Fantasma di me stesso

di Ginevra285
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Le vedi quelle torri, bambino?
Ecco, guardale bene, fissa nella tua mente tutti i dettagli, ricordatele, perché un giorno non ci saranno più.
Come lo so?
Ho vissuto tanti anni, io, certe cose le so. Ho visto di tutto: case in fiamme, sigarette in cenere, canzoni finite, libri finiti, persone lontane, persone che si allontanano, persone che muoiono.
Goditi quello che hai, ragazzo, perché un giorno, forse lontano, forse vicino, non l’avrai più. E sai cosa ti rimarrà? Il rimpianto.
È triste, dici? Sì, è molto triste.
Hai fatto catechismo, ragazzo? Ah, bravo. Allora saprai che Dio ha creato l’uomo; bene, ci ha donato due braccia, due gambe, un naso e tantissime altre cose, ma ciò che abbiamo di più importante è la memoria.
Ci hai mai pensato, ragazzo? Ci hai mai pensato al senso che avrebbe la vita senza i ricordi? Io credo che saremmo inutili. Io sono vecchio e ciò che di più bello mi rimane sono i miei ricordi.
Da giovane non ci pensavo a rendere tutto speciale, unico e indimenticabile. Ma lo devi fare, sai? Devi impegnarti a rendere tutto indimenticabile, sia le cose belle che quelle brutte, altrimenti da vecchio non ti rimarrà nulla, fuorché la voglia di fare, correre, viaggiare, amare, ridere, non pensare, non ricordare e l’impossibilità di farlo.
Diventiamo gli specchi di noi stessi, i nostri fantasmi sbiaditi.




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