L'orologio
digitale dietro di te segna
le otto e trentaquattro minuti.
E io sono sveglio dalle sette e sedici.
E' da più di un'ora che sono sveglio,
ma non mi sono mosso neanche di mezzo centimetro da dove stavo.
Esattamente immobile per non poterla
svegliare.
E per poter godere di quella vista per
quanto più tempo possibile.
Vederla dormire di fianco a me, coperta
fino a metà della schiena da quel lenzuolo leggero.
Nonostante sia piena estate tu ti
ostini a voler dormire con le lenzuola addosso e con le mie braccia
che ti circondano, nonostante il caldo che fa
di
notte in questo
pullman.
Non riesco a credere di essere già
sveglio, ieri sera lo show è durato fino a notte inoltrata.
Tu invece dormi beatamente come se ci
fossi stata tu per tutte quelle ore sul palco.
Mi
sono svegliato nella stessa
posizione in cui stanotte, mi sono addormentato: sdraiato su un lato,
il destro. E il braccio sinistro a circondarti e stringerti contro il
mio corpo. Tu invece, ieri sera mi davi le spalle, mentre adesso sei
girata verso di me. Il tuo viso è rilassato, cosa starai
sognando?
Forse niente, forse l'universo intero.
Sei bellissima quando sogni, sia che tu
lo faccia ad occhi chiusi, che ad occhi aperti.
E tu non te ne accorgi, ma io ti
osservo sempre. Ogni volta che posso, faccio scorrere i miei occhi
lungo il tuo corpo. Lo conosco a memoria ormai, potrei non vederti
per vent'anni e ricorderei sempre ogni tuo particolare: le fossette
alla base della schiena, le tue labbra a forma di cuore, i tuoi occhi
leggermente allungati e verdi, i tuoi capelli lunghi, castani che
ricadono in onde delicate fino ad arrivarti ai fianchi. E il
carattere con cui hai tatuato il tuo nome sulla spalla, "Holly".
Ricorderei ogni singola cosa, anche la più stupida.
Ti muovi appena sotto il mio braccio,
ti sistemi a pancia in giù e le tue labbra all'improvviso si
stendono. Piccola, stai sorridendo nel sonno.
Avvicino la mano per scostare una
ciocca di capelli che ti è caduta davanti al viso e te la
sistemo
dietro l'orecchio. Ti muovi di nuovo. Il tuo sorriso si fa
più
ampio.
Volgi il viso verso la mia mano ed io
ti accarezzo delicatamente la guancia.
Le tue palpebre fremono e lentamente si
aprono.
Sorrido, quando i nostri occhi si
incontrano.
-Cosa stai facendo?- mormori con la
voce ancora impastata dal sonno, un leggero rossore va a colorare le
tue guance.
Con delicatezza ti porto sul mio petto
e tu ti rannicchi contro di me.
Poggio le labbra sul tuo capo e inspiro
quell'odore inconfondibile che può essere solo il tuo.
Nessun altro profumo potrebbe essere
comparato a quello della tua pelle o dei tuoi capelli.
Ti avvolgo con le mie braccia, perché
sei l'unica cosa che conta su questo pianeta, adesso e per sempre.
-Ti amo.-
Parole:
482
L'angolo di
Lilith,
E finì che tutte
le ragazze andarono in brodo di giuggiole (lol). No, scherzo... anche
se io sinceramente mi sono sciolta a mia volta mentre scrivevo questa
cosa, dovrei avere qualche problema D:
Cooomunque,
ciancio alle bande (?) credetemi se l'ho scritta nel giro di
un'oretta totale, è un periodo in cui mi piace scrivere ff
su
Artisti musicali e adesso mi sto sbizzarrendo un po'.
Spero vi piaccia,
perché ho paura sia troppo "smielosa" e che non vi piaccia
c.c
Fatemelo sapere
con una recensioncina piccina piccina :3
Riguardo al
contesto, che dire... Oli è troppo tenero qui, ammettiamolo
** In
generale questo pezzo mi era tato ispirato da una frase, suppongo
piuttosto famosa di un'intervista ad Oliver in cui diceva "Il
più bel nome per una ragazza deve essere Holly,
perché è molto
simile ad Oli, ma con l'H".
Potrebbe
sembrare, anzi, è decisamente scontata, però mi
piace troppo e
dovevo scriverla assolutamente *^*
Spero tanto vi
sia piaciuta, alla prossima!
Lilith.
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