naruhina concorso
ADDIO, MA
ARRIVEDERCI
Le
nocche sbucciate della mano andarono a strofinarsi sulla guancia sporca
e graffiata. Il respiro affannoso faceva alzare e abbassare il petto
leggermente scoperto per la stoffa lacerata.
Si guardò
attorno speranzosa e
in ansia, pregando che i suoi compagni riemergessero dalle macerie e le
sorridessero dicendo che ormai era finito tutto. Che quello stupido
conflitto non avrebbe più devastato le loro vite.
La stanchezza e il
dolore non le permettevano di udire da lontano e la vista le si stava
appannando.
Scivolò
lentamente in
ginocchio con una mano sul cuore, come a richiamare pietà da
una
qualche forza superiore. Non era possibile che si fosse salvata solo
lei. Non era possibile che tutti fossero... Non osava neanche pensarci.
Una lacrima
tracciò una chiara scia sulla sua guancia portando via con
sé un poco dello sporco della battaglia.
E lui... anche lui non
ce l'aveva fatta? No, era impossibile: si rifiutava di credere ad una
cosa del genere...
"Hinata!"
L'udire il suo nome la
fece voltare e
mai aveva sentito il suo cuore palpitare con tanta forza, quasi volesse
saltare di gioia. Solo quel richiamo le fece trovare la forza di
alzarsi.
Il ragazzo, ridotto male
quanto lei se non di più, avanzava non con poca fatica per
il continuo saliscendi di macerie.
"Naruto..." il suo fu un
flebile sussurro.
"Hinata... stai bene...
almeno tu."
Scivolò
cadendo a terra, al che la ragazza lo raggiunse subito per aiutarlo ad
alzarsi.
Appena si fu rimesso in
piedi, Naruto l'attirò a sé, cogliendola
completamente di sorpresa.
"Non sai quanta paura ho
avuto... temevo di averti persa..."
Lei a quelle parole non
riuscì a trattenersi: scoppiò a piangere mentre
un sorriso le si apriva sul volto.
Allora le macerie
cominciarono a
scuotersi e a spostarsi, riportando in superficie i giovani combattenti
del Villaggio della Foglia che nel ritrovarsi tirarono innumerevoli
sospiri di sollievo.
Naruto e Hinata si
guardarono attorno
sereni, evidentemente liberati da un peso, senza dividersi o
allontanarsi. Anzi si scambiarono il loro primo bacio e di seguito
molti altri ancora, perché non c'era più la
guerra da
temere, ma solo un amore da coltivare.
I
primi raggi del sole penetrarono timidi attraverso la
finestra aperta. Il fresco venticello turbinò nella stanza
scuotendo appena le candide lenzuola.
Una mano andò a scompigliare i capelli biondi e Naruto con
un
grande sbadiglio si stiracchiò. Rivolse lo sguardo al cielo
azzurro come non lo aveva mai visto, poi lo abbassò sulla
creatura che gli riposava affianco. Si abbassò su di lei e
le
accarezzò la spalla con un dolce bacio.
A quel
tocco gentile Hinata si destò. Stropicciatasi gli occhi come
una
bambina, si voltò verso di lui e gli sorrise, come
solo lei sapeva fare.
"Buongiorno" sussurrò con la voce leggermente
impastata dal sonno.
"Buongiorno" rispose lui baciandola sulla fronte, per poi
trascinarla a sedere con sé e stringerla.
Respirò
a fondo il suo profumo, fece scivolare le labbra su quella pelle liscia
e bianca, registrando nella propria mente ogni singola sensazione e
emozione che provava, perché potesse ricordarle quando
sarebbe
stato laggiù, nella foresta e nel deserto, a combattere.
Sarebbe
dovuto partire per la missione assegnatagli dal Quinto Hokage quella
mattina stessa e avrebbe lasciato Hinata da sola, lì ad
aspettarlo.
Perché sapeva
che lei lo avrebbe aspettato per tutto il tempo che sarebbe stato via;
sapeva che per lei era il solo e unico. Sapeva che, dopo averlo
atteso così a lungo, fra pianti e pazienza, non avrebbe
permesso a nessuno di mettersi tra loro due.
Ma sapeva anche che il suo cuore ne avrebbe sofferto, come
il proprio.
Si sentiva così in colpa nell'abbandonarla...
Una tenera carezza della ragazza lo destò dai
suoi pensieri.
Allora nello scendere dal letto la prese in braccio e la
fece girare, provocandole candide risate.
Quanto le sarebbero mancate quelle risate...
Ad ogni
secondo un rimpianto gli attraversava la mente e, quando il momento di
andare arrivò, si ritrovò con la testa
più pesante
di un macigno e un peso ancora maggiore sul cuore.
Erano
lì, davanti a quella porta che stavano odiando, a fissarsi
negli
occhi, a scavare nel profondo dell'altro in cerca di qualcosa che
confermasse le loro deboli speranze.
...we
each got to go our seperate way,
And
now we're standing here, helpless,
Looking for something to
say...
Ed
ecco: Hinata sorrideva ancora. Un sorriso carico di tristezza, ma anche
di amore, di fiducia, di dolcezza. Un sorriso che riusciva a dargli una
forza immane, un'energia che gli scorreva nelle vene come un terzo
chakra e gli permetteva di riuscire anche nell'impossibile.
Quel sorriso lo avrebbe aiutato quando sarebbe stato laggiù.
"Sono sicura che porterai a termine la missione con successo"
affermò lei ferma.
"Certo, ci puoi scommettere!" ribatté lui determinato come
sempre.
"E che tornerai al più presto da me" e gli occhi le
brillarono, inumiditi.
...and
it's hard to say good-bye, my love,
Hard
to see you cry, my love,
Hard
to open up that door,
You're not sure what
you're going for...
Naruto sorrise e si avvicinò, attirandola a
sé e lasciando che nascondesse quel suo innocente viso nel
suo petto.
"Certo, senza alcun dubbio."
...I
didn't want this to happen,
But
we shouldn't feel sad,
We
had a good life together,
Just remember, remember,
all the times we had...
Hinata si scostò un poco per poterlo guardare
negli
occhi. Parlò con voce ferma, anche se una lacrima ostinata
era
riuscita a scivolare sulla guancia pallida.
"Ti penserò sempre, il più possibile. E ti
sognerò, sicuramente. Nulla potrebbe toglierti dalla mia
testa."
"E' lo stesso per me" le prese una mano e le strinse portandola sul
proprio petto in corrispondenza del cuore "niente potrebbe costringermi
a dimenticarti, neanche sotto tortura. Lo giuro."
"Non c'è bisogno che tu lo giuri. Ti crederei sempre e
comunque."
...you'll
know I'll always love you,
You'll know I'll always
care,
And no matter how far I
may go,
In my thoughts,
You'll always be there...
Il ragazzo le prese il viso tra le
mani e la
baciò, il più dolcemente e lentamente possibile,
per
assaporare quel momento fino in fondo e tenerlo a mente,
così da
darsi uno dei tanti motivi per tornare da lei. Allontanatosi, non
poté fare a meno di sorridere come faceva da ragazzino,
assumendo quell'espressione che annunciava la sua sicurezza che sarebbe
andato tutto bene. A tale visione la ragazza non poté far
altro
che ridere discretamente e tornare a stringersi a lui. Non parve
importarle che ormai altre lacrime stavano tracciando invisibili scie
sulla sua pelle.
...it's
so hard to say good-bye, my love,
Baby,
it's hard to see you cry, my love,
It's
hard to open up that door,
When you're not sure what
you're going for...
"Hinata" cominciò lui "è una
missione pericolosa, ne sei a conoscenza anche tu. Io non so cosa
potremo incontrare o come andrà a finire, ma di una cosa
sono
sicuro: farò di tutto per tornare da te. Questo te lo
prometto."
"E' una promessa che mi terrò stretta" con fatica e
malvolentieri la ragazza si allontanò, lasciando
però che
le sue mani cercassero quelle di lui.
"Me lo auguro" le accarezzò le nocche e se le
portò alle
labbra, bisbigliando "ora devo andare" come se non volesse farsi
sentire.
Hinata gli lasciò un mano e con l'altra lo condusse alla
porta che aprì il più lentamente possibile.
"Buona fortuna" disse guardandolo serena ma riluttante.
"Non ne avrò bisogno per combattere."
"Ma ne avrai bisogno per tornare."
Naruto non resistette: dovette avvicinarsi ancora e sfiorare quelle
labbra con le sue.
"Ricordati che sei la mia luna" le sussurò all'orecchio.
"Ricordati che sei il mio sole" rispose lei mantenendo a stento il tono
fermo.
Il ragazzo finalmente si avviò, ma le tenne la mano
finché non dovette lasciarla. Le rivolse un ultimo sguardo
per
poi costringersi a voltarsi del tutto e allontanarsi da là
il
più presto possibile: non doveva cedere alla tentazione di
tornare indietro e barricarsi in casa pur di restare con lei.
Hinata continuò a guardarlo finché non scomparve
per le
vie di Konoha, poi rientrò in casa e, chiusasi la porta alle
spalle, vi si appoggiò.
Mentre si diceva che non era un addio, ma un arrivederci, qualcosa le
sussultò in grembo.
E allora seppe che non sarebbe mai rimasta sola.
Fine
N.d.A. Ed ecco
qua la ff
partecipante al cncorso NaruHina indetto da Ayumi Yoshida e Ferula 91.
11^... beh, sempre meglio di ultima! Certo non spaevo di essere
così terribile con questo pairing... sono cose che fanno
riflettere...
Comunque ecco qui i giudizi dati nel concorso:
[Ayumi Yoshida]
All’inizio la tensione è palpabile, si percepisce
la sofferenza che Hinata prova nell’immaginare ciò
che può essere accaduto durante la battaglia, ma pian piano
l’atmosfera cambia, lasciando posto a sentimenti ben diversi,
che hai reso splendidamente, anche mediante delle espressioni davvero
intense e piene si significato . Inoltre la canzone, di cui ho
apprezzato molto le parole, rafforza ancora di più le
sensazioni descritte. La romanticissima la conclusione alleggerisce
l’intero clima di tormento e paura che ha fatto da filo
conduttore in tutta la storia. Un’ ottimo lavoro! Per quanto
riguarda i personaggi, Naruto in alcuni momenti è un
po’ OOC, ma Hinata è davvero perfetta.
[Ferula91]
La cosa che
mi ha colpito è come la canzone rispecchi la storia
trattata... Inizialmente pensavo che fosse una fiction tragica, vedendo
che c'era solo Hinata e gli altri sembravano scomparsi, ma per fortuna
la mia supposizione si è rivelata errata... La storia mi
è piaciuta molto nonostante non fosse molto originale (avevo
già letto fanfic con temi simili) perché hai
saputo descrivere gli stati d'animo dei personaggi e l'amore che
provano l'un l'altro in modo deciso e chiaro e per questo ti faccio i
miei complimenti!
Non so se vi piacerà... comuqnue vi ringrazio per aver avuto
la pazienza di leggerlo.
La
parte in corsivo nero indica un evento passato (sotto forma di sogno);
la
parte in corsivo colorato è tratta dalla canzone "Hard to
say
goodbye" dalla colonna sonora di "Dreamgirls". Traduzione delle parti in
inglese (della canzone):
Ognuno di noi deve prendere la sua strada
E ora siamo qui, senza aiuto,
Cercando qualcosa da dire
ed è dura dire addio, amore mio
è dura vederti piangere, amore mio
è dura aprire quella porta
non sei sicuro di quello a cui stai andando incontro
non voglio che succeda questo
ma non dovremmo sentirci tristi
abbiamo vissuto bene insieme
solo ricorda, ricorda tutti i momenti che abbiamo passato
saprai che ti amerò sempre
saprai che ne avrò sempre cura
e non importa quanto possa andare lontano
nei miei pensieri,
tu sarai sempre lì
è così dura dire addio, amore mio
baby, è dura vederti piangere, amore mio
è dura aprire quella porta
quando non sei sicuro di quello a cui stai andando incontro
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