Heartless?
by
Irene Adler
Kanda se ne stava steso a terra,
ansante ed esausto; la sua
Mugen giaceva qualche metro più avanti, la lama, baciata dal
sole, creava
riflessi abbaglianti e fastidiosi per gli occhi del giapponese, che, a
fatica,
cercava di riacquistare la posizione eretta.
I capelli, sciolti sulle spalle,
scendevano per il suo
corpo, infastidendogli la vista; l’esorcista si
scostò stizzito una ciocca di
capelli scuri dal viso, sbuffando.
Si guardò intorno,
sperando nell’arrivo di qualcuno che
potesse dargli una mano, ma nessuno era in vista e questo lo
irritò ancora di
più.
-Dove diavolo sono quei perdi tempo?Dannazione,
quando torna
la mammoletta glie le suono di santa ragione!- si trovò a
pensare.
-A patto che riesca ad uscire vivo da
questa situazione…-
Ne aveva passate di tutti i colori,
ma sicuramente questa
situazione era la peggiore in cui si era trovato da diversi anni.
Si deterse un rivolo di sudore che
gli stava scendendo dalla
tempia, mentre, con gli occhi socchiusi dall’irritazione,
fissava quelle
tremende creature che gli stavano dando filo da torcere da quasi
quattro ore.
“Bestiacce
schifose” sbottò.
Queste lo osservarono con attenzione,
per poi tornare alla
carica, correndo verso di lui.
Kanda, con uno scatto felino si
gettò alla sua destra,
rotolò a terra e afferrò la sua fedele katana.
“Innocence
attivati!”
Sfoderando un sorriso compiaciuto,
impugnò con sicurezza
Mugen.
“Con la mia
Mugen…vi taglio a metà!”
Sollevò la spada sopra la
testa per poi abbassarla di
scatto.
“Yuu, che diavolo stai
facendo?!”
La presa ferrea di Lavi
impedì a Kanda di dare il colpo di
grazia alle orride creature.
Il giapponese si voltò
verso il giovane Bookman, che
precedeva un piccolo gruppo, composto da Allen Walker, Linalee, Miranda
e Krory.
“Tu…voi…non
avete idea di cosa ho passato in queste quattro
ore”sbottò Kanda, liberandosi della stretta di
Lavi.
“Yuu, non farla tanto
lunga” disse Linalee, avvicinandosi.
“Infatti Yuu…non
brontolare come tuo solito!” continuò
Allen, avanzando di qualche passo.
“Brontolare?! BRONTOLARE?!
Voi non avete idea…sparite o vi
tagliuzzo!”replicò gelido l’esorcista.
“E poi ti ho detto mille
volte di non chiamarmi per nome, mammoletta!”
“Mi chiamo Allen!”
“Fa lo stesso!”
Linalee si avvicinò ai due
amici/nemici.
“Coraggio Yuu, che ci
sarà di così orribile in…”
Le mostruose creature tornarono
all’attacco, ma stavolta si
diressero verso il gruppo di esorcisti.
“Mamma!!”
Un bimbetto dai capelli corvini si
strinse alle ginocchia di
Linalee, spalancando gli occhioni grigi ed esibendo un sorriso
raggiante.
“
‘to-san!”
Un secondo dopo un piccolo fulmine
dai capelli lunghi e
scarmigliati, legati in due codini, si gettò addosso a Krory.
“Eliade!”
“ ‘to-san,
‘ka-san, mi sono divertita moltissimo con il
signor Kanda!” disse eccitatissima la piccola, mentre Arystar
e Miranda le
sorridevano dolcemente.
Kanda le lanciò uno
sguardo di puro odio al sentire le sue
parole.
“Piccola
piattola…”sbottò, ricordandosi che era stata proprio la
figlia di Krory a
slegargli la coda e giocare ad attorcigliargli i capelli con i rami
dell’albero
sotto il quale si era appisolato.
Lavi gli posò una mano
sulla spalla, sogghignando.
“Coraggio Yuu, sii un
po’ più elastico; fa un bel sorriso e
togliti quell’espressione crucciata! I bambini si sono
divertiti…”
Prima che Kanda potesse ribattere con
una frase lapidaria e
poco simpatica, qualcuno tirò i pantaloni di Lavi,
facendogli abbassare lo
sguardo.
Una bimba dai lunghi capelli argentei
e dagli occhi viola
fissava timidamente il ragazzo dai capelli rossi.
“Zio
Lavi…”
Il giovane Bookman si
chinò e la prese in braccio.
“Che
c’è principessa?Il brutto muso dello zio Yuu ti ha
spaventata?” domandò dolcemente, suscitando nel
giapponese l’ennesimo sbuffo
irritato.
“No,
ma…ma…sono caduta e mi sono sbucciata il
ginocchio”
rispose la piccola, mentre le tremava il labbro inferiore.
“M-mi brucia
tanto!” si lamentò, con gli occhi lucidi di
lacrime.
Kanda sbuffò, voltando il
capo.
Non sopportava i bambini: erano
chiassosi, goffi, deboli e
soprattutto piangevano per un nonnulla.
Il giapponese fissò con
scarso interesse il giovane Bookman
che puliva con un fazzoletto il ginocchio della piccola Walker.
Si allontanò dal
gruppetto, sedendosi sotto un albero
isolato nel verde ad una ventina di metri dai compagni, dando loro le
spalle.
“Marmocchi!”
sbottò per l’ultima volta, dando
un’occhiata ai
membri del gruppetto che si sedevano nell’erba, su una
tovaglia da pic nic,
mentre i piccoli correvano intorno a loro ridendo e saltando addosso a
Lavi,
tirandogli i capelli e aggrappandosi ai vestiti.
Il giapponese chiuse gli occhi,
tentando di meditare in tranquillità.
Il vento soffiava leggero,
sfiorandogli il viso, l’unico
suono che udiva era il suo respiro ritmico e profondo e il leggero
frusciare
delle foglie...
“Zio
Yuu…”
Il ragazzo sospirò,
socchiudendo un occhio, per trovarsi di fianco
la giovane Walker, che lo fissava con un sorriso timido.
“Si…?”
La piccola, incoraggiata da quella
mezza sillaba avanzò di
un paio di passi.
“Posso sedermi vicino a
te?”domandò, cercando incontrare lo
sguardo dell’esorcista.
Questi sospirò, per poi
annuire.
“Basta che rimani in
silenzio” si limitò a dire.
A quel punto la bambina gli si
avvicinò incoraggiata e gli
si sedette sulle gambe, alzando il viso per incontrare gli occhi del
giapponese, che la guardava accigliato.
“Ho detto che potevi
sederti di fianco a me, non in braccio
a me”
La piccola sbuffò.
“Posso restare qui? Ti
prego, farò la brava! Promesso
promessissimo!”
Kanda sospirò per
l’ennesima volta, accondiscendente,
richiudendo gli occhi e cercando di concentrarsi di nuovo.
“Zio
Yuu…”
Questi socchiuse di nuovo gli occhi,
irritato.
“Si?”
“Perché non mi
chiami mai per nome? Non mi vuoi bene?”
domandò curiosa la piccola, voltandosi e aggrappandosi alla
sua camicia, fissandolo
con gli occhi sgranati.
Il giapponese la osservò
un po’ incupito, non sapendo bene
che cosa rispondere.
-Perché i bambini fanno
queste domande così scomode?-
“I-io…”
“Non è
difficile! Ju-li-et!”sillabò la bambina.
“Ok, ti chiamerò
per nome…ora potresti tac…”
“Zio Yuu, mi fai vedere la
tua Mugen? Per favore, la
tratterò bene!”
“No”sbottò
questi.
“Perché?!”
“Perché
è pericolosa!”
“Ma tu la usi!!”
Replicò la piccola, gonfiando le guance
graziosamente e sbuffando.
“Io so usare Mugen, tu
no…” sbottò Kanda, che si stava
innervosendo. “…ed ora sta in silenzio!”
La piccola si zittì e mise
il broncio all’esorcista, che
chiuse gli occhi più che altro per evitare di ricevere nuove
domande, che per
meditare.
-I bambini sono davvero
insopportabili…-
La sera cominciava a calare e, dopo
un tempo imprecisato,
Kanda riaprì gli occhi, rendendosi conto che il cielo si era
colorato di
arancio e le nuvole si tingevano di blu e viola.
Abbassò lo sguardo,
avvertendo ancora il peso di Juliet
sulle sue gambe.
La piccola si era addormentata.
Kanda rimase totalmente spiazzato,
incapace di reagire a
quella scena.
Juliet dormiva beatamente, stringendo
il pugno destro sul
tessuto della sua camicia candida, il viso era colorito dal vento
frizzante che
spirava e le accarezzava le guance, mentre i capelli chiari erano
sciolti ed
incorniciavano il viso infantile ed innocente.
-E ora che faccio?!-pensò
seccato, guardandosi intorno.
Nessuno era in vista.
-Dannata mammoletta, non
c’è mai quando serve!-
Juliet si mosse lievemente nel sonno
e lui la
sentì rabbrividire.
Sospirò, ripetendosi che
quello che stava per fare era
solamente per non sorbirsi i rimproveri di Linalee e i commenti
sarcastici di
Lavi.
Si tolse con gesti lenti la camicia e
la posò sulla piccola.
-I bambini ti mettono sempre i
situazioni imbarazzanti…dannazione
a loro…-
Lei tremava ancora, rannicchiata
contro il suo petto; dopo
essersi guardato un attimo intorno l’esorcista
accostò più a se la piccola,
evitando accuratamente di guardarla e ripetendosi che lo faceva solo
per
evitare che questa prendesse un raffreddore e, di conseguenza, di
ricevere le
noiose ammonizioni dei genitori della piccola.
-…odiosi piccoli
mostriciattoli!-
Gli occhi di Juliet fremettero e si
socchiusero, impastati
dal sonno.
“Zio
Yuu…perchè mi guardi strano?”
“N-non ti guardo strano!
” sbottò questi.
La piccola si guardò
intorno.
“Andiamo a casa? Fa
freddo” sussurrò, stringendosi nella
camicia del giapponese.
Kanda si alzò in piedi e
cominciò ad incamminarsi vero la
casa che sorgeva poco lontano, dove li attendevano gli altri.
Juliet cominciò a
camminare al suo fianco, canticchiando e
agitando in modo buffo le maniche della camicia, troppo larga per lei.
“Juliet…”
La piccola alzò lo sguardo
sul viso austero del giapponese.
“Non dire nulla a
nessuno”
La bimba sembrò capire a
ciò che si riferiva e sorrise.
“ Sarà il nostro
segreto! Non lo dirò neanche a papà!
Promesso!!”
Detto ciò prese a correre
verso la casa, dalla quale era
appena uscito Allen, preoccupato perché la figlia non era
ancora tornata a
casa.
Kanda fissò la chioma
argentea della piccola Walker,
accennando un sorriso quando fu sicuro di non essere scorto.
Dopotutto i
bambini
non erano poi così terribili…
Questa è la mia prima fan
fic di D-Gray Man, l’ho scritta
ieri sera a mezzanotte, quindi se ci sono errori fatemeli notare senza
problemi. Il titolo è orrido, ma non sono riuscita a trovare
nulla di meglio…gomen
ç.ç Comunque spero che la fanfic vi sia
piaciuta^^
Ho
aggiunto un
piccolo accenno ai miei paring preferiti, di cui le fanfic in questo
fandom,
purtroppo, scarseggiano. Io adoro le AllenLinalee e le KroryMiranda e
dedico questa
fanfic a chi, come me, adora questi paring o solo uno di questi.
La dedico anche alla mia carissima
Hiko, che non sopporta i
mocciosi e non li può vedere, nella speranza, perfettamente
vana, di farglieli
apprezzare un pochetto almeno nelle fanfic ^-^
Sono gradite recensioni, consigli e
critiche.
Grazie per aver letto (_ _)
Irene Adler
Campagna di Promozione Sociale –
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l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai
felice milioni di scrittori.
(Chiunque voglia aderire può
copia-incollarlo dove meglio crede.)
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