I personaggi non mi appartengono, sono dei rispettivi autori (purtroppo!), e questa storia è scritta solo per gioco.
Le persone reali, ovviamente sono proprietà di loro stesse! xD
Le citazioni di suddette persone, sono vere e prese su internet da interviste varie.
Ogni riferimento a fanfic realmente esistente non sempre è casuale … ;) Questo, ovviamente, non significa che stia copiando o tanto meno deridendo gli autori di suddette storie. Ripeto, è tutto una parodia, quindi stay easy! ;)
 

Innanzitutto voglio dedicare questa storia a elyxyz , che con le sue storie Merthur piene di guai mi ha dato l’ispirazione principale a questa piccola follia, a Enedhil, che da quando posta Thorinduil ovunque mi ha fatto perdere del tutto la mia poca sanità mentale, a Ladyvale, che mi ha convinto a guardare quelle gran figate che sono i film di Thor, alle Wicked Girls che sopportano i miei deliri e a tutti i matti come me che avranno il coraggio di leggere questo racconto! :) 

Buona lettura!
 

“Associazione antimaltrattamento da fangirls” la targa dorata svetta in bella vista sulla porta affianco a quella dell’avvocato Martins. E come al solito vedo l’ennesima signora distinta che la fissa perplessa prima di dirigersi verso lo studio del mio vicino.

Ora di sicuro vi starete chiedendo “Ma che caspita di lavoro fanno in quell’ufficio?” Ve lo spiego subito.

Ops, scusate non mi sono presentata.

Mi chiamo Barby e sono la titolare di questa alquanto particolare associazione.

Stufa di non trovare uno straccio di lavoro ho risposto a un annuncio sul giornale in cui cercavano una “giovane, volenterosa, con buone capacità di relazione e attitudine a risolvere i problemi”.

Mah sarà il solito porta a porta… non potevo sbagliarmi più di così. Una non più giovanissima magipsichiatra, che stava sulla soglia di un esaurimento, cercava un’aiutante per risolvere il problema, a lei del tutto sconosciuto, dei suoi ormai numerosissimi pazienti: il maltrattamento da fangirls e/o fanwriters.

Morale della storia eccomi qui nel mio bell’ufficio a rispondere alle centinaia di lettere che mi arrivano tutti i giorni, dando consigli di sopravvivenza ai personaggi più disparati.