Piccola nota veloce: La canzone
è l'amore
è un'altra cosa
di Arisa. Scusatemi gli errori, mi sto auto betando, e non so se ho
perso qualcosa, sorry~ Buona lettura ^^
Per te.
Te che probabilmente la leggerai quando te la porterò su
pennetta.
Te la voglio dedicare lo stesso, ogni promessa è debito.
Ti ringrazio per tutti gli anni che mi hai sopportata.
Ti ringrazio anche per tutti gli anni che mi sopporterai.
Grazie per assecondare i miei capricci.
Scusami se faccio schifo a parole.
Ti voglio dire solo questo:
Naomi, ti voglio un bene dell’anima.
“Ridere,
adesso manca il nostro ridere,
rimane solo un quieto vivere sterile,
il cuore mio non ce la fa.
Semplice, sembrava tutto così semplice,
per chi credeva nelle favole come noi,
cercando un’altra verità.”
La casa è
silenziosa. Non c’è neanche il ticchettio delle
gocce d’acqua che cadono dal rubinetto difettoso della
cucina. I passi sul parquet chiaro sono felpati, attutiti dalle calze
pesanti.
Yixing gira per casa,
senza una meta. Si stringe nel giacchetto di lana che ha sulle spalle:
cerca di ripararsi dal freddo che sente, comportamento inutile visto
che il freddo lo sente dentro, gli congela il sangue raffreddando la
punta delle dita chiare, gli gela il cuore, impedendogli di battere.
Gli lascia solo le lacrime calde, lacrime che non riesce a versare.
Perso nei propri
pensieri gira in torno all’isola della cucina, giocherella
con il mezzo mandarino che è rimasto li sopra. Da quanto
sarà li? Due giorni? Tre? Oppure sono settimane che nessuno
lo degna più di attenzione? Ha perso la cognizione del
tempo, si limita a girare fra quelle quattro mura, pensa, si danna,
risponde al telefono fisso quelle rare volte che squilla, risponde
brevemente agli amici preoccupati, dice al suo datore di lavoro di non
stare bene, alle varie compagnie che chiamano che non gli serve niente.
I suoi occhi non incrociano neanche una volta la data o
l’ora. Sa quando è giorno e quando è
notte tramite le finestre aperte, non sa altro, non sente il bisogno di
controllare se è ora di pranzo o cena, non riesce neanche a
pensare di mangiare senza rigettare tutto.
Alla fine arresta il suo
vagare sedendosi sullo sgabello di legno chiaro incastrato
perfettamente sotto all’isola della cucina, sprofonda il viso
nelle braccia e cerca di coprirsi meglio con la giacca. Pensa che ha
sonno e che magari dovrebbe farsi una dormita. Sta per alzarsi quando
gli occhi sfiorano la superficie rossa del divano. La bile gli inonda
il palato di un sapore amaro e vorrebbe veramente andarsene a letto, ma
qualcosa lo attrae al sofà, si lascia cadere ad un angolo e
si rannicchia in un angolo, prende il pile con disegni astratti che
è ripiegato in un angolo e se lo mette addosso, si bea
leggermente del calore che il tessuto emana, poi si perde
nell’odore della coperta. Il suo odore.
Si sente uno stupido,
vuole dimenticare, ma non riesce a fare a meno di conservare un pezzo
di lui ovunque.
« Avanti Yixing
» le risate si perdono nel soggiorno ridipinto da poco.
« Smettila Fan
» Una protesta debole fra una risata e l’altra, il
viso storto dalle troppe risate. Yifan sorride, gli prende il mento fra
le mani e strofina il proprio naso su quello dell’altro
ragazzo.
« Ti amo,
Yixing » sussurra, gli bacia le labbra e gli zigomi, il
minore sorride, si sporge a baciargli timidamente le labbra e passa una
mano fra i capelli biondi del maggiore.
« Ti amo anche
io, Yifan – sussurra – staremo insieme per sempre
vero? »
« Per sempre
»
Niente era
più falso di quella promessa. Niente. Eppure Yixing ci ha
creduto, cieco del suo amore. Si addormenta pensando a lui, sempre e
solo a lui, come sono anni che fa, come quando lo aspettava che
tornasse da lavoro, quando faceva tardi. Dorme sul divano, dorme tutto
il giorno e si sveglia solo quando è notte.
“Senti
che ci manca qualcosa,
che c’è sempre una scusa,
che la gioia si è offesa,
che non c’è la scintilla,
che si è spenta la stella,
ma una colpa non c’è.
La notte è troppo silenziosa adesso,
l’amore è un'altra cosa.”
Nella segreteria ha un
messaggio, lo ha sentito quando si è svegliato, la
segreteria ha suonato e il messaggio era appena finito.
Si alza per andare a
vedere chi lo ha chiamato, non si stupisce quando trova un messaggio di
Minseok.
“Yixing? Come
stai? Sono appena tornato dall’università, sono
stato nel campus per qualche giorno con un amico, torno a casa e trovo
un messaggio della signora Kang preoccupatissima, chiamami appena senti
il messaggio, perfa-“ Il messaggio si interrompe
all’improvviso a causa del poco tempo. Yixing sente
stringersi il cuore per la voce preoccupata dell’amico. Solo
in quel momento decide di prendere il computer e mandargli un e-mail.
Se c’è una persona a cui non può
mentire è Minseok, tanto vale raccontargli tutto.
Accende il pc, gli
brucia lo stomaco quando la foto di loro due riempie il desktop in
basso una data, la loro. Cambia la foto con quella del nuovo cagnolino
di JongIn.
Inevitabilmente gli
occhi cadono sul quadratino con la data del giorno.
“24
novembre” una settimana esatta da quando è
successo.
Apre il browser e va
sulla sua casella di posta elettronica, cancella tutto quello che gli
è arrivato e inizia a scrivere a Minseok. Gli racconta
tutto, per filo e per segno.
Quando quella sera Yixing torna
a casa è tardi, sono le undici passate
e si è dovuto
trattenere un paio di ore di più nel negozio dove lavora
come commesso a causa
dei nuovi arrivi di inizio stagione.
Quando rientra si
stupisce di non trovare la luce del soggiorno
accesa, alza le spalle e
chiude piano la porta dietro di se, non è
la prima volta che torna
a casa prima di YIfan, e in ogni caso lui potrebbe
già essere a
letto.
Toglie le scarpe e
poggia il più silenziosamente possibile la borsa sul
sofà,
accarezza con le vita la
consistenza del copri divano e di perde a percorrerne
i ghirigori con gli
occhi mentre toglie la sciarpa.
Tuttavia arresta il suo
operato a metà, un suono ovattato gli giunge
dalla camera, si
avvicina di soppiatto, vuole fare una sorpresa al suo ragazzo.
Si ferma quando
riconosce che il suono è un gemito.
Sbircia da una fessura e
vede solo due corpi che si aggrovigliano, sporcano
il candore delle
lenzuola che ha cambiato quella mattina, sporcano
la sua anima inondandola
di dolore.
Riconosce
indistintamente la schiena muscolosa di Yifan, come potrebbe
non riconoscerla?
Riconosce Tao e si sente male.
Ignora il senso di
vomito che gli stringe lo stomaco in maniera dolorosa,
gira i tacchi, sistema
la sciarpa al suo posto e rimette le scarpe, prende la borsa
e esce, prede il
telefono e digita due messaggi con le dita tremanti.
To: Fan
Amore stasera non torno,
scusami, ti amo. Notte ♥
To: Seokkie
Min, posso venire da te
stasera? Fan non è a casa e non
mi va di stare da solo.
Appena invia
l’e-mail si alza dal divano, chiude lo schermo del portatile
e va alla porta. Prende un post-it e scrive le sue scuse alla signora
Kang. Cerca di fare in modo che le sue mani non tremino, ma il
risultato è una grafia tremolate e storta,
l’attacca lo stesso alla porta della vicina.
“Utile,
adesso dirsi tutto è utile,
farà
del male a queste anime fragili,
più
di ogni altra verità.
Resta che una
parte del cuore
Sarà
sempre sospesa,
senza fare
rumore,
come fosse in
attesa
di quel raggio
di sole,
che eravamo io
e te.”
Quando Yixing si stanca
di vagare nel soggiorno passa alla camera da letto. Passa la mano su
tutti i libri di medicina che ha accumulato negli anni di studio.
“Nessuno di
loro sa come riparare un cuore rotto” pensa, sfoglia un album
da disegno, all’interno ci sono disegni mischiati. Quelli
brutti di Yifan si mescolano in maniera perfetta con i suoi,
più carini. Il naso pizzica e lascia cadere
l’album. Ne prende un altro e fa lo stesso. Prende le foto
che sono sulla scrivania e le lascia cadere. Lascia che il fragile
vetro si infranga sul pavimento, che le raffinate cornici si sbecchino,
che le foto al loro interno vengano irrimediabilmente danneggiate.
Poi
all’improvviso si sente stanco, si siede sul letto, si
rannicchia in posizione fetale e le lacrime iniziano a scendergli,
salate e calde dagli occhi scuri.
«
Xing » Yixing si gira quando si sente chiamare.
Yifan sorride lievemente, gli si avvicina e gli prende la mano.
« Siediti » Gli dice, il minore esegue, con gli
occhi confusi e il cuore agitato.
« Ti devo dire una cosa – inizia – tu sai
che ti amo, vero? »
Yixing annuisce, la gola secca.
« Però è da un po’ che non
provo più le stesse cose quando sono con te »
Il cuore si stringe.
« Cosa vuoi dire? » Domanda, è
l’unica cosa che pare voglia uscire dalle sue labbra.
« Voglio dire che non ti amo più »
Precisa, Yixing rimane in silenzio. Incapace di dire qualcosa.
« Ti ho tradito con Tao » Dice intenzionato a
mettere in chiaro le cose.
Il minore non riesce neanche a dire che lo sapeva, che lo aveva beccati.
Le parole si incastrano in gola. Si bloccano e lo soffocano.
« Penso che dovremmo finirla qui » Continua.
Poi si alza, va verso la loro camera da letto e ne esce poco dopo con
un borsone.
« Allora ciao Xing » dice, lo bacia un ultima volta
e poi se ne va. Per sempre.
Si sveglia di
soprassalto, il ricordo brucia vivido nella sua memoria, troppo fresco
per essere eliminato, gli infiamma lo stomaco e gli fa salire un
conato, lo reprime e si rannicchia ancora sul letto. Si tira su il
piumino che ha messo il giorno prima e che profuma di sapone, non
c’è traccia del suo profumo da uomo. Solo odore di
sapone neutro.
Il cellulare vibra,
allunga una mano sul comodino dove lo aveva lasciato. La batteria
è quasi scarica ma gli permette facilmente di leggere il
messaggio che gli è arrivato.
From: Fan
Sto venendo a prendere i
miei libri.
“Lasciami in
pace” pensa, prima di sprofondare il viso nel cuscino,
respira a fondo e spegne il telefono. Il suo cuore che batte troppo
velocemente lo infastidisce. Le sue aspettative lo infastidiscono.
“Senti
che ci manca qualcosa,
che c’è sempre una scusa,
che la gioia si è offesa,
che non c’è la scintilla,
che si è spenta la stella,
ma una colpa non c’è.
La notte è troppo silenziosa adesso,
l’amore è un'altra cosa.”
Yifan arriva venti
minuti dopo. Non c’è bisogno che Yixing gli apra,
ha la sua copia delle chiavi. Quando arriva lo trova sotterrato nel
piumone, fa finta di dormire. Non vuole vederlo e neanche parlarci. In
effetti non ci sono parole.
Il maggiore prende
velocemente i suoi libri, li mette nella sacca che si è
portato dietro. Prende anche i vestiti rimasti, quelli che non sono
coordinati con quelli di Yixing. Raccoglie gli album da terra, li
rimette sulla scrivania e raccoglie i cocci delle foto. Li butta nel
cestino e sospira. Chiude la zip e si avvicina al letto. Gli accarezza
piano i capelli che spuntano dal suo nascondiglio. Gli sussurra uno
“Stammi bene” e poi si alza.
Yixing lo ha sentito
sussurrare anche uno “scusa” mentre usciva, ma non
ci fa caso troppo preso a ingoiare le lacrime che vogliono scendere.
Yifan
si chiedeva come facesse Yixing ad essere così bello quando
piangeva.
Le lacrime gli scendevano lente sugli zigomi chiari, si incastravano
nelle sue fossette, poi scendevano per il collo chiaro o cadevano
direttamente
sulla superficie dove era poggiato.
Certo, era successo di rado che il ragazzo piangesse con lui, ma ogni
volta non poteva pensare che fosse bellissimo.
« Per quale motivo piangi Xing? »
« Sono felice, mi sembra quasi un sogno stare con te
»
« Non devi piangere » gli aveva asciugato le
lacrime con i pollici.
« Con me non dovrai mai piangere » aveva promesso.
L’ennesima
delle sue promesse fasulle. Sente un lieve chiacchiericcio, parole
ostili che gli giungono alle orecchie, la voce di Minseok e quella di
Yifan si mischiano, stanno litigando. Yixing sente il cuore stringersi
di nuovo, poi la porta sbatte e dei passi avvicinarsi. Minseok entra
nella stanza e si avvicina al letto, lo chiama e lo abbraccia.
Sa che non potrebbe
aspettarsi un amico migliore di lui, e ringrazia il cielo per
averglielo donato.
Restano in silenzio fino
a quando Yixing non ha più lacrime da piangere.
“Tu
dimmi che ci credi
a quello che non vedi, eppure
resta che una parte del cuore
sarà sempre sospesa
senza fare rumore,
come fosse in attesa
di quel raggio di sole,
che eravamo io e te.
La notte è troppo silenziosa e adesso
l’amore è un'altra cosa.”
Yixing ci sta provando a
rialzarsi. La loro storia è finita da un mese e anche se la
rottura è relativamente fresca ci sta provando a tutti i
modi.
Non vuole
l’aiuto di nessuno, vuole che Minseok non si preoccupi troppo
e studi per il prossimo esame che deve dare. Vuole stare da solo,
impiegare le proprie giornate a consigliare i clienti della boutique
dove lavora, affondare nei libri di medicina, studiare per diventare
chirurgo, bere cioccolata calda. Vuole solo questo, e ce la
può fare.
YiFan pare essere
sparito insieme a Zitao. Forse sono tornati in Cina. Non gli interessa.
Vuole tornare a vivere. Riallacciare i rapporti con le persone che
aveva perso di vista mente stava con Yifan, ha già sentito
Sehun e preso appuntamento con Kyungsoo per un caffè.
Ce la farà.
Perché crede in se stesso ed è sicuro che prima o
poi il suo cuore smetterà di essere insopportabilmente
vuoto.
«
Ti fidi di me Xing? »
« Si »
Una benda gli chiude gli occhi.
« Cosa stai facendo? »
« Sorpresa »
Gli fa salire degli scalini, poi Yixing sente l’aria fredda
solleticargli il viso.
« Che cos’è? »
« Aspetta altri due secondi »
Ridacchia, il minore lo imita emozionato.
Quando il più grande toglie la benda Yixing si meraviglia.
« Sono bellissimi! »
Davanti a lui esplodono i fuochi d’artificio.
« Ti amo Xing »
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