Ff
Il destino è nelle
tue mani
Ho sempre avuto tutto dalla vita,
fama, onore, soldi, potere. Tutto quello che ho lo devo al nome di mio padre,
Lucius Malfoy. Ma a mio padre devo anche la reputazione di Mangiamorte
sanguinario che mi è stata affibbiata. Non sono un assassino e non volevo
diventare Mangiamorte, ma mio padre ha deciso per me. Come ha sempre deciso cosa
dovevo fare, come dovevo comportarmi, le mie amicizie, i miei gusti, la mia
vita. Ed io non ne posso più. Sono stanco di essere considerato il degno erede
di Lucius, un assassino come lui, perché io non lo sono. Non ho ucciso Silente
come mi era stato ordinato, non ne ho avuto il coraggio, perciò Piton l'ha fatto
al posto mio.
Per ribellarmi al mio destino
sono scappato, mi stanno cercando e quando mi troveranno sarà mio padre stesso
ad uccidermi, cancellando l'onta con cui il suo onore è stato macchiato. Mi
sento come un animale braccato, il Marchio Nero brucia sul mio avambraccio
sinistro, segno che Voldemort è arrabbiato, anzi furioso. Ma non importa, perché
io non sono ai suoi ordini, non più.
Volete sapere cosa, o meglio chi,
mi ha dato il coraggio di ribellarmi al mio destino? Beh, una dea dagli occhi
color cioccolato e lunghi capelli ricci. L'ultima persona che pensavo potesse
aiutarmi. Colei che per anni ho schernito, chiamandola con disprezzo
“Mezzosangue”. Ma anche questa era un'ideologia propinatami da Lucius, perché a
me non importava realmente se il suo sangue fosse puro o meno. Ritornando al
discorso principale, lei è stata la prima a lasciarmi libertà di scelta,
facendomi aprire gli occhi.
Erano
trascorsi un paio d'anni dalla fine della scuola e il mio primo incarico da
Mangiamorte ufficiale era far fuori l'amica di Potter,
la Mezzosangue Hermione
Granger. Non volevo uccidere qualcuno, ma gli ordini non si discutono. Andai a
casa di Hermione e le puntai contro la bacchetta. Lei non sembrava spaventata da
quello che stava succedendo, mi guardava tranquilla e sembrava volesse leggermi
l'anima. Ero io il più agitato dei due, come se quello con la bacchetta puntata
contro fossi io e non lei. Le chiesi come mai era così tranquilla, perché non
cercava di scappare o almeno di difendersi. Lei mi rispose che in quel momento
non era lei a dover prendere una decisione. La guardai confuso, non capendo cosa
volesse dire. Lei disse che spettava a me la scelta, ucciderla o lasciarla in
vita. Disse che dovevo decidere per conto mio, senza pensare a quello che
avrebbero detto Lucius e Voldemort. Le sue parole mi colpirono e mi fecero
esitare. Se non l'avessi uccisa sarei morto io, ma non potevo uccidere qualcuno
che non odiavo. Già, io non la odiavo, come vi ho già detto, era colpa di mio
padre e delle sue discriminazioni. Io ammiravo Hermione, perché faceva le cose
di testa sua, senza lasciarsi influenzare dalle persone che le stavano accanto.
Lei sceglieva quando piangere, quando ridere e quando rimanere seria. Mio padre
invece ha deciso anche questo al posto mio.
Non riuscii ad ucciderla. Quando
abbassai la bacchetta, mi sorrise. Sapeva che avevo scelto da solo, contro la
volontà di mio padre. Ma sapeva anche che ero in pericolo proprio per averla
risparmiata. Mi propose di unirmi all'Ordine della Fenice. Adesso rimpiango di
non aver accettato, almeno avrei un posto dove andare.
Dopo quella sera la rividi
spesso, ci incontravamo di nascosto per parlare, conoscendoci meglio. Piano
piano stavo cambiando, ma davanti a mio padre indossavo nuovamente la mia
maschera di freddezza. Per giustificare il fallimento dell'omicidio di Hermione
dissi che ero stato scoperto dagli Auror. Mi credettero senza dubitare della mia
sincerità. Anche questo grazie a Lucius.
Durante l'ultimo incontro
con Hermione un Mangiamorte mi spiò e così scoprirono il mio
tradimento. Lei fu presa in custodia dagli Auror dell'Ordine, io iniziai la mia fuga.
Senza rendermene conto mi diressi a casa di Hermione. Non so quando
m'innamorai di lei, forse la sera stessa in cui lei mi fece
scegliere cosa fare della sua vita.
Entrai in quella casa in cui avevo passato tutte le sere da due mesi a questa
parte e salii al piano superiore. Mi diressi nella sua camera, trovandola vuota.
Mi guardai attorno con nostalgia, poi vidi una busta appoggiata sul suo letto.
La presi e riconobbi la scrittura minuta di Hermione. La busta recava la
scritta “Per Draco”
. Mi aveva scritto una lettera. La lessi
tutta d'un fiato, avvertendo il suo profumo. Mi aveva scritto poche righe,
ma mi sentii stringere il cuore.
All'improvviso qualcuno entrò nella stanza. Mio padre.
Ghignò guardandomi. Da lui ho ereditato persino le espressioni, infatti quel
ghigno è un segno che mi ha sempre contraddistinto a scuola, ma negli ultimi
mesi non era più comparso sul mio volto. Di giorno ostentavo un'aria
d'indifferenza, di notte lasciavo che le mie labbra si distendessero in dolci
sorrisi, indirizzati solamente alla mia Dea.
Non tentai nemmeno di oppormi a
Lucius quando iniziò a torturarmi con la maledizione Cruciatus. Mi comportai
esattamente come fece lei quella sera, sorrisi a mio padre mentre mi puntava la
bacchetta e si preparava a pronunciare poche parole. Avada Kedavra.
Mentre aspettavo di morire
strinsi ancora in mano la lettera di Hermione. Sorrisi, rivolgendo il mio ultimo
pensiero a lei, sapendo che presto ci saremmo ritrovati ed allora saremmo potuti
stare insieme. Per
sempre.
“Draco,
ti scrivo questa lettera prima
di andare a combattere. Stanotte Harry combatterà contro Voldemort, sarà la
battaglia finale. So già che non sopravviverò, mi è stato comunicato tramite una
profezia. Ma non importa, perché so che un giorno ti potrò rivedere.
Ricordati sempre che sei tu a
scegliere il tuo destino, che lo puoi sempre cambiare. Ma io non voglio cambiare
il mio destino, anche perché l'unico modo sarebbe non prendere parte alla
battaglia e sai che non lascerò mai i miei amici combattere da
soli.
Adesso ti lascio, ma non è per
sempre, perché ci ritroveremo.
Ti amo, Draco, ricordalo
sempre.
Tua per
sempre,
Hermione”
Hermione, non sai ancora quanto
hai cambiato la mia vita. In soli due mesi hai stravolto tutti i progetti che
mio padre e il destino avevano fatto per me. Ti aspetterò all'infinito, ma sappi
che sarò sempre lì per te.
Ti amo.
Note dell'autrice: Qualche appunto sulla storia.
Avendola scritta più di un anno fa, per un tema di italiano, non ho
tenuto conto del settimo libro (e non ne terrei conto comunque >_>). La
storia è ambientata pochi anni dopo la fine di Hogwarts, ma penso l'abbiate
capito da soli XD. Ultimamente mi sono ritrovata tra le mani questa storia
e ho fatto qualche modifica, ma la trovo abbastanza patetica -.-
potrei pure sbagliarmi, ma per saperlo ho bisogno che commentiate XD va bene
anche solo per dire che è una schifezza (anche se spero di no >.<), ma
fatemi sapere che ne pensate!
Inoltre volevo ringraziare tutti quelli che hanno
recensito la oneshot "Pretty when you cry", ovvero:
Yusaki, lovechan88 (comparaaaaaa grazieeeee
*_*), martyk, Christina Malfoy e
ra89 (grazie mille tesoro! *-*). Grazie a tutte per i commenti, mi
hanno fatto molto piacere! ^.^
Direi che è tutto! Baci a tutti,
Pam <3
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