Rimosse poi un angolo della carta metallica e staccò
un quadretto di cioccolato, chiudendo gli occhi per meglio assaporarlo.
Ryan la osservò per un
attimo, sentendo uno stormo di farfalle agitarsi da qualche parte
all’altezza del proprio stomaco.
“Wow… ami davvero il cioccolato.”
Lei gli lanciò un’occhiata omicida.
“Sta zitto.”
Ryan scosse la testa, incredulo e
disarmato di fronte al fatto che qualcuno amasse un dolce così
tanto. Era distratto, comunque, dal suono di
qualcosa che esplodeva sullo schermo della sala cinema e si rese conto che il
film non era mai stato fermato. Lo spense e aumentò un po’ le
luci, così da poter chiacchierare guardandosi in faccia.
“Come credi che stia andando il ballo?” Chiese,
buttandosi nel primo argomento che la sua testa gli aveva suggerito.
Kelsi roteò gli occhi e poi
rispose con la bocca piena.
“Sono certa che va tutto alla grande. Troy e Gabriella sono
probabilmente già andati via, diretti a casa di lui… o in una
camera. Sharpay starà di certo umiliando tutti, Zeke incluso, con le sue
doti di superba ballerina.” Descrisse. “Chad
e Taylor staranno di certo litigando e Jason e Martha…”
Lasciò l’ultima frase in sospeso, azzannando
ferocemente la tavoletta di cioccolato, irritata.
Ryan, colta la tensione, rise per
alleggerire l’atmosfera.
“Sì, è un buon riassunto, credo.”
Ora toccava a Kelsi iniziare una
conversazione.
“Ti ricordi quando alle
elementari la maestra ci faceva decorare delle vecchie scatole da scarpe e poi
ognuno, il quattordici febbraio, lasciava biglietti di auguri in quella di chi
gli piaceva?”
Ryan sorrise al ricordo.
“Sì. La mia scatola era sempre la più
bella, perché perdevo un sacco di tempo con le decorazioni. Penso che la
femminilità di Sharpay mi abbia contagiato un
po’, da piccolo… sto ancora cercando di togliermelo di dosso.”
Kelsi rise.
“Già…. Sai, ricevevo
sempre un sacco di bellissime Valentine da persone
che nemmeno conoscevo. Ero piuttosto popolare, da piccola…prima di
incontrare te e Sharpay. Voi vivevate ancora a Rhode Island, all’epoca.
Incontrare Sharpay non ha avuto un impatto troppo positivo sulla mia vita sociale.”
“Io non ho mai avuto molte Valentine.
Dopo ogni quattordici febbraio, a casa, io e Pay contavamo i biglietti… e, beh, lei ne aveva sempre
almeno il triplo di me.”
La frase di Ryan diceva
chiaramente che quell’argomento non era troppo
felice per lui.
Forse il vero motivo per cui
nessuno dei due amava San Valentino era che non avevano mai avuto
l’occasione di festeggiarne uno nel modo giusto…
Rimasero in piedi, a disagio, uno di fronte all’altra,
rendendosi conto di cose alle quali non avevano mai pensato prima.
A sensazioni che nessuno dei due avrebbe mai ammesso di
provare.
Notando che Kelsi aveva finito il
cioccolato, Ryan provvide subito a
offrirle qualcos altro.
“Vuoi un bacio?”
Gli occhi di Kelsi quasi le
schizzarono fuori dalle orbite per la sorpresa. Deglutì a fatica, poi si voltò verso Ryan.
“Cosa?”
°Legge nel pensiero?° Si chiese.
Anche gli occhi di Ryan si
allargarono e il ragazzo si colpì la frotne, realizzando ciò che aveva appena detto.
“No, no, no, no! Non intendevo quello! Volevo dire un
bacio di cioccolato. Quello… dolce.” Biascicò, cercando di
rimediare alla gaffe.
Kelsi annuì.
“Oh, o, prenderò il bacio.”
Ryan frugò per un attimo
nell’armadio e ne estrasse un sacchetto di Baci
che offrì a Kelsi.
Lei, però, non lo prese.
Ryan la guardò, rendendosi
conto che i suoi occhi non erano rivolti verso i cioccolatini,
ma verso di lui.
“Beh?” Domandò a bassa voce, il cuore che
gli martellava in petto, anticipando… qualcosa.
Kelsi chiuse gli occhi per
guadagnarsi il fegato necessario a ciò che voleva fare.
°È San Valentino, Nielsen.
Quale giorno migliore per ammetterlo…°
“Non quel tipo di bacio.” Mormorò,
sperando oltre il lecito che lui comprendesse il suo doppio senso.
Fortunatamente, lo fece. La guardò per un attimo,
annuendo lentamente.
“Oh… capisco…”
Kelsi mosse qualche passo incerto
verso di lui.
Ryan non fece altro che rimanere
esattamente dov’era, il cuore che batteva più veloce ad ogni passo
di lei.
Alla fine, si trovarono l’uno esattamente di fronte
all’altra, guardandosi a vicenda.
Kelsi aspettava che lui facesse
qualcosa: dopotutto, era stata lei a chiedergli un bacio, non il contrario.
Ma lui avrebbe davvero realizzato quell’improvviso, impulsivo desiderio?
Prima che potesse concludere il
pensiero, le labbra di Ryan si scontrarono con le
sue, mentre lui inclinava il capo per raggiungere la sua altezza.
Kelsi rimase stupita per un
attimo, ma poi si permise di abbandonarsi all’istinto, rilassandosi nel
suo abbraccio. Gli tolse il capello, in modo da poter accarezzare i suoi
scompigliati capelli biondi, mentre Ryan, come di
riflesso, faceva lo stesso, togliendole la coppola e affondando le dita nei
ricci scuri.
Dopo qualche minuto si allontanarono, cercando di riprendere
fiato dopo quell’improvviso momento di
passione.
Ryan deglutì a fatica,
spaventato dal fatto che Kelsi non aveva ancora detto
niente.
“Beh… com’era?”
Kelsi sorrise, più felice di quanto fosse mai stata in un
giorno di San Valentino.
“Meraviglioso.”
Ryan sospirò, sollevato.
“Pienamente d’accordo con te.”
Si concessero un istante per far
riprendere ai loro cuori il solito ritmo, poi Kelsi
disse semplicemente:
“Mi piaci molto, Ryan.”
Ryan si lasciò sfuggire una risatina.
“Grazie per avermelo detto.”
Lei annuì, incapace di allontanare il sorriso dal
proprio volto.
“Ti va quel Bacio, ora?” Indagò il
ragazzo nervosamente, porgendole di nuovo il sacchetto.
Kelsi si guardò intorno,
cercando l’interruttore. Una volta che l’ebbe trovato,
abbassò l’illuminazione fin quasi a spegnerla del tutto.
“No. Ho trovato qualcosa che ha un sapore migliore.” Sussurrò, attirando Ryan
a sé e dandogli un bacio leggero.
Ryan ridacchiò.
“Potrebbe essere una buona idea
per una canzone.”
Kelsi annuì.
“Solo se tu scrivi le parole.”
“Affare fatto.” Replicò il giovane,
stringendo Kelsi tra le braccia e tornando a sedersi
su una delle poltroncine.
“Buon San Valentino, Ryan.”
Mormorò la ragazza dolcemente, finalmente felice con dolcetti e amore
nel primo vero giorno di San Valentino della sua vita.