2401 Liberty Heights Ave #1200
Aqualung
Baltimora,1973.
Jethro lesse più di una volta il foglio che aveva ripiegato
tra le mani.
"Cosa faccio"si chiese.
Fino ad una settimana prima era sicuro,avrebbe servito il suo paese nel
corpo dei marines,come tradizione Gibbs voleva.
Aveva 18anni,ormai era uomo.
"2401 Liberty Heights Avenue 1200".Lesse ad alta voce.
Eppure c'era qualcosa che lo tratteneva.
Era il profumo di Julia.
La conosceva da meno di una settimana,ma non poteva farne
più a meno.
E pensare che a quella festa non ci sarebbe dovuto andare,era troppo
impegnato a fumare spinelli ed ascoltare i Jethro Tull.
Che fortuna chiamarsi come il suo gruppo preferito.
Willy,il suo migliore amico lo aveva convinto,erano andati a quella
festa.
Jethro fu rapito dalla bellezza di Julia,i suoi meravigliosi occhi
verdi,la sua bocca,le sue mani,era come intorpidito,non riusciva ad
articolare alcun suono che potesse somigliare ad una parola.
In sottofondo c'era Aqualung,Jethro decise di avvicinarsi.
Anche lei lo aveva notato,come non farlo,lo sguardo deciso,l'andatura
da cavaliere errante,il suo sorriso.
Fu una settimana fantastica,però...
Già, c'era un però.
Lei si sarebbe dovuta sposare a fine mese.
"Scappiamo,io non l'amo,ha deciso mio padre."gli disse Julia.
Jethro ebbe paura,non era pronto per una storia del così
importante.
Decise di arruolarsi,entrambi si sarebbero dimenticati presto l'uno
dell'altra.
Non fu così per Julia.
Aspetteva un figlio,ed era di Jethro.
Washington D.C. 2008.
L'auto di Tony è esplosa.
Un dolore cupo,forte,lancinante,pervade Gibbs.
Un dolore che solo un padre può provare.
Sono passati cinque anni da quando Julia è stata sconfitta
dal cancro,ma prima di andarsene gli aveva detto di Tony.
Gli aveva chiesto di tenerlo d'occhio.
La morte di un marine a baltimora, fece il resto.
Allora Tony era un giovane detective della polizia di
Baltimora,l'incontro con Gibbs fu inevitabile.
Già 5 anni,vederlo tutti giorni e non aver avuto il coraggio
di dirgli:Sei mio figlio.
Comprese che lo stesso dolore lo provava Ziva.
Lei si era innamorata di Tony e forse l'unico a non averlo capito era
prorpio lui.
E adesso?
Adesso si sarebbe vendicato.
Era l'unica cosa che potesse dargli forza.
Accorgersi che i suoi uomini cercavano sostegno in lui,aiuto,conforto.
A lui.
A lui che aveva perso suo figlio.
Pensò che non era giusto.
Tony era giovane.
Osservò Ziva.
Ziva ,l'agente del Mossad,senza pietà,senza scrupoli,era con
la testa tra le mani e gli occhi che a fatica trattenevano le lacrime.
Gibbs sapeva cosa significava perdere la persona di cui sei innamorato.
Abby non sembrava accettare che Tony potesse essere in quell'auto.
Ognuno cercava conforto in Gibbs,ma lui non poteva cercare aiuto in
nessuno.
Era spento,morto.
"La peste!!!"Disse Ducky.
"Quest'uomo aveva polmoni sanissimi,non presentano le cicatrici tipiche
di chi ha avuto la peste!"concluse,non poteva essere Tony.
6 mesi dopo.
Gibbs si accorse subito che tra Ziva e Tony era successo qualcosa,ne
era felice.
Ziva era l'unica che potesse farlo crescere,diventare uomo.
Avrebbe cancellato la regola 12,per loro.
Tony era sereno,grazie a Ziva.
Forse era arrivato il momento giusto.
Era quasi mezzanotte,come sempre più spesso accadeva Tony si
fermò a dormire da Ziva.
Gibbs attese che si accendessero le luci del salone,per bussare.
"Gibbs,cosa è successo?"chiese preoccupata Ziva.
Tony si avvicinò alla porta preoccupato.
"Tony,Ziva dobbiamo parlare".
"Capo,sono qui perchè Ziva ha avuto un problema con la
caldaia e ha chiesto aiuto"cercò di giustificarsi Tony,che
era in pigiama.
"Dinozzo,non sono venuto qui per la regola 12,che state infrangendo da
tre mesi".
"Quella regola non esiste più."Disse Gibbs.
Si sedettero tutti e tre nell'accogliente salone di Ziva.
Gibbs disse a Tony che avrebbe dovuto dirgli delle cose che avrebbero
potuto ferirlo.
Ziva voleva lasciarli soli,ma Gibbs le disse di restare.
"Sta diventando un uomo,sopratutto grazie a te,resta devi saperlo anche
tu."
"Tony sei mio figlio."gli disse Gibbs tutto d'un fiato,aspettandosi una
risata fragorosa da parte di Tony.
"Lo so da sempre."disseTony ad un'incrdulo Gibbs.
Ziva abbracciò Tony,con forza,con tutto l'amore che poteva.
"Avevo 12anni,litigavano spesso,ma quella volta fu
diverso."Continuò Tony in lacrime.
"La chiamò puttana,le disse che doveva
ringraziarlo,perchè cresceva un bastardo,gli aveva dato il
suo cognome,un cognome importante in città,quello dei
Dinozzo."
"Iniziai a cercare tra le cose di mia madre e trovai una tua
lettera,eri in Germania in quel periodo."continuò Tony.
"Quando entrai in polizia feci le mie ricerche,effettivamente ti eri
arruolato a Baltimora,le date coincidevano,sapevo che eri nell'NCIS."
"Il caso volle che uccidessero un marine proprio mentre ero di
turno,era giurisdizione della marina,doveva arrivare l'NCIS, tu eri il
capo."
"Accettai subito l'incarico che mi proponesti,volevo vendicarmi,come
non lo so,ma avrei voluto farti soffrire."Tony stava crollando.
Gibbs lo guardava impietrito.
Ziva lo accarezzava dolcemente.
"Il tempo trascorso insieme,i pericoli,fidarci ciecamente l'uno
dell'altro,mi accorsi che ti volevo bene,sperando che anche tu sentissi
ciò che sentivo io."Concluse Tony.
"Nonno!!!papà non vuole farmi giocare a Baseball,ti prego
diglielo tu "disse il piccolo Jethro.
"Ma sta piovendo e poi gli ordini sono ordini".lo rimproverò
Gibbs.
Era la festa del ringraziamento,erano tutti pronti ad andare a tavola,a
casa di Tony e Ziva.
Erano una strana famiglia allargata,Tony,Ziva, i loro bambini Jethro e
Tali,Nonno Gibbs,Ducky,Abby e Mcgee.
Tony Lo avrebbe chiamato per sempre capo,ma finalmente aveva un vero
padre.
Ed un magnifico nonno per i suoi bambini.
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