La Nuova Vita
Tokyo,
Casa Nakazawa
Sanae sospirò, ormai era un mese che non faceva altro. Da
quando era partito
Tsubasa si era chiusa in silenzi cupi.
La sua amica Yayoi la capiva bene: conosceva pure lei quel sentimento
tanto
doloroso. L'aveva provato quando Tsubasa aveva traslocato a Fujisawa ed
anche
quando Jun era in ospedale per l'operazione al cuore. Perciò
le era stata molto
vicino, cercando in tutti i modi di consolarla. Molto spesso si
ritrovava a passare
la notte dall'amica per tenerle compagnia e per aiutarla a superare la
partenza
del ragazzo.
-Coraggio Sanae, non puoi isolarti dal mondo perché lui non
è qui. Non vorrebbe
che tu piangessi. Secondo me ha il cuore in frantumi perché
è consapevole che
stai soffrendo a causa sua. Anche se tutti pensano che Tsubasa sia un
caprone
non è vero, lui ci tiene molto alla felicità
delle persone a cui vuole bene è
per questo che ha cercato in tutti modi di non legarsi a te. Capiva
perfettamente che se tu ti fossi impegnata con lui avresti passato il
tuo tempo
ad isolarti e piangere. Sai, sono stata io a dirgli di dichiararsi
quando mi ha
spiegato che si era innamorato della sua manager...-
-D-dici sul serio Yayoi?- chiese la ragazza dai capelli scuri
singhiozzando.
-Sì, Tsubasa è un ragazzo molto timido e quindi
l'ho dovuto incitare un po' per
convincerlo a dichiararsi. Comunque basta piangersi addosso Sanae.-
-Hai ragione Yayoi!- disse asciugandosi gli occhi.
-E poi come hai detto tu, Tsubasa non vorrebbe che soffrissi
perché lui è
lontano.-
-Ben detto!- l'amica sorrise.
Brasile, Casa Hongo
Tsubasa per l'ennesima volta guardò quella foto: ritraeva
tutta la
NewTeam insieme alle sue
tre manager: Sanae, Yukari e Kumiko.
Gli mancava terribilmente la sua vita in Giappone e soprattutto la sua
Sanae.
*Chissà cosa starà facendo?* si
ritrovò a pensare. *Spero solo che stia bene e
che non soffra!* il ragazzo sospirò.
-Tsubasa!- qualcuno bussò alla porta della camera del
ragazzo.
-Dimmi Roberto!- rispose.
-E' ora di andare all'allenamento, se non ti sbrighi non arriverai in
tempo.-
-Arrivo subito!- rimise la foto sul comodino ed uscì dalla
stanza.
Ogni giorno era la stessa storia: allenamento, casa e di nuovo
allenamento.
Arrivava sera che non riusciva nemmeno a reggersi in piedi e quindi non
riusciva a parlare con la sua ragazza.
Sbuffò, era una vita impossibile quella che stava vivendo,
ma non avrebbe mai
rinunciato al suo sogno; mai.
Tokyo, casa Ozora
Koudai e Natsuko Ozora sedevano sulle poltrone e parlavano, come
d'abitudine,
della nuova vita del loro figlio maggiore.
-Koudai, secondo te come se la starà passando?-
-Tsubasa è un ragazzo in gamba, se la caverà
egregiamente e poi non dobbiamo
dimenticarci che è con Roberto ed io mi fido di lui.-
-Anche io mi fido di Roberto. Sono solo preoccupata sulla salute del
mio
bambino, è ancora troppo giovane per vivere lontano dalla
sua famiglia così a
lungo.-
L'uomo annuì, poi gli venne un'idea. perché non
andiamo a trovarlo? Ti metterai
l'animo in pace senza contare che lui sarebbe felice di rivederci e di
conoscere il suo piccolo fratellino.-
-Mi piacerebbe molto, caro. Non sai quanto!-
-Bene, allora è deciso. Domani andiamo a prenotare
i biglietti per il
volo.-
Tokyo, casa Nakazawa
DLIIIN DLON DLIIIN DLON
La porta si aprì ed una ragazza dai capelli scuri legati in
due codini entrò in
casa.
-Come sta?- bisbigliò la nuova arrivata.
-Per adesso sono riuscita a tirarla su di morale però...-
non riuscì a finire
la frase.
-Però?- chiese Yukari.
-...però non so per quanto durerà prima che
ricada di nuovo in depressione.-
-Sono molto preoccupata Yayoi, Sanae in questo periodo è
troppo fragile.-
-Lo so, tu cosa proponi di fare?- chiese la ragazza dai capelli rossi.
-Dobbiamo starle vicino non possiamo rischiare che stia male di nuovo.-
-Io però... non posso rimanere qui. Devo tornare a Tokyo, ho
già saltato troppi
giorni di scuola.-
-Certo, non preoccuparti Yayoi ci penso io a Sanae, la settimana
prossima
dovrebbero esserci dei giorni di vacanza perché non torni
qui?-
-Mi sembra un'idea fantastica. D'accordo! Vorrei salutare Sanae prima
di
andare.-
-Certo fai pure.-
Tokyo, casa Ishizaki
Un telefono squillò, rompendo la quiete in casa.
Ryo Ishizaki scese le scale di malavoglia e si apprestò a
rispondere. -Pronto?-
disse annoiato.
-Ishizaki, si risponde così al telefono?-
-Chi parla?- chiese il ragazzo.
-Non mi riconosci più? Eppure non avresti dovuto osare
dimenticarmi dopo tutto
quello che è successo tre anni fa. Eravamo in squadra
insieme.-
Ryo, sgranò gli occhi. Non poteva essere lui, era
impossibile. *Deve
sicuramente aver sbagliato numero.* pensò sorpreso.
-Genzo Wakabayashi che scende al livello di chiamare un semplice
giocatore
della New Team, quale sono io?-
-La gente cambia, Ishizaki.-
-Me ne sono accorto, comunque che posso fare per te?-
-Stavo pensando di fare una sorpresa a Tsubasa ed andare da lui in
Brasile
quindi mi stavo chiedendo , siccome domani torno a casa se qualcuno di
voi
vuole dargli un regalo o qualcosa del genere. in questo periodo mi
sento
generoso, e quindi vi do il permesso di trattarmi come ambasciatore e
facchino.
Mi raccomando informa la nostra piccola Anego.-
-Certo ci mancherebbe.-
-Bene io ho terminato. Quindi ti saluto, arrivederci.-
-Ciao Genzo!- salutò.
Continua...
Ecco qui il
secondo capitolo di "Amore".
Spero che vi sia piaciuto.
Ringrazio coloro che leggono senza recensire e un saluto speciale a:
hikarisan; DolceBarbara; Sanae78; cristy8; Haibara88.
Grazie e mi raccomando recensite.
Un bacio
AmyGoku
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