I hope you love me.

di OcchidiNiall
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I hope you love me.


Ed ecco qui, un altro giorno passato alla cazzo di cane.
Andrà tutto bene, ripetei a me stessa. Ma non era vero niente, e sapete perchè? Perchè mia madre era morta e io, senza lei non ero piu' nulla.
“Tutto bene?” mi chiese papà.
“Si.” sbuffai per poi salire di sopra, in camera mia.
Ero nervosa perchè mio padre si era fidanzato con un'altra signora e questa-come se non bastasse-aveva una figlia.
Beh, ora mi presento, credo sia arrivata l'ora, no?
Mi chiamo Chiara Malik, frequento l'ultimo anno alla Key Accademy di Mullingar, Irlanda.
Ho un fratello il cui nome è Zayn, lui è un tipo vanitoso ma, simpatico e premuroso alcune volte.
A scuola è il piu' popolare e il piu' figo per via del suo amico Styles, un altro ragazzo altrettanto montato, dio solo sa quanto lo odio.
Ma vabbè fa niente.

“Ehi Chià, sai dove ho messo il mio specchio?” chiese l'idiota.
“No. Prova a vedere in bagno, no?” domandai ovvia.
“Ah ah, simpaticona. Intendo quello portatile.”
Era peggio di una femminuccia. Minchia che ragazzo insopportabile.
“Ahh, intendi quello, mmh..cosa devi farci? Devi metterti la cipria o il rossetto?” domandai ironica.
Assottigliò gli occhi “come sei simpatica stammattina.”
Mi pavoneggiai. “Grazie.”
“Ragazzi, sbrigatevi che dovete affrettarvi per andare a scuola.” ci gridò papà dalla cucina.
“Ehi ciuffoman prendi lo zaino, non fare che te lo dimentichi sempre.”
“Io no..” lo troncai.
“Si, si okay. Non mi interessa.”
Scosse la testa scendendo le scale.
Fallo cadere, ti prego fallo cadeeere.

…...

...

Tutto apposto. Nessuna caduta, nessun “ahi”, grazie eh, sei stato molto gentile questa mattina.
“Ciao papà.” salutai per poi andare via.
“Ciuffoman mi accompagni tu a scuola, vero?” chiesi convinta.
“No.” affermò con uno strano sorrisetto in viso.
In quel momento volevo strangolarlo.

 

Giulia pov's


Scanzai le coperte dal mio corpo e guardai la mia stanza ormai vuota.
Il pomeriggio mi sarei trasferita a casa del nuovo fidanzato di mia madre.
Ahhh gli uomini..brutta bestia quella. Per fortuna che i miei migliori amici non erano cosi, ah no, loro erano diversi.
Mia madre ancora non capiva che gli uomini erano tutti uguali, ovvero, stronzi, come mio padre!
Non ero razzista, l'unica cosa era che detestavo il genere maschile.
Si credevano tutti forti e potenti, ma-a parer mio-non valevano nulla.
Mio padre diceva tanto di essere un ufficiale di marina ed essere importante, poi quando si è scoperta la mia malattia se n'è andato..come se fosse nulla.
Io purtroppo, ero in fin di vita..ma per fortuna ora era tutto apposto.
Le uniche parole che posso dedicare a mio padre? Pezzo di merda.

Comunque ora sto bene, nessuno avrebbe avuto il coraggio di ammazzarmi.

 

L'erba cattiva non muore mai, giusto?

Giusto.


Ok, non badate alle conversazioni col mio cervello.
Quel giorno si iniziava da capo, dovevo persino cambiare scuola ed andare in quella dei miei nuovi fratelli.
Eh si..quello sfigato con cui si era fidanzata mia madre aveva anche dei figli.
Mi vestii e scesi le scale a passo di bradipo, notando le pareti spoglie dei nostri soliti quadri.
Sia lodato Banderas e la sua gallina Rosita!
Quegli orribili quadri non c'erano più.
Andai in cucina, ormai vuota.
Ma non troppo vuota per contenere il tavolinetto che mia madre adorava tanto.
“Ciao Giulia.” mi salutò con due baci sulla guancia.
“Ciao baba.” ricambiai.

Eh si, io chiamavo mia mamma “baba.”, problem?
In ogni caso, io e mia madre avevamo un ottimo rapporto, anche perchè lei era della mia stessa idea sugli uomini.

“Amore, la colazione è lì, hai il tuo latte di soia, e anche la torta con farina integrale e carote. Tutto per mantenerti bella.” disse dandomi uno schiaffetto sulle guancie.
L'unico difetto di mia madre era quello della fissa per il cibo sano, che io appunto non sopportavo.
Il medico sosteneva che ero molto alta grazie al cibo di mia madre..bah, sarà ma io decisamente non ci credevo.
Ad un certo punto mamma prese le chiavi e si mise la giacca.
“Amore, ricordati che oggi ci trasferiamo. Beh, io ora vado a lavoro.” continuò “Ricordati la tua dose giornaliera di Aloe” dopo ciò la porta si chiuse e io mi precipitai sul cibo del tavolinetto.
No, non per mangiarlo, ma per buttarlo.
Dopo aver fatto ciò presi le mie adorate merendine e iniziai a mangiarle.
Ora si che la giornata poteva cominciare nel verso giusto.



ANGOLO AUTRICE:
Ciao belle ragazzeeeee, allora questo è il prologo di una nuova ff scritta a quattro mani con un'amica molto dolce <3 *-*
Allora, cosa ne pensate?? E' carina come ff??
Beh, fatemi sapere perchè, se lo è allora io e la mia amica continueremo, ora mi dileguo, ciao bele. <3




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