La giornata iniziò male,
La giornata
iniziò male,e benchè io non sia un tipo superstizioso credo che
in giorni del genere la cosa migliore sia non accettare
incarichi, anche se la ricompensa ha sei zeri sulla destra ed è
esentasse.
La giornata inziò
male, dicevo, atterrai a Tokyo alle sei e trenta, faceva troppo
caldo per i miei gusti e durante il tragitto fino all' Hotel
dovetti sorbirmi lo sproloquio del tassista sulla coppa europea
di calcio. Mi venne voglia di puntargli una quarantacinque alla
nuca per fargli chiudere il becco, ma non avevo attrezzi con me e
poi un professionista non se la prende mai con un cretino,
nemmeno se è un tassista.
Alla recepition
dell' albergo mi consegnarono le chiavi ed una busta che aprii in
ascensore. Dentro c'era la foto di una persona che non mi piaque:
giovane, capelli fiammeggianti, snello e di bella presenza,
seduto davanti a un lungo tavolo in compagnia di altri cinque
tizi. C' era anche un cartello che diceva "terzo incontro
delle Organizzazioni Non Governative" Non mi sono mai
piaciuti i filantropi e quel tipo puzzava di moderna filantropia.
Un minimo di etica
professionale vieta di chiedere che cos' hanno combinato i tipi
che uno deve liquidare, ma guardando la foto provai curiosità e
la cosa mi dette fastidio. Nella busta non c'era altro e andava
bene così. Dovevo prender familiarità con quel viso, osservare
i dettagli che ne avrebbero rivelato la forza o la debolezza. Il
volto umano non mente mai: è l' unica cartina che segna tutti i
territori in cui abbiamo vissuto.
Stavo dando la
mancia all' inserviente che mi aveva portato la valigia quando
squillò il telefono. Riconobbi la voce dell' uomo degli
incarichi, un tizio che non ho mai visto nè voglio vedere,
perchè così funzionano le cose tra professionisti, ma che, dopo
averne sentito la voce, potrei riconoscere tra mille.
"Hai fatto
buon viaggio Boris? Ti hanno consegnato la busta? mi dispiace
rovinarti le vacanze"
dichiarò come
saluto
"rispondo di
sì alle prime due, ma non credo all' ultima cosa che mi hai
detto"
"domani avrai
parecchie cosa da fare, cerca di riposare"
"d'
accordo" dissi, e riappesi.
i nostri colloqui
sono sempre terribilmente formali
Verso le nove di
sera decisi di uscire dall' albergo per mangiare qualcosa e bermi
un pò di sana vodka. Una volta che mi fui rimpinzato a dovere,
feci una lunga passeggiata in giro per la città. Non dovevo
pensare al tipo della foto, ma non riuscivo a togliermelo dalla
testa. Non sapevo nè il suo nome, nè la sua nazionalità, nè
il suo calibro, ma qualcosa mi diceva che era una persona
interessante e che, bene o male, le nostre strade stavano per
incrociarsi.
"quella
persona è un incarico,e nient' altro. Un incarico che appena
smette di respirare, ti farà avere un bell' assegno con sei zeri
sulla destra esentasse, perciò basta con le stronzate" mi
dissi entrando in un bar.
Mi avvicinai al
bancone, chiesi da bere, e decisi di distrarmi guradando il
televisore che dominava il locale. Sullo schermo, una cicciona
idiota riceveva telefonate dal altri idioti e poi faceva girare
una ruota. I premi non erano abbastanza idioti da eguagliare i
partecipanti al programma.
Tenni duro per due
gin davanti al televisore e poi me ne andai. La cicciona della
tombola non era riuscita ad allontanare i pensieri dal tipo della
foto. Che diavolo mi strava succedendo? All' improvviso mi vidi
chiedere all' uomo degli incarichi cosa aveva combinato l' altro
"voglio sapere perchè devo ammazzarlo" ridicolo. L'
unica ragione era un bell' assegno dai molteplici zeri. Ero
sicuro di non averlo mai visto prima, ma anche in caso contrario
non sarebbe cambiato nulla. Una volta avevo liquidato un uomo per
il quale ero addirittura arrivato a nutrire una certa stima. Lui
però se l 'era voluta e quando mi aveva visto aveva capito di
non avere scampo.
"è giunta la
mia ora, vero?" aveva chiesto
" proprio
così, hai commesso un errore e lo sai"
"ci beviamo
un ultimo bicchierino?" aveva proposto
"come
vuoi"
Servì due whisky,
unimmo i bicchieri, bevve e chiuse gli occhi. Era un uomo
meritevole e mi preoccupai che il primo pezzo di pimbo lo
cancellasse subito dalla lista dei vivi.
Cosa diavolo mi importava
del tizio della foto? Evidentemente lavorava per qualche
organizzazione non governativa, ma l' incarico non arrivava da
là. Nessun O.N.G. ha abbastanza denaro da poter ricorrere ai
servizi di un professionista, e poi suppongo che non sistemino
così i loro problemi.
Di malumore mi
avviai per tornare in albergo, arrivato in camera chiamai il bar
e chiesi che mi mandassero in camera una bottiglia di Whisky.
E così passai la
notte di quella brutta giornata senza aprire la bottiglia, anche
se avevo una voglia terribile di ubriacarmi, parlando con la foto
del tipo che avrei dovuto uccidere.
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