L'imperatrice dei fulmini

di Marlowe
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Far parte della ciurma di Monkey D Luffy comportava una serie di rischi.
Lo sapevo,  ero preparata al viaggio pericoloso, al capitano scavezzacollo, ai compagni fuori dal comune e ai possibili guai che essi combinavano. Nonostante ciò ho sempre creduto in loro e nei loro sogni, rischierei la vita per loro anche se codarda come sono non si direbbe.
So perfettamente di essere l’anello debole della squadra, non ho mangiato nessun frutto del mare, non spicco per capacità atletiche ne per essere un mostro di coraggio, dalla mia ho solo furbizia e intelligenza.
Sono semplicemente la navigatrice della ciurma che tramite conoscenze meteorologiche ha imparato a combattere pur di sentirsi utile al suo capitano.
So che Rufy non mi caccerebbe mai spontaneamente dalla nave, che è una testa calda e che a volta parla senza ragionare fino in fondo su quello che dice.
Pensavo che dopo i due anni di separazione il peggio fosse passato. Che quello che ho subito non contasse più, accantonato faticosamente in un cantuccio della mia mente.
Tutto il dolore, le ferite, lui…
Non volevo più rivivere quei ricordi, nonostante ogni notte avessi gli incubi.
Nessuno doveva venire a sapere cosa era accaduto, me ne vergognavo troppo, gli avrei disgustati per la mia debolezza e incapacità di salvare solamente me stessa, per questo avevo raccontato che in quei due anni di separazione avevo passato tutti il tempo su quell’isoletta nel cielo… magari fosse stato vero.
 
 




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