CainLettera
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- Confessioni
- Di
me e di te.
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- "Ancora non
riesco a
ricordare molto della mia vita precedente: di quella luce oltre il
buio, quella
luce che spesso rimane nascosta.
- I miei ricordi
più
vividi iniziano dopo quello che mi era sembrato un baratro in cui
continuavo a
cadere. E cadevo e non sapevo quando avrei smesso di farlo.
Un baratro da cui un paio di mani e di braccia forti mi hanno tirato
fuori.
Le tue.
- Ma
c’è una cosa che
ricordo distintamente.
- Quando ero un
principe
e la gente mi chiamava Haydan, io già ti conoscevo e ti
amavo.
- E quando mi
annoiavo, fin da piccolo, ricordo di aver passato ore, no, giornate
intere a spiarti, nascosto, credendomi non visto e non sentito.
-
- E più
tu mi respingevi, diventando freddo e distaccato, più io ti
cercavo.
- Io ero la falena
e tu
la luce da cui sarei dovuto stare lontano.
- Io ero il
bambino che,
incurante, camminava sul lago ghiacciato e tu la crepa e
l’acqua fredda pronta
a inghiottirmi.
- Era
così che ti vedevo.
Come una forza della natura.
- Avevi tutto:
talento,
intelligenza, forza, bellezza.
- E davanti a
tutti eri così
gentile con me. Recitavi la parte del bravo maestro. Appena eravamo
soli, però,
mi dicevi che non si poteva, che io ero il principe, che avevo dei
doveri nei
confronti del popolo che non includevano te, che mi sarei dovuto
sposare.
- Quando mi hai
salvato
da quel baratro, ho capito che fingevi. Ho capito che, forse, avevi
solo paura
di mostrarti vulnerabile.
- Ed io,
finalmente, ho
avuto di nuovo una speranza cui, finché ho potuto, mi sono
aggrappato con tutte
le mie forze, soffrendo e anelando qualcosa che tu non volevi darmi.
- Quando mi hai
aperto le
tue braccia, quella falena è improvvisamente bruciata.
- Quel bambino
è
annegato.
- Ma noi siamo
immortali
e quella falena è destinata a bruciare ogni volta e quel
bambino è destinato ad
annegare ogni volta.
- Ma è
così bello. Così
unico. Così speciale.
- E nessuno dei
due vuole
smettere.
- La falena
continuerà a
bruciare.
- Il bambino
continuerà
ad annegare.
- Ed io
continuerò ad
amarti ancora, anche se mi allontanerai di nuovo. E
sbaglierò. E sbaglierai. E
litigheremo e ci odieremo, tornando a spiarci a distanza di sicurezza
per non
bruciare e annegare più.
- Ma io
continuerò ad
amarti, Adrian.
- Perché
tu sei l’unico che cerco.
- Perché
tu sei l’unico che desidero.
- Perché
tu sei l’unico che voglio.
- Tuo, Cain. "
-
- Scorre
più volte la lettera e ne soppesa ogni
parola. La mente corre agli anni in cui tutto sembrava scorrere
placidamente:
Clarisse, Brian e lui, il principe biondo.
- Le labbra si
piegano in un sorriso; è uno di quei
rari in cui il passato è portatore di ricordi piacevoli.
- Ricorda di aver
cercato invano di gelare l’entusiasmo
di Cain dalle prime avvisaglie d’interesse, perché
non poteva permettere che il
futuro dei Blackmore fosse incrinato dalle infatuazioni di un
ragazzino. Ma le
sue parole erano rimaste aggrappate al vento.
- E negli ultimi
istanti di vita non aveva saputo
lasciarlo andare, perché non era che un ragazzo e, in
seguito alla morte di ogni
singolo membro della famiglia, non aveva che lui.
- La sua presenza
costante faceva concorrenza alle
ombre nel seguire i passi misurati all’interno della
Reggenza.
- Non
c’era stato
momento in cui non avesse sentito il suo sguardo addosso.
- E ora
l’eternità li avrebbe visti procedere
l’uno
accanto all’altro, come se fosse già tutto scritto
dal Fato.
-
-
-
- *Nella
tana della Lepre*
Prima di tutto devo ringraziare Adrian per avermi aiutata.
Nel senso che la seconda parte di questa oneshot è stata una
sua idea.
Inizialmente, infatti, io avevo scritto solo la lettera.
Che ovviamente è pensata solo per lui u.u
- In
ogni caso, grazie <3 *Abbraccione*
A lui e ovviamente alla sua player che mi sopporta tutti i giorni u.u
- Detto
questo, spero vi sia piaciuta.
- Come
al solito, se volete comunicare con me, i vari link si trovano qui su
efp.
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Un bacio a tutti/e quelli/e che leggeranno ^-^
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Ciao (°-°)/
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