Disclaimer:
tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling.
Why Can't We Be Friends?
Cercando
di non svegliare la Signora Grassa, che russava della grossa nel suo
ritratto, e di fare meno rumore possibile, Ginny Weasley
sgusciò fuori
dalla sua sala comune.
Mentre
se la svignava giù per gli scalini diretta alla porta
principale,
l’esile ragazzina al suo sesto anno, pregava di non
incontrare nessuno,
specialmente non Gazza e la sua orrida gatta: Mrs Purr. Quella notte fu
fortunata: era davanti all’ingresso principale e non
c’era traccia
d’anima viva. Uscì e immediatamente
sussurrò l’incantesimo per
richiudere il portone alle sue spalle. Silenziosamente,
nell’arco
dell’ombra dell’ingresso, si trasfigurò
in Animagus. Se in quel
momento qualcuno dal castello avesse guardato i prati, avrebbe visto
solamente una piccola volpe rossa correre velocemente verso la foresta
proibita.
Il
vento impetuoso tra il pelo delle orecchie e del corpo la faceva
sentire straordinariamente libera. Adorava sgattaiolare fuori e
attraversare la foresta, infatti quando era in fattezze di volpe,
nessuna delle altre creature sembrava notarla. Era libera di
vagabondare, esplorare e naturalmente… correre!
Ginny
sapeva che avrebbe dovuto registrarsi come Animagus, ma aveva imparato
che di rado gli studenti di Hogwarts lo facevano. Se i professori
avessero saputo che lei poteva cambiare forma avrebbero posto un
incantesimo alla porta per impedirle di lasciare il castello oltre
l’orario. Questo era accaduto l’anno scorso alla
povera Cho Chang
quando la Ravenclow aveva rivelato di potersi trasformare in uno
splendido gatto siamese. Gatti, civette e molti altri animali magici
erano liberi di andare e venire a loro piacimento, ma Cho era
impossibilitata ad andarsene nella sua forma animale a causa di uno
speciale incantesimo attorno al castello. Per questo Ginny cercava di
essere sicura che nessuno la vedesse in modo che questo non accadesse
anche a lei.
Era
rimasto solo un altro mese prima della fine della scuola ma dopo
avrebbe avuto comunque tutto il settimo anno. Aveva ereditato
l’amore
per i guai dai gemelli e voleva essere sicura di godersi l'ultimo
trimestre al meglio. L’unica cosa che le mancava era qualcuno
con cui
condividere queste notti clandestine. Non aveva nessuno con cui passare
il tempo: se Fred e George fossero stati ancora a scuola lei
probabilmente avrebbe confidato loro il suo segreto, ma a scuola di
Weasley erano rimasti solo lei e suo fratello Ron che, sebbene non
fosse tanto odioso quanto Percy, era estremamente moralista;
specialmente da quando la sua ragazza, Hermione Granger, era stata
nominata Caposcuola. Ora comunque non era importante. Era una calda e
tarda serata primaverile e lei desiderava ardentemente andare a
correre. Quando correva si sentiva dolcemente inconsapevole della
realtà che la circondava e riusciva a lasciarsi alle spalle
i problemi.
§
“Passalo, lo
stai finendo!” si lagnava Vicent Tiger con Gregory Goyle.
“Ehy Malfoy,
lo sta finendo!”
Draco
Malfoy li ignorava e fissava soprapensiero il confine
dell’ombra della
foresta proibita davanti a loro. Sapeva che li dentro vivevano
terribili e pericolose creature ma sapeva anche che molte delle parti
proibite della scuola ospitavano studenti intenti a spacciare,
sbaciucchiarsi, praticare magie proibite o, come nel caso dei due
imbecilli dietro a lui, a fumare erba e sigarette. Sospirò.
Non era
attratto dall’erba, aveva provato una volta, ma non ne era
rimasto
affascinato. Lui amava stare fuori all’aria aperta di notte.
Passava la
sua vita in due grandi tombe: la sua casa e l’umido
sotterraneo
dormitorio dei Serpeverde; una ragione più che valida per
sgattaiolare
fuori non appena poteva e lì, all’aria frizzantina
della notte, si
sentiva libero dalle domande e dalle aspettative di ciascuno nei suoi
confronti. Là fuori era libero di rilassarsi per un paio di
brevi ore e
di abbassare la guardia.
Tiger
e Goyle lo accompagnavano fuori per abitudine, certamente non li aveva
invitati a seguirlo. Era passato molto tempo da quando li considerava
suoi amici, lui in realtà non aveva amici. Loro erano solo
persone con
cui passava il tempo, come tutti nella casa degli Slytherin. Un giorno
aveva cercato qualcuno con cui parlare veramente, qualcuno che lo
ascoltasse per quello che era e non era, e lo accettasse per questo.
Allora aveva compreso la triste verità.
Spostò
il suo sguardo fiero e argentato sul cielo cercando di riconoscere
stelle e costellazioni famigliari ma mentre stava guardando
l’arcata
celeste il suo corpo si irrigidì. Dietro di lui Tiger e
Goyle si
stavano picchiando per avere l’ultimo tiro.
“Zitti,
idioti!” ringhiò minaccioso, abbassando lo sguardo
sulla foresta di
fronte. Loro si fermarono immediatamente. Cera qualcosa quando Malfoy
usava quel tono di voce. Draco si scostò un ciuffo di
capelli dal viso,
non li stava guardando, stava fissando qualcosa dritto davanti a lui,
nella boscaglia.
“Lo
sentite?” chiese improvvisamente.
Tiger
e Goyle guardarono insieme il punto indefinito nella foresta e
scrollarono le loro teste in segno di diniego. Era preoccupante quando
Malfoy agiva così. Goyle aveva visto i cani da caccia di suo
padre fare
le stesse cose, irrigidirsi e fissare, giusto prima di balzare sulla
loro preda e squarciarla in pezzi. Malfoy sembrava avere gli stessi
misteriosi sensi di un terribile e spietato segugio. Questo gli aveva
salvato il culo parecchie volte, ma allo stesso tempo lo terrorizzava.
“Credo di
aver sentito qualcosa venire da quella parte. Voi due state qui e
rimanete zitti!”
Scivolò
tra gli alberi senza emettere un suono. Anche questo era mostruoso.
Erano sicuri che non lo avrebbe mai sentito se non lo avessero visto,
perché lui poteva essere giusto dietro di te, e tu potevi
non
accorgertene. Ma per il momento gli aveva detto di stare fermi e zitti
e così avrebbero fatto stando lì con le labbra
abbottonate saldamente.
§
Ginny
era sicura di sentire qualcosa davanti a lei. Camminava e si muoveva
lentamente. Annusava; ma gli unici odori che sentiva erano il fresco
terriccio e la fragranza dei pini. Aveva sperato che trasformandosi in
una volpe avrebbe avuto le stesse abilità di una volpe ma,
benché lei
sentisse molto -vedeva e annusava molto di più di quando era
umana-, i
suoi sensi non erano in nessun modo paragonabili a quelli di una vera
volpe. Mosse qualche passo avanti, ora poteva distinguere benissimo
l’odore di Marijuana: probabilmente c’era qualcuno
a sbaciucchiarsi o a
fumare, pensò. Voleva scoprire chi era perciò si
mosse. Non si accorse
che qualcuno la stava seguendo e si avvicinò ad una radura.
Sbirciando
da dietro un albero vide Vicent Tiger e Gregory Goyle seduti fianco a
fianco; Tiger ascoltava i minimi rumori, immobile, fumando, e nello
stesso tempo sembrava stesse cercando qualcosa ovunque intorno a lui.
Cosa stavano cercando? Si chiese, mentre un brivido le attraversava la
spina dorsale. Qualcuno era dietro di lei! Caricò le zampe
posteriori
per scattare in avanti quando qualcosa le si lanciò sopra e
la sollevò
dal terreno.
Ginny
si contorceva e si dimenava, tentando di mordere e graffiare.
Per un
secondo pensò di trasformarsi ma cambiò
immediatamente idea. Poteva
usarla come ultima risorsa, anche perché aveva una buona
idea di chi
l’avesse catturata, considerando la compagnia da cui era
accompagnato.
Ne ebbe la conferma un momento dopo quando la sua testa
scivolò
liberamente fuori dalla veste nella quale era stata intrappolata, la
sua divisa scolastica, nessun dubbio. La faccia di Draco Malfoy stava
proprio sopra al suo muso, ma le stava sorridendo, un sorriso genuino
che sembrava illuminargli il viso. In quel momento avrebbe potuto
morderlo e scappare via, ma il suo splendido sorriso la
incantò. Decise
di vedere che cosa avrebbe fatto. Se si fosse comportato male o in modo
violento lei poteva comunque sempre trasformarsi. Questo poteva
certamente sorprendere gli Slytherin, specialmente perché
avrebbe
potuto afferrare la sua bacchetta ed eliminarli prima che loro
potessero avere il tempo di reagire.
§
Muovendosi
nella foresta Draco si tolse l’uniforme rimanendo vestito dei
pantaloni
e di una leggera maglietta, poi indugiò arrivando alle
spalle della
volpe. Una femmina, notò. Questa non sembrava ancora averlo
sentito;
non fino al momento in cui fu troppo tardi per correre via. Mentre la
volpina guardava Tiger e Goyle lui spostò la divisa sopra di
lei,
l’atterrò e la catturò.
Ora
stava seduto vicino ad un albero, ignorando le esclamazioni sorprese
degli altri due ragazzi. Fece scivolare la testa della volpina fuori
dalla divisa, restando attento a non far uscire anche il corpo che
rimase avvolto nel tessuto. Sapeva che avrebbe potuto provare a
morderlo, ma non poté impedirsi di fermarsi ad ammirarla.
Sorrise.
§
“Sei
proprio bella, non è vero, piccola?” chiese con
una voce talmente dolce
che Ginny non riuscì a credere che quello fosse davvero
Draco Malfoy.
Le
grattò affettuosamente le orecchie e lei chiuse gli occhi
strofinandosi
tra le sue dita. Questo si che è piacevole! pensò
Ginny. Le mani del
ragazzo erano capaci di dar luogo a sensazioni che non aveva mai
provato prima semplicemente con delle carezze. E cosa le importava se
era proprio Draco Malfoy ad accarezzarla? Lui non era certo a
conoscenza chi lei fosse in realtà. D'altronde si sentiva
bene. Lui
continuò ad accarezzarla e a mormorare mentre lei si
domandava incerta
se lui trattasse mai così la sua ragazza.
“Simpatica
anche, no?” sorrise di nuovo. “Vuoi fidarti di me,
bella? Mi stupirei se ti liberassi e tu non provassi a
scappare.”
Anche
Ginny era stupita, non era sicura di cosa voleva fare. Di nuovo la
accarezzò e le diede una grattatina con una mano, Draco
cominciò a far
in modo che la veste scendesse sopra le zampe anteriori, giù
per le
costole, fermandosi lungo il sedere. Fece attenzione prendendola con
delicatezza attorno alle costole (già immagino dove
sarebbero ora le
sue mani se mi trasformassi ora, pensò lei distrattamente) e
finalmente
oltre la coda. Dopodichè la strinse di nuovo in grembo e
ricominciò ad
accarezzarla dalla testa alla coda.
“Sei
graziosa.” Sussurrò. Ginny sapeva che sarebbe
arrossita se fosse stata
nella sua forma umana. Perché non riusciva a trattenersi? Un
bellissimo
ragazzo le stava dicendo quanto fosse bella. Con i suoi capelli rossi e
le sue migliaia di lentiggini non era qualcosa che succedeva ogni
giorno! Lui si sporse in avanti e strusciò il suo viso
contro la sua
guancia. Ginny si chiese se era impazzito: avrebbe corso un gran
rischio se lei fosse stata una vera volpe; stava andando a cercarsi un
duro morso! Ma comunque dovette ammettere che ne rimase colpita. A
dispetto della sua esperienza con l’ippogrifo durante le ore
di Cura
delle creature magiche se la cavava abbastanza bene con gli
animali ed
è inutile dire che rimase davvero scioccata quando lui
addirittura
immerse il viso nel soffice pelo della sua nuca. Le sensazioni che
stava provando le avrebbero sicuramente procurato un brivido eccitato
lungo la schiena se fosse stata umana. Si sporse verso di lui quando li
ragazzo si irrigidì leggermente e la spostò
indietro per guardarla, ma
entrambi sussultarono alla vigorosa chiamata di Tiger.
“Hey, Malfoy!
Come hai fatto a prenderlo?” Draco lo fulminò con
lo sguardo.
“Posso
tenerlo?” Tiger rimase sorpreso di vedere il ragazzo fissare
l’animale come un prezioso regalo di natale.
Poi Goyle disse
“Hey, non è giusto, voglio prenderlo
anch’io!”
I due cominciarono ad
avvicinarsi ma Draco li fermò con un’occhiata.
“Siete
dei ritardati?! È una volpina!” si
fermò alle loro espressioni vacue.
Poi chiarì. “Una volpe femmina! E non voglio che
la spaventiate.”
“Oh!”
replicarono loro in coro ma comunque si avvicinarono goffamente
allungando insieme le mani. Ginny s’irrigidì.
Permettere a Malfoy di
accarezzarla era una cosa, ma Tiger e Goyle? La squadra degli idioti?
No grazie! Draco sentì il suo corpo irrigidirsi e
spostò una mano
fermandoli. Ginny colse il momento per saltare via dal suo grembo e
dileguarsi nel bosco.
Sentì
Malfoy imprecare contro i suoi scagnozzi e poi lanciarsi dentro il
bosco dopo di lei. Bene, non era preoccupata, in quella forma lei
poteva correre più veloce di lui. Ginny non si dovette
sforzare anche
se Malfoy correva veloce ugualmente. Corse a lungo finché
non arrivò
nei pressi di un fiumiciattolo d’acqua fresca. Era un
po’ assetata. Ma
piegando un po’ la testa per bere sentì un rumore
alla sua destra.
“Maledizione!”
imprecò Draco inciampando sopra una radice.
Ginny
saltò. Come l’aveva trovata? Lui non poteva essere
così veloce, ne era
sicura. Era stato solo fortunato. Lei saltò il ruscello e
ricominciò a
correre. Un po’ più forte questa volta. Quando si
fermò di nuovo
ascoltò attentamente il silenzio intorno a lei desiderando
ancora una
volta i veri sensi di una volpe. Distinse Tiger e Goyle molto lontano,
ma non percepiva la presenza di Malfoy. Probabilmente si era arreso,
pensò, perciò si sedette e sbuffò, era
stanca. Improvvisamente sentì un
ramoscello spezzarsi giusto dietro di lei. Si girò e vide
Malfoy giusto
un paio di passi dietro di lei. Lo sguardo gentile era sparito, infatti
l’espressione sul suo viso era risoluta, e un po’
inquietante. Ginny
fuggì. Saltò verso un piccolo alberello dai
deboli rami emettendo un
verso spaventato. Prendendone uno nella sua bocca lo portò
in basso
grazie al suo peso e quando il ramo toccò terra lo
lasciò andare. Ginny
sentì Malfoy grugnire di dolore, quando il ramo lo
frustò, duramente.
Lei ricominciò a correre.
“Maledizione!”
gridò nuovamente.
Ginny
sentì il frusciare della boscaglia e mentalmente si
rilassò. Si sarebbe
dovuto arrender questa volta. Avrebbe dovuto essere un diavolo di
segugio, pensò, per riuscire a trovarla
nell’oscurità della foresta.
Ginny
decise di aver avuto abbastanza libertà, per quella notte
almeno, e si
diresse verso il castello. Grazie al cielo non era importante dove
girovagasse per la foresta perché riusciva sempre
a trovare la strada
per il ritorno: aveva un gran senso dell’orientamento e
questo, ancora
una volta, le risultò molto utile. Era veramente molto
stanca, ma si
affrettò a rientrare attraversando il gioco di impronte sul
terreno
della foresta. Era stato un po’ imbarazzante incontrare
Malfoy e ora
desiderava solo ritornare tra le coperte calde e sicure del suo letto.
Era
vicino al castello, a meno di un miglio di distanza, quando
sentì
qualcos’altro dietro di lei. I suoi nervi scattarono in un
modo in cui
non avevano mai fatto prima. Non era Malfoy, ne era certa. Sentiva
qualcosa che non era umano. Aumentò la sua andatura.
§
L’odore
della creatura davanti a lui era intrigante. Era un odore femminile,
umanamente femminile, ma coperto da quello di una volpe. La femmina
andava a quattro zampe, come una volpe. Questo era sorprendente.
L’animale dall’odore era sicuramente una volpe
quando aveva fiutato il
suo odore. Aveva odore di volpe, e ogni tanto di muschio e fiori.
Mentre guardava in dietro e avanti, con i suoi occhi gialli coglieva
particolari che molte creature non coglievano neanche di giorno, la
concentrazione era al massimo, il muso fornito di denti-rasoio fiutava
la scia d’odore. Questo era divertente. Non si era mai
divertito così
in… beh, mai! Voleva seguire questa donna-volpe, catturarla,
e dopo…
Cos’era
quello la davanti? Gli sembrava di scorgere il movimento di una folta
coda a distanza. Questa improvvisamente aumentò la
velocità. Doveva
aver fatto qualche incauto rumore. Erano vicino al castello che si
stagliava davanti a loro. Se lei cercava di entrare e spariva dentro
lui avrebbe perso l’opportunità di catturarla.
Distese le sue lunghe,
ispide zampe determinato a non permettere alla curiosa creatura di
andare via.
§
Ginny
poteva sentirlo arrivare a distanza ravvicinata. Ora non sembrava
preoccupato di fare rumore. Era esausta e sapeva che qualunque cosa
avesse fatto non sarebbe mai arrivata al castello prima di farsi
catturare. Usò le ultime forze rimastale per mettere
più distanza
possibile tra lei e quella cosa. Poi si girò, per
l’orrore si
agghiacciò. Quello che stava avanzando tra gli alberi era un
enorme
lupo grigio! Non cerano lupi in Inghilterra, pensò
stupidamente, prima
di agire. Si trasformò in una ragazza e fece scivolare una
mano dentro.
Estrasse la sua bacchetta scuotendola violentemente. Il lupo la stava
caricando, puntò la bacchetta e urlò
“stupeficium!” mentre l’animale le
saltava addosso. Ginny urlò mentre la bestia cadeva sopra di
lei,
lanciandola all’indietro sopra il terrano. La sua terra
sbatte su una
nodosa radice dissotterrata e perse i sensi.
…
A
Ginny sembrava di essere stata calpestata da un grosso drago. La sua
testa era come rotta a metà dal dolore e ogni muscolo
sembrava urlare
per attirare l’attenzione. E in cima di tutto non le sembrava
di
respirare molto bene. Aprì gli occhi. Era scuro, ma
l’alba era molto
vicina. Signore, quanto era rimasta fuori? Cercò di muoversi
ma senza
riuscirci. Abbassò lo sguardo e vide una testa pallida sopra
al suo
addome. Malfoy! Cosa ci faceva qui? Si mosse per spostarlo ed
allontanarsi quando le sue mani toccarono della pelle nuda. Che
cosa--aveva lei--aveva lui--che cosa avevano fatto?!
Cercò
di ricordarsi della notte precedente. Si ricordava di Malfoy quando
l’aveva catturata mentre era una volpe, delle sue mani
gentili mentre
la carezzava e la coccolava. Dopo anche quelle stupide mani cercare di
toccarla, così aveva cominciato a scappare. Lui che la
seguiva e dopo
rinunciava. Poi qualcos’altro che cercava di catturarla. Un
enorme
lupo! Tornò a guardare Malfoy e notò che era
completamente nudo e
appoggiato giusto addosso a lei. Ma dov’era il lupo? ...a
meno che...
No,
non poteva essere! Ginny cercò di nuovo di andarsene e,
senza un minimo
di grazia, scalciò Malfoy lontano da lei. Lui
rotolò sulla schiena
borbottando sconnessamente. Ginny arrossì violentemente
guardandolo, ma
non le sembrò potesse aiutarla. Ricordandosi delle carezze
della notte
precedente pensò di non avere nessuna possibilità
di piacergli ancora.
Non cerano dubbi che lui fosse magnifico nonostante le molteplici
cicatrici che gli coprivano il petto e la parte superiore delle
braccia. Per un momento si chiese come diavolo se le era procurate, ma
subito dopo si preoccupò di un'altra cosa: perché
era nudo?! Se era un
animagus, perché aveva rimosso i vestiti? Quando streghe e
maghi si
trasfiguravano cambiavano con loro anche vestiti, occhiali, gioielli
eccetera. Solo il cambio d'aspetto in lupi mannari richiedeva di
rimuovere i vestiti. La loro forma infatti cambiava fisicamente, non
magicamente, perciò i vestiti andavano distrutti. Poteva lui
essere
veramente uno di quei cosi? Mentre rifletteva sentì
improvvisamente un
grande corpo inciampare nella foresta.
Cosa
avrebbe potuto fare se fosse stato qualche animale della foresta? E
cosa ne avrebbe fatto di Malfoy? Non poteva certo abbandonarlo!
Improvvisamente distinse le voci di Tiger e Goyle.
“…cazzo
di idiota! Se ne va e ci molla nei guai! Come potevamo trovare la
strada per tornare?”
“Hey,
quest’albero è famigliare, credo che sia la strada
giusta!”
“Idiota!
Hai detto lo stesso ore fa e ci siamo ritrovati a fare da cena a dei
ragni!” sembravano dirigersi proprio nella piccola radura che
occupavano momentaneamente lei e Malfoy. Decise che poteva abbandonarlo
li alle cure dei suoi amici anche se erano mezzi incazzati. Stava per
spuntare la prima luce, ma Ginny aveva ancora parecchio tempo prima per
tornare alla torre di Grifondoro prima che qualcuno si svegliasse.
Si
trasformò in una volpe e sgusciò nel sottobosco.
Tiger e Goyle si
trascinavano dentro la piccola radura dove Malfoy era steso a terra,
nudo e svenuto. Interruppero di colpo la loro marcia, sbalorditi. Tiger
avanzò attentamente in avanti ed estrasse la sua bacchetta.
“Malfoy!”
disse a gran voce. Infilzò Draco con la punta della sua
bacchetta.
Nessuna risposta. Lo confisse di nuovo, più forte. Un largo
malevolo
ghigno si diffuse sella sua faccia, guardò Goyle e rimise in
tasca la
bacchetta, dopodiché scoppiarono a ridere. Questa era
amicizia?
“Oh,
questo si che è spassoso!” esclamò
Goyle dando una pacca sulla palla
del compare. “...il grande e potente Malfoy col culo fuori e
disteso
per terra per una dormitina nella foresta!”
Tiger
smise di ridere e sorrise malignamente “Hey, vendichiamoci
per aveci
abbandonato la dentro! Trasciniamolo nella sala grande e poi
abbandoniamolo la, cosa ne dici?”
Goyle ci riflette
immediatamente. “Ok, ma cosa ci farà dopo che si
sveglierà?”
“Come
fa a sapere che siamo stati noi?” domandò Tiger
“L’idiota rimarrà la da
solo. Noi diremo che abbiamo vagato fino a che il MezzoGigante non ci a
trovato. Fingeremo di non saperne niente!”
I
due ghignarono alla forma indifesa di Draco. Si stavano avvicinando al
ragazzo quando Ginny, nella sua forma umana, balzò in piedi
e puntò
loro contro la bacchetta.
“Stupefiium!
Stupeficium!” Gridò mentre i due cadevano a terra
prima di capire cosa
li avesse colpiti. Frettolosamente uscì dai cespugli e si
inginocchiò
accanto a Draco. “Innerva!” disse agitando la
bacchetta sopra di lui.
Draco si
svegliò intontito. Si sedette lentamente mugugnando e
tenendosi la testa.
“Dio”
mormorò “...che cazzo ho bevuto
stanotte?”
Finalmente
aprì gli occhi e si ritrovò a fissare il proprio
riflesso in due occhi
marroni e preoccupati. Sobbalzò indietro sorpreso.
“Weasley? Che
diavolo ci fai qui? E dove diavolo sono!”
Ginny
si sedette spostando il peso sui calcagni e lo guardò
accigliata.
“Draco, Draco, siamo brontoloni alla mattina, non
è vero?”
Draco
la fulminò e fece per alzarsi, allora notò la sua
nudità. I suoi occhi
si spalancarono e la sua faccia assunse tutte le tonalità
del rosso
mentre cercava di coprirsi con un braccio e fulminava nuovamente Ginny
per la sua risatina.
“Pudore?
Da un Malfoy? Non l’avrei mai detto! Inoltre è un
po’ tardi per questo,
ormai ho già visto tutto!” comunque presa dalla
pietà per lui si girò
dall’altra parte. Si mosse verso Tiger, e cominciò
a sfilargli la
divisa.
“Cosa stai
facendo, Weasley?” domandò. “Quando sono
venuto qui, hai fatto lo stesso anche con me?”
Ginny dopo aver tolto
la divisa dal corpo flaccido di Tiger gliela gettò addosso.
“Metti
questa per adesso!” disse sedendosi di nuovo vicino a lui e
distogliendo lo sguardo mentre lui si vestiva con l’indumento
troppo
grande per il suo corpo. Si risedette guardandola storto.
“Ora
pensa, non ti ricordi?” chiese guardandolo intensamente negli
occhi,
spingendolo a ricordare. A lei certamente non piaceva l’idea
che lui
fosse stato una bestia e le fosse saltato addosso.
“Cosa?
Ti ho rapito o qualcosa del genere? Dovevo essere proprio fatto, e non
ho fumato niente!” esclamò sconcertato, comunque
chiuse gli occhi e
cercò di ricordare. Cominciò a mormorare tra se e
se.
“Ero
nella foresta e ho sentito qualcosa. Una volpe! Ricordo di essermi
avvicinato furtivamente da dietro e di aver lanciato la mia divisa
sopra di lei. Si è dimenata un po’, ma poi
l’ho messa giù e lei ha
permesso che l'accarezzassi.” Ginny arrossì
ricordandosi quanto era
stato meraviglioso.
“Poi questi
due idioti l’hanno spaventata e io l’ho
rincorsa…” la sua voce s'interruppe mentre pensava
a cos’era successo.
Ginny
rimase affascinata dalle differenti espressioni che passavano sul suo
viso, ma rimase in silenzio. Finalmente i suoi occhi si focalizzarono
di nuovo sulla sua faccia.
“Tu!”
esclamò stringendo gli occhi “Tu sei un
Animagus!”
“E
tu sei un lupo mannaro! ...e non mi guardare a quel modo
stralunato!”
Ginny ritornò acida “Comunque ora abbiamo un
grosso problema.”
Draco
la fissava con una strana espressione, la guardava pericolosamente,
pensò. Istintivamnte cominciò ad indietreggiare.
Con un movimento molto
veloce, che Ginny vide appena, Draco si scagliò su di lei
che cadde
sulla schiena e urlò quando sbatté la testa sul
terreno. Draco si
piazzò sopra di lei e la fermò per i gomiti.
“Tu
ora conosci il mio segreto, Weasley, cosa devo farci di te?”
chiese
regalandole un sorriso ironico e cattivo. “...d'altronde
anche io so il
tuo, di segreto. Perché doverebbe importarmi di mantenerlo
tale?”
continuò.
Ginny
lo fulminò e lo spinse sul petto, ma lui era molto
più pesante di lei.
Non riusciva a credere di aver salvato quella disgustosa faccia tosta
da una pubblica umiliazione e che lui ora stesse cercando di
ricattarla. Tipico!
Improvvisamente
Draco si allontanò da lei e la trascinò con lui
di nuovo in una
posizione seduta. Lasciò le sue braccia e tornò
lontano da lei. Si
trascinò le gambe al petto e ci appoggiò sopra la
testa.
“Guarda,
mi dispiace, cattiva abitudine la mia. Cercare di trovare i punti
deboli dei miei nemici e servirsene. Comunque non importa.”
Disse
debolmente. “...sono stanco di muovermi furtivamente,
mentire, tutto.
Vai, vai a dirlo a Silente. Lui probabilmente farà i salti
di gioia
quando saprà di potersi liberare di me!”
A
Ginny girava la testa. Un minuto Malfoy la minacciava, quello dopo si
scusava e si metteva alla sua mercé. Lei sapeva di non
dovere ma non
poteva impedirselo: pazientemente cercò di ascoltarlo e gli
spostò
delicatamente alcuni ciuffi di pallidi capelli dal viso, come aveva
fatto lui per confortarla l’altra notte. Gli passò
cautamente un
braccio dietro le spalle; lui inizialmente
s’irrigidì poi si rilassò.
“Io
scommetto che Silente sa già tutto, comunque.”
Disse gentilmente
“...quell’uomo sembra sapere ogni cosa. Ma io
penso, Malfoy, che non ci
fosse la luna piena l’altra notte. Come hai fatto a
trasformarti?” Lei
ne aveva un sospetto, ma voleva esserne certa.
All’inizio
Ginny pensava che non avrebbe risposto, ma poi lui disse
“Sono nato
Mannaro. Mia madre venne morsa quando era incinta di me. Lei si
trasforma con la luna piena, io posso farlo a mio
piacimento.” Disse
questo molto tristemente come se fosse molto doloroso raccontarlo.
Lei annuì
“Hmmm era quello che pensavo. E perché mi
attacchi? Sono realmente un nemico?”
La
guardò sorpreso dalla domanda “Io-ehm-no. Certo
che no. Io stavo solo
cercando di riprendere la volpina. Mi ero fatto mezza idea che tu fossi
un Animagus quando ho sentito il tuo profumo. Le volpi non
profumano!”
disse regalandole un debole sorriso. “Ad ogni modo, io non
sapevo chi
eri. Dopo essermi trasformato tutto quello che sapevo era che volevo
catturarti, non attaccarti, solo cercare di fermarti prima che andassi
via.”
“Quindi non
volevi mordermi?” lei volle sapere.
“Guarda,
Weasley, quando io mi trasformo non penso come un umano, ma riesco a
controllare la mia natura, non è lei che mi controlla. Posso
controllarmi quando mi trasformo. Non ho mai morso nessuno!”
“Bene!”
disse Ginny improvvisamente. “Ora cominciamo a parlare del
nostro grande problema!”
Lui la
guardò incredulo “Quale problema può
essere più importante di scoprire di essere attaccata da un
lupo mannaro?”
Lei
scosse la testa “Tu non mi hai attaccata,
ricordi?”. Puntando il cielo
brillante aggiunse “Nel caso tu non te ne sia accorto la
gente sta per
svegliarsi. Io sicuramente sarò in salvo, nel mio letto,
quando questo
accadrà. Tu vieni?”
Draco la
guardò stranito “Nel tuo letto?”
Ginny
emise uno sbuffo d’intolleranza “Non essere idiota!
Abbiamo bisogno di
tornare indietro al castello e rientrare nei nostri SEPARATI dormitori
prima che qualcuno noti la nostra assenza! Ora muoviti!”
Ginny
si alzò in piedi e gli porse la mano, lui
l’afferrò e si sollevò a sua
volta, ma era leggermente malfermo a causa dello schiantesimo
incassato. Ricadde pesantemente su di lei appoggiandosi saldamente alle
sue spalle. Lei non sentì il bisogno di lamentarsi.
“Dio mi sento
debole! ...potevi anche andarci più leggera con quello
schiantesimo!” le sorrise lui, impressionato.
Oh,
adesso sorride ancora, questo è abbastanza per metter in
ginocchio
qualsiasi ragazza, pensò, ma non adesso! Draco
guardò verso le due
figure inerti sul terreno.
“Altro tuo
lavoro, vedo. Saranno anche degli idioti, ma non possiamo lasciarli
qua!”
Ginny
roteò gli occhi, si era dimenticata di loro.
“Begli amici che hai,
Malfoy. Volevano trascinarti nudo nella sala grande e lasciarti li!
Questo è il motivo per cui li ho messi a cuccia!”
Guardò di
nuovo Tiger e Goyle con un cipiglio meditativo.
“Non
pensavo potessero arrivare a questo...” ammise assottigliando
lo
sguardo. “Non posso certo lasciarli qua senza fargliela
pagare!”
“Puoi pensare
più tardi alla tua vendetta?” domandò
Ginny sollecitamente “...ora, dove hai lasciato i tuoi
vestiti?”
“Non
ne ho idea.” Disse prendendo la bacchetta dalla tasca di
Tiger.
“Accio!” esclamò puntandola verso la
foresta. Un momento dopo una pila
di vestiti sporchi e sgualciti volò dentro la radura, sopra
di essa era
appoggiato un paio di scarpe. Draco afferrò gli abiti al
volo e li
lasciò cadere per terra, si slacciò la divisa e
Ginny con un urletto
imbarazzato si girò. Lui rise.
“è
troppo tardi per fare la mocciosa pudica, hai gia visto tutto,
ricordi?”
Si
vesti velocemente, nonostante tutto, mollò la casacca di
Tiger sopra il
suo corpo. Prese in prestito la bacchetta di Ginny e ridonò
un aspetto
decente alla sua divisa. Infine cominciarono a muoversi verso il
castello.
“Cosa diremo
se qualcuno ci scopre?” chiese Ginny nervosamente. Non aveva
mai passato fuori l’intera notte.
“Hmmm,
potremmo dire che ci siamo incontrati per una passeggiata
mattutina!” rispose Draco ragionevolmente. Ginny rise.
“E loro
potrebbero addirittura crederlo se fosse qualsiasi altra
persona… ma io e te…”
Ginny
lanciò un'occhiata a Draco che si era ammutolito
improvvisamente e lo
vide minaccioso. Oh bene, pensò,
l’ostilità ricomincia. Le dispiacque,
si era divertita a parlare con lui. Stavano salendo le scale del
castello quando Draco l’afferrò per le braccia e
la trascinò nell'antro
ombreggiato dalla volta.
“Incontriamoci
di nuovo per una passeggiata mattutina! O osservarviamo le stelle nella
torre di astronomia di notte! O solamente…” si
fermò per un istante, la
sua faccia la guardava intensamente e un po’ arrossata
“o solamente
vorresti correre con un lupo semi-cattivo nella foresta?” la
guardò
così intensamente che Ginny rabbrividì.
“Non
so, Malfoy. Non è che siamo proprio
amici…” si fermò, perché
quello che
le aveva detto effettivamente suonava come un invito. Lei in effetti
cercava da tempo qualcuno che le facesse compagnia mentre esplorava la
foresta e un lupo poteva essere un ammirabile protezione. “Io
non
capisco. Tu con me sei a mala pena gentile, perché pensi che
ti
seguirei?”
Lui
si mosse violentemente facendola arretrare fino all’angolo
del muro.
Ginny si ritrovò ad essere messa spalle al muro, da lui non
era
pericoloso tanto quanto aveva sperato pensare. “Tu sai cosa
vuol dire
aver un terribile segreto e non avere la possibilità di
dividerlo con
nessuno?”
Ginny
annuì, il suo labbro inferiore tremava. Si ricordava
com’era quando
sospettavano che fosse quella che aveva aperto la camera dei segreti,
che aveva provocato la liberazione di un orribile creatura, quasi
causando la morte di parecchi studenti. Non aveva potuto parlarne a
nessuno, era stato terribile.
Draco
strinse gli occhi su di lei poi sospirò “Supponevo
lo sapessi.” Disse
pacatamente. “Non lo stupido segreto di essere un Animagus,
ma l’altro
segreto, quello del tuo primo anno.”
Ginny guardò
con orrore e ribrezzo Draco sorriderle leggermente.
“Non
ti preoccupare, non lo dirò in giro. Lo so da
quest’ estate e non l’ho
ancora spifferato, giusto? Comunque tu sai il mio segreto e non mi
sembra che per te sia tanto orribile quanto lo è per
me.” Si alzò e
gentilmente spostò la frangetta morbida e rossa della
ragazza lontano
dagli occhi confusi, poi la sua mano le scivolò lentamente
lungo il
collo e vi si soffermò. “Possiamo tenere ognuno il
segreto dell’altro,
non credi?”
Le
sue dita, forti e sottili, erano appoggiate sopra ad una vena e senza
alcun dubbio poteva sentire le pulsazioni del cuore della ragazza
battere rapidamente. Ginny sentiva le ginocchia cedere e lentamente
chiuse gli occhi sperando che lui spostasse le mani. Non voleva
pensarci seriamente adesso, ne voleva capire se lui le stava offrendo
veramente la sua amicizia o semplicemente la sua compassione, niente di
più.
Lo
spinse un po’ lontano e guardò in quegli occhi dal
colore particolare e
parecchio tempestosi. Raccogliendo tutto il suo coraggio scosse la
testa.
“Non
preoccuparti Draco. Non lo dirò a nessuno. Ma non sono
sicura di voler
passare del tempo con te... e poi sappiamo tutti e due che tra un mese
te ne andrai.”
Lei sollevò
una mano per fermare le sue proteste.
“Siamo
diversi, il nostro passato già dice tutto di noi. Penso sia
meglio dimenticare stanotte.”
Si
torse le mani che stava torturandosi mentre diceva queste parole ma fu
costretta ad alzare lo sguardo, sbigottito, quando lui la scosse.
“E
io penso che tu sia una maledetta codarda!” disse lui
arrabbiato. “Uhu,
proprio Grifondoro. Penso che tu abbia paura di farti scoprire. Non
sono il bastardo diavolo che tu pensi che io sia! O hai paura
veramente--” s’interruppe rilasciando le sue
braccia e imprecando.
Ginny
capì che lui aveva indovinato più di quello che
poteva immaginare. Si
allungò e toccò le sue braccia. Lui la
incenerì con lo sguardo ma non
provò a scostare il suo tocco. Lei deglutì.
“Tu
hai ragione, naturalmente.” Disse lei in un tono di voce
quasi
inudibile. “Ho paura che finirò per conoscerti e
che dopo tu mi
piaccia. Ma tu te ne andrai. Io non voglio diventare tua amica e poi
incontrarti sul fronte opposto della guerra, se tu sai cosa
intendo.”
La
faccia di Draco divenne molto seria. Spostò una mano verso
di lei e
afferrò un suo bracio. “E tu sei molto sicura io
da che parte voglio
stare, vero?”
“N-no, non
molto. No." ammise lei. “Ma so da che lato spero tu vorrai
stare.”
Draco
la lasciò e sollevò la manica sinistra della sua
divisa. Non capiva
cosa fosse esattamente quella forza che lo spingeva a insistere con
quella ragazzina, voleva solo convincerla. Lei sapeva
cos’era, cosa
poteva diventare. Aveva accettato il mostro in cui poteva trasformarsi
pensando non fosse un diavolo abominevole. Le mostrò la
liscia e
pallida pelle del suo avambraccio, li c'erano cicatrici attorno al
polso, e molte altre oltre al polso, lei notò, ma la pelle
all’interno
dell’avambraccio era chiara e innocente.
“Non
so se l’hai notato prima, ma preferisco esserne
sicuro.” Disse. “Nessun
marchio. Mio padre ha provato a convincermi la scorsa
estate.” Continuò
emettendo una risatina sprezzante. “ Fortunatamente il
marchio
dev’essere preso volontariamente e diciamo che le torture non
sono
proprio un buon mezzo d’incoraggiamento.”
Ginny
rabbrividì. A quali orrori era stato sottoposto da suo
padre? Alzò
nuovamente lo sguardo nei suoi occhi freddi e grigi mentre una mano
correva a spostargli dal viso i capelli biondi. I lineamenti duri del
ragazzo si rilassarono e la sua espressione si raddolcì.
“Ora
so un altro tuo segreto, ma questa volta è uno
bello.” Disse
gentilmente. “...Mi piacerebbe camminare con te, o correre
attraverso
la foresta e essere tua amica, se tu ancora vuoi. Almeno solo fino a
quando non ti diplomerai.”
Draco portò
la mano della ragazza al suo petto e con la sua accarezzò il
suo.
“Io
voglio molto di più dopo il diploma” disse infine
“...non pensare che
tu ti possa liberare di me solo perché finirò la
scuola. Ma per ora
accetto di essere amici.”
Lei sorrise, il cuore
le martellava nel petto. Ma sentiva di aver bisogno di chiarire il suo
stato d’animo.
“Va bene,
Draco, però io vorrei mettere una condizione”
Il suo tono era leggero
e canzonatorio, perciò Draco sorrise quando rispose
“E quale sarebbe?”
“Devi
promettermi che mi gratterai dietro alle orecchie, dove io non arrivo,
quando sarò una volpe.”
THE END
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