Ed
eccomi qui con una nuova storia, sempre una Dramione. Si lo so che ho
già un altra fanfiction, ma non temete quella
avrà sempre la
priorità, questa è un idea che mi è
venuta in mente e ho deciso
di postare intanto il primo capitolo per vedere se riscuote successo.
Piccola premessa, qui non ci sarà la magia. Spero comunque
che la
storia vi piaccia. Buona lettura e lasciate un commento!
Baci
Miki
Capitolo Primo
Finalmente
le sue rose erano sbocciate. Le aveva piantate con cura, dando loro
tutte le attenzioni che meritavano e adesso quei piccoli boccioli si
erano trasformati in tante rose grandi e bellissime. Quell'angolo di
giardino era il suo preferito, il suo futuro marito ci aveva fatto
costruire un piccolo gazebo dove lei potesse ripararsi durante le
giornate più soleggiate d'estate. Vi aveva piantato anche
diversi
fiori: viole, ortensie, ginestre. Lei però voleva un
cespuglio di
rose e voleva piantarlo con le sue mani. Non appena aveva espresso il
suo pensiero al compagno, lui il giorno dopo le aveva fatto trovare
un area di terreno pronta ad accogliere le sue rose.
-Blaise
è sempre cosi gentile, sono davvero fortunata-
pensò mentre seduta
sotto il gazebo, sorseggiava del té alla vaniglia.
Era
già passato un anno da quando si era trasferita da lui. Non
erano
ancora sposati, poiché il contratto prematrimoniale
prevedeva che ci
fosse un periodo di convivenza di almeno due anni. A deciderlo erano
state le rispettive famiglie. Un anno era già passato e lei
si
sentiva tranquilla, era certa che Blaise fosse l'uomo perfetto per
lei.
Si
conoscevano fin da bambini. Prima di essere il suo futuro marito era
inanzi tutto un amico. Riusciva a capirla come pochi e le riusciva
davvero difficile nascondergli i suoi stati d'animo perché
notava
subito se qualcosa la turbava e faceva di tutto per ridarle il
sorriso.
-Sapevo
che ti avrei trovata qui-
Blaise
si avvicinò e chinandosi le posò un leggero bacio
sulla fronte.
-Sai
quanto mi piace questo posto, vuoi una tazza di tè?-
-Volentieri-
Hermione
riempì una tazza anche a lui.
-Vedo
che le rose sono sbocciate-
-Il
mio lavoro ha dato i suo frutti, mi sembri un po stanco è
stata dura
la giornata oggi?-
Nonostante
fosse un conte, Blaise non restava mai senza far niente ed era anche
medico chirurgo. Spesso stava fuori casa parecchie ore, capitava
anche che lo chiamassero per un intervento nel bel mezzo della notte.
-Abbiamo
avuto un caso difficile, l'operazione è durata parecchio,
sono un po
stanco ma nulla di più- disse sorridendo.
Anche
solo stare vicino a lei lo faceva stare meglio. Hermione era una
donna bellissima, oltre che molto intelligente e lui poteva ritenersi
davvero fortunato ad averla come promessa sposa.
-Devo
informarti che domani partirò all'alba, hanno richiesto la
mia
presenza per un intervento in un ospedale di un altra città,
dista
diversi chilometri tornerò la sera tardi-
Hermione
lo guardò dispiaciuto, non era mai contenta quando lui era
fuori
tutto il giorno.
-Non
guardarmi così che poi finisce che non parto-
-L'intento
sarebbe quello- sorrise lei
-Ne
farei a meno ma sai che il lavoro è lavoro-
-So
quanto ci tieni alla tua professione, sta tranquillo, vai fa
quell'intervento e poi torna di corsa da me!-
-Puoi
contarci-
Ma
Blaise non partiva mai senza assicurarsi che lei non si sentisse
sola. Fosse anche per un giorno solo.
-Vieni
con me Hermione, voglio mostrarti una cosa-
La
prese per mano e la guidò fino alle stalle. Si trovavano sul
retro
della dimora. Ospitavano diversi cavalli, quasi tutti appartenevano a
Blaise. Quello di Hermione aveva avuto un incidente solo tre mesi
prima e avevano dovuto abbatterlo.
La
ragazza ci aveva sofferto molto e da allora non aveva più
messo
piede nelle stalle.
-Blaise,
sai che non mi piace venire qui...-
-Lo
so tesoro, ma c'è un buon motivo se ti ho portato qui,
facciamo una
cosa io entro tu aspettami qui torno subito-
le
lasciò la mano ed entrò nelle stalle, mentre lei
attese fuori un po
nervosa.
Dopo
circa cinque minuti Blaise riapparve, portandosi dietro un bellissimo
esemplare di Mustang purosangue completamente nero. Era un esemplare
imponente e per un attimo Hermione ne fu intimorita, poi
però
l'animale si chinò verso di lei e le sbuffò ad un
soffio dal viso
scompigliandole i capelli. La ragazza rise e il ghiaccio fu sciolto.
-Questo
è il tuo nuovo cavallo-
-Scherzi?-
-Affatto,
tieni prendi tu le redini- disse porgendogliele.
La
ragazza entusiasta le strinse. Il cavallo nitrì agitando la
criniera.
Da
quando la sua Lady era morta le era mancato molto cavalcare. Quel
cavallo era molto più grande del suo precedente e le
incuteva un po
di timore, quasi reverenziale. Ma sentiva già che si sarebbe
creato
un forte legame.
-Hai
pensato a come chiamarlo?-
-Si,
il suo nome sarà Nox-
Il
cavallo emise un nitrito di soddisfazione.
-Sembra
che le piaccia- sorrise Blaise.
-Ora
lascio che voi due facciate amicizia e intanto vado nel mio studio a
firmare dei documenti- diede un veloce bacio alla sua dama e poi si
allontanò.
Hermione
era davvero felice di quel regalo inaspettato e non vedeva l'ora di
montare la sella e cavalcare.
-Noi
due ci divertiremo molto- Passò un po di tempo nelle stalle
a
pettinare e dare da mangiare a Nox. Prima di andare via diede da
mangiare anche agli altri cavalli.
Blaise
era nel suo studio. In piedi davanti la finestra sorseggiava del
liquore al caffé. All'improvviso la porta si
spalancò e in un
attimo si ritrovò Hermione tra le braccia.
La
ragazza gli gettò le braccia al collo e lui stringendole i
fianchi
la fece volteggiare in aria.
-A
cosa devo tale entusiasmo?-
-Al
fatto che sei un uomo fantastico!- rispose baciandolo.
Hermione
aveva molto apprezzato il suo dono e lui ne era felice.
Nulla
lo rendeva più contento e soddisfatto di vedere il suo
angelo
sorridere a quel modo.
-Lo
sai che farei qualunque cosa per te- disse sedendosi sulla poltrona,
tenendosi la ragazza sulle gambe.
-Domani
vorrei andare a cavalcare, pensi sia il caso?-
-Nox
è già addestrato, basterà tu faccia
attenzione a volte è un po
esuberante-.
L'indomani
si svegliò verso le 8. Sapeva che Blaise era uscito
già da due ore
almeno.
Una
cameriera le portò la colazione a letto e poi
l'aiutò a lavarsi.
-Il
padrone mi ha chiesto di farvi avere questa- disse la cameriera
mostrandole una divisa da cavallerizza munita di tutto.
-Blaise
pensa sempre a tutto- disse sorridendo.
Aiutata
dalla cameriera indossò il completo e riempii un cesto con
dell'acqua, qualche frutto, due panini e delle carote per Nox.
Quel
giorno il cielo era limpido e tirava una leggera brezza, l'ideale per
uscire a cavallo.
-Non
si allontani troppo- le disse la cameriera mentre l'aiutava a
sellare Nox.
-Può
stare tranquilla resterò nei confini della
proprietà- rispose poi
salì su Nox e partì al galoppo.
Rallentò
solo quando si addentrò nel piccolo bosco vicino alla casa.
Nox
rispondeva bene ai suoi comandi e di tanto in tanto si fermava per
dargli un pezzo di carota che lui sembrava gradire parecchio.
Stavano
passando vicino ad un piccolo ruscello quando all'improvviso il
cavallo iniziò ad agitarsi
-Buono,
che ti prende?- chiese carezzandogli la criniera nel tentativo di
farlo calmare.
Il
cavallo però continuava a sbuffare ed agitare la testa.
Hermione
temeva di essere disarcionata cosi preferì scendere.
Fu
allora che lo vide, riverso a terra, vicino al ruscello con un
braccio immerso in acqua c'era un uomo.
-Oh
mio Dio!- esclamò coprendosi la bocca.
Per
un attimo temette che fosse morto. Poi però vide un leggero
movimento del petto segno che respirava ancora. Legò Nox ad
un
albero e poi tenendo la gonna leggermente sollevata si
avvicinò a
quell'uomo misterioso.
Doveva
avere più o meno la sua età, gli abiti che
indossava erano rovinati
e di bassa fattura segno che doveva avere umili origini.
“Come
ci è finito nella nostra proprietà?”
pensò mentre si chinava su
di lui.
Aveva
il viso sporco ed erano presenti anche diversi graffi. Sulle braccia
c'erano lividi ed escoriazioni. Nonostante ciò era di una
bellezza
innegabile e nemmeno la polvere e la terra sembravano poterla
oscurare.
-Cosa
gli sarà successo?- avvicinò una mano a
sfiorargli il viso e in
quel momento due occhi celesti come il cielo si spalancarono
fissandola.
-Chi
sei?- la voce era stanca ma ferma, leggermente roca
La
ragazza ebbe un sussulto ma non si scompose, limitandosi ad
allontanare la mano.
-Hermione,
tu invece?-
Il
ragazzo non la stava più guardando, ora fissava il cielo.
-Draco...mi
chiamo Draco- rispose prima di svenire di nuovo.
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