<
Ancora trenta metri. Trenta dannatissimi metri e poi, poi …
Oddio!
Cosa dovevo dire? Non mi ricordo più! >
Mi
bloccai al centro della navata formata dai
centinaia di fiori bianchi disposti intorno al lungo tappeto rosso su
cui stavo
camminando, tremando come una foglia. Povero Charlie, gli stavo
stritolando il
braccio. < Su, Bells, non preoccuparti. Andrai benissimo.
> La voce di
mio padre, commossa, mi diede un po' di forza. Feci alcuni passi in
avanti
attenta a non inciampare nel vestito. Il velo dietro di me frusciava
dolcemente
nel silenzio generale. Alzai lentamente lo sguardo e vidi lui, girato
di
spalle, che mi attendeva in fondo alla scia di fiori. Davanti a lui
Emmett,
fasciato in un elegante vestito da gala, mi sorrideva rassicurante, mi
sentii
meglio e mi voltai a destra. Jasper mi stava fissando
intensamente, con
un sorriso allegro sulle labbra. Con lui nei paraggi era meglio non
fidarsi
delle proprie sensazioni. Respirai a fondo e ce la misi tutta per
arrivare
all'altare tutta intera, un passo dietro l'altro.
…
Volevo ringraziare tutte coloro che
avessero letto “Un giorno di pioggia”, sempre su Twilight, e in particolar modo:
BellaBlack
(scusa ma non ero riuscita ancora a inserire la storia correttamente
quando hai
commentato)
Elyxyz
(Vale la stessa scusa di sopra)
Momob
pinefertari85
PANSY4EVER
PenPen
AnimaDannata
Grazie per aver commentato!
Grazie anche a Laura e Clarissa che
mi consigliano sempre e
si sopportano le mie sclerale!( Clari, scusa se ho usato il tuo nome
per l’infermiera.
Prendila come quello che è: una sorta di dedica. E tu,
Laury, non devi
preoccuparti. Toccherà anche a te…)
Grazie infine a tutte coloro
che
recensiranno o anche solo leggeranno le mie storie.
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