Fissava la parete bianca, e le lacrime attraversavano il suo volto.
A volte le sembrava di non appartenere a questo mondo, di venire da un altro pianeta, di appartenere ad un altro universo.
In questo momento aveva un tornado in testa, aveva milioni di domande a cui nessuno avrebbe mai potuto rispondere e sapeva che se non avesse avuto le risposte, il suo dolore sarebbe andato avanti.
Nessuno riusciva a capire a cosa stesse pensando, l'espressione del suo volto ultimamente non faceva notare nulla, né dolore,né felicità.
Non aveva amici a cui dire come si sentisse, anzi un amico c'è l'aveva. 
Il suo io interiore era un suo amico.
Si faceva domande e una voce interna le rispondeva.
Molte volte si chiedeva se anche gli altri parlassero con se stessi, ma poi si dava della stupida perchè gli altri non ne avevano bisogno, loro avevano degli amici.



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