Quello
che sarebbe stato
Itachi
sorrise un'ultima volta al fratello minore, lasciando che la luce lo
avvolgesse e lo riportasse nell'aldilà.
Il
luogo dove sarebbe rimasto.
In
realtà, la luce si affievolì e si
ritrovò in un enorme spazio
bianco, circondato da una soffice nebbia dorata.
Aggrottò
le sopracciglia, quando dal vapore soffuso, emerse una figura.
I
capelli color ruggine incorniciavano il viso dolce, dai lineamenti
delicati e spigolosi mentre gli occhi color ematite, carichi di
risentimento, lo fissavano.
“ Yukira?”
domandò incerto, riconoscendo la sua fidanzata, deceduta
insieme a
tutti gli altri, molti anni prima.
Rimase
a guardarla a lungo.
Come
potevano avere la stessa età?
“ So
cosa stai pensando, sei un traditore” la giovane, mossa dalla
furia, raggiunse il ragazzo in una falcata, abbattendo sulla sua
guancia un sonoro schiaffo.
Itachi
non si scompose più di tanto, era prevedibile, sia per il
carattere
tendenzialmente irruento di lei che per gli altri mille motivi celati
dietro quel gesto.
Lei
continuò imperterrita a spintonarlo con dei pugni sul petto,
fino a
quando non le bloccò i polsi, costringendola a guardarlo.
“ Perchè,
Itachi?Io ti amavo...” mormorò, guardando un punto
indefinito
dietro il ragazzo.
Lui
la lasciò andare, “ non ti ho mai dimenticata,
Yukira”.
“ Ma
hai dimenticato la promessa ” sbottò, dandogli le
spalle e
stringendosi in esse.
Itachi
osservò quella schiena sinuosa e quel corpo perfetto che
aveva
stretto troppe poche volte.
Le
si avvicinò leggero, attirandola a sé.
L'odore
di gelsomino era rimasto immutato sulla pelle perlacea della giovane
Uchiha.
Sembrava
fin troppo viva e reale per
quel posto.
“ Non
sono mai stato molto bravo a mantenere le promesse”.
Involontariamente,
il pensiero volò su Sasuke.
“ Nonostante
tutto, sono rimasta con te fino alla fine. Ma per te, non ha avuto
molta importanza. La tua mano non si è fermata neanche
davanti al
mio amore” si districò bruscamente dalla sua
presa, “ tu stesso
che avevi promesso di proteggermi da tutto e da tutti, persino dalla
morte”.
Le
parole di lei furono come lame impregnate di veleno sulla coscienza
di Itachi.
“ Yukira,
vorrei raccontarti tutta la verità di quella
notte”.
“ Mentiresti,
soltanto”.
“ Non
ha senso che un morto menta”.
Ritornò
a guardarlo, accarezzando titubante le iridi ossidiana con le
proprie.
“ D'accordo”.
A
differenza della maggior parte delle ragazze, Yukira non condivideva
solo l'orgoglio tipico del suo Clan, ma una personalità
forte e
cinica, ma al tempo stesso, tremendamente buona e dolce.
Itachi
ne era rimasto subito affascinato dall'armonia creata da tutti quegli
elementi contrastanti tra di loro.
Per
tutti i giovani scapoli Uchiha, Yukira era quello che si considerava
un – buon partito - .
E
tra tutti loro, la giovane era capita con quello sbagliato.
Il
rimorso per non averle permesso di crearsi una famiglia e una vita
felice aleggiava come una bolla nell'animo di Itachi.
Mentre
parlavano, l'uno di fronte all'altra,l'Uchiha si rese conto di quello
che aveva perso e che avrebbe potuto avere.
Yukira
se ne accorse dello sguardo afflitto che di tanto in tanto faceva
capolino durante la conversazione e rabbuiava il volto del giovane.
Era
davvero pentito per quello che le aveva fatto.
“ Va
bene così, Itachi. Ti credo” lo interruppe con un
sorriso.
Il
primo che le vide fare, verso di lui, da quando l'aveva rivista.
“ Non
posso far ritornare le cose come erano prima. Il passato non si
può
cambiare”.
“ Cosa
proponi?”.
“ D'ora
in avanti, rimarrò sempre al tuo fianco”.
“ E'
una minaccia fattibile”.
“ Ai
shite iru, Yukira”.
“ Non
basta per farti perdonare, caro il mio bel Uchiha...” le loro
labbra si sfiorarono, “ ma è un buon
inizio”.
Forse
non potevano più riprendersi le cose che si erano persi ma
potevano
ritenersi fortunati ad aver ritrovato la più importante di
tutte.
Il
loro rapporto.
Quello
che sarebbe stato il loro amore.
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