Sono
tornata… in questi giorni mi sono sempre chiesta come sarebbe andata se avessi portata avanti l’altro finale e così mi sono messa a
computer ed è nata questa nuova storia…
A
voi non rimane altro che scoprire che cosa succederà in questo filone di “what if…” della
mia FF Badb.
Buona
lettura
Light
E se…
Gibbs
era entrato proprio nell’attimo in cui Oskar Babd
vedendo la collana con la stella di Davide al collo di Ziva gliela strappava
con forza e prima che potesse farle del male gli aveva sparato e l’aveva
ucciso.
Infilò
la pistola nella fondina e si apprestò a liberare l’Agente David.
-
Tutto bene?- Le chiese.
Lei
non rispose, lo guardò fissa. I suoi occhi erano
gelidi, vuoti, inespressivi.
-
Andiamo!- Le disse Gibbs una volta slegata.
Si
era fermata un attimo a guardare il corpo di Oskar
Kane e poi aveva cancellato quel dolore che aveva sentito nel cuore e aveva
raggiunto Gibbs.
Erano
quasi all’uscita, Ziva si toccò il collo e si ricordò che non aveva più con sé
la collana. Non poteva lasciarla nelle mani di quel lurido schifoso.
-
Devo tornare indietro.- Gli disse seria.
- Ma che cosa ti salta in mente Agente David.- La guardò furiosa –
Sei impazzita c’è ancora Angie Cros in giro.-
-
Sai che paura Gibbs… semplice se la incontro la faccio
fuori.- Rispose con ironia tenendo il tono serio.
L’uomo
si avvicinò alla donna. La guardò dritta negli occhi. Non riusciva a capire che
cosa le stava passando per la testa. Le espressioni del suo viso divennero
tese. Assottigliò gli occhi e la guardò più severamente.
Ziva
dal canto suo non levò mai lo sguardo e lo sostenne quasi come se lo volesse
sfidare.
Si
guardarono per qualche secondo, come se si stessero studiando.
-
Vengo con te.- Gibbs le disse incamminandosi tornando indietro.
L’Agente
David l’affiancò, lui senza guardarla sorrise tra sé. “Sei una testona! Quando
questa storia sarà finita vedrai come te la faccio
scontare!” pensò l’uomo.
Anche se non lo voleva ammettere, si era affezionata a
quella donna, che aveva sostituito lei: Kate. La sua
pupilla e chissà forse, qualcosa in più. Non c’era stato tempo per capirlo.
Non
l’avrebbe mai creduto ma a poco, a poco, era riuscito
a farsi quasi una ragione della sua morte.
Arrivarono
alla stanza e Ziva iniziò subito a cercare mentre Gibbs rimaneva di guardia
sorvegliando il corridoio semi buio.
- Mi
vuoi dire che stai cercando?- Le chiese spazientito.
- La
mia croce di Davide…- si fermò guardandolo – è importante per me, è un regalo
di mia madre.- continuò distogliendo lo sguardo.
Era
come cercare un ago in un paiaio. La stanza era grande e la poca luce che
filtrava dentro non illuminava a sufficienza l’ambiente.
Ziva
era sicura che l’avesse in mano Oskar Badb ma quando gli aprì
la mano non la trovò. Si mise a cercare per terra. “Non è possibile” pensò
mentre guardava il pavimento.
Sentirono
un rumore.
-
Vado a controllare!- Le disse Gibbs prima di sparire nell’oscurità.
La
donna continuò a cercare.
-
Posso essere di aiuto io? Forse stai cercando questa?-
Le chiese Angie Cros uscendo dall’oscurità.
Ziva
si voltò dalla sua parte e la guardò con disprezzo.
- Ti
conviene ridarmela!- Le disse seria.
-
Non darmi ordini!- Le gridò puntandole la pistola contro.
L’Agente
David rimase ferma guardandola fissa negli occhi. La
donna si avvicinò sorridendole in senso di vittoria.
-
Sei pronta a raggiungere il tuo amico Oskar Kane?- Le chiese
acida.
Ziva
continuava a fissarla rimanendo ferma.
-
Questa collana in fin dei conti non è un granché perché ci tieni così tanto da
rischiare la vita tornando indietro. Eravate liberi e invece no
allora vuoi proprio morire.- Rise sadica.
L’Agente
David perse il controllo e si avventò su di lei cogliendola di sorpresa. Le due
donne caddero a terra lottando. Ziva si ritrovò sotto Angie che cercava con
tutta la forza che possedeva di puntarle la pistola contro per spararle.
Accadde tutto in un attimo, la pistola si ritrovò in mezzo ai due corpi e il
colpo partì.
Due
occhi sbarrati, un rivolo di sangue che scende dalla bocca e un corpo che si
affloscia a terra senza vita.
Non riesce a muoversi, non riesce ancora a crederci. Solo un
istante poi riprende lucidità. Sposta il corpo da se stessa. È
macchiata del suo sangue, le mani sono sporche del suo sangue.
In un istante tutta una vita le passa davanti agli occhi.
Sorride alzandosi in piedi.
Si
pulisce la mani sui pantaloni, guarda il corpo di
Angie senza vita sul pavimento.
“E’
finita!” pensa osservando i corpi nella stanza.
Una
mano si appoggia sulla sua spalla.
Si
volta ma sa già chi è. Incontra i suoi occhi azzurri, glaciali e freddi, ma che
sanno infondere sempre calore.
-
Andiamo!- Le disse Gibbs solamente prima di andare.
Erano
in macchina da un po’ entrambi in silenzio. Nessuno dei due parlava. Ziva
guardava fuori dal finestrino. I pensieri riempivano
la sua mente. Troppi errori erano stati commessi in quella missione. Un uomo
innocente era morto e l’uomo che amava aveva rischiato di perdere la vita solo
perché lei era stata così stupida da lasciarsi andare, di abbandonarsi ai
sentimenti, e così, aveva abbassato la guardia. No questo non era da lei.
Strinse
le mani a pugno forte sulle gambe. Il viso si contrasse. Gibbs la guardò con la
coda nell’occhio e vide la donna combattere con il passato e il presente.
Non poteva fare niente solo lei doveva trovare la strada giusta.
Arrivarono
all’Ncis.
-
Gibbs io…- disse ad un tratto Ziva quando entrarono in ufficio.
-
Vai a farti una doccia Agente David!- Le disse duro come il suo solito mentre
si dirigeva alla sua scrivania.
La
donna rimase ferma in mezzo al corridoio spiazzata dalla reazione del capo. Lo
odiava quando la trattava in quel modo di indifferenza.
- Si Capo!- Disse dura. Prese il cambio che teneva nel
cassetto della sua scrivania e si diresse verso lo spogliatoio femminile.
L’acqua
calda scendeva sul corpo. Le mani appoggiate alla parete e la mente vagava sugli ultimi giorni. Ripercorse tutti i momenti. Un
sorriso comparve sul suo viso ricordando gli attimi passati con Tony. La sua testa appoggiata a quella di lui e la sua voce che le dice
di amarla. Riprovò le stesse sensazioni di quel momento, il cuore che batte all’impazzata e si ferma nell’attimo preciso che sente
quelle due parole “ti amo” e poi…
Il
buio, il dolore, il colpo di pistola e la vita che se ne va.
Chiude
la mani a pugno con rabbia. “Mai più!” pensa
promettendosi a se stessa “Mai più mi lascerò andare”.
Chiuse
i rubinetti, prese l’accappatoio, lo indossò e si guardò allo specchio.
Rimase
ad osservare la sua immagine riflessa nello specchio per un po’. I suoi occhi
divennero più scuri e freddi.
-
Mai più… io sono Ziva David Agente del Mossad!-
La
decisione era stata presa. Niente ripensamenti. La lezione l’aveva imparata.
Niente più coinvolgimenti. La sua vita era stata decisa fin da piccola, non
l’avrebbe più contrastata, non si sarebbe più ribellata
al suo essere killer del Mossad.
Indossò gli abiti puliti, prese il cellulare fece una breve
telefonata.
-
Torno. Alla fine avevi ragione tu. Io appartengo a te. Parto sta sera. Agli
ordini, sempre come vuoi tu!- Chiuse la telefonata.
Prese
le sue cose e si diresse verso l’ufficio del direttore.
Jenny
la osservò un momento prima di iniziare a parlare. Era
strana. I suoi occhi erano inespressivi, non lasciava
trasparire niente. “Sembra di tornare indietro nel tempo, agli inizi prima che
legassimo” pensò la donna osservando l’altra che rimaneva in piedi in attesa di un suo cenno.
-
Siediti pure Ziva.- Le disse Jenny cordiale.
-
Rimango in piedi. Sarò breve.- Si fermò e la guardò dritta negli occhi – Torno
al Mossad.-
Jenny
rimase in silenzio, non ci poteva credere.
- Che cosa stai dicendo? Io non te lo permetto.-
Disse dura.
-
Non sono alle sue dipendenze Direttore Sheppard. Il
direttore David le spedirà il fax del mio reintegro nell’organico degli agenti
del Mossad.- Disse con tono serio senza lasciare trapelare nessuna
emozione.
Bussarono
alla porta ed entrò Cinthia che le porse il foglio di carta. Jenny indossò gli
occhiali e lo lesse attentamente.
-
Non ha perso tempo!- Si lasciò sfuggire con disprezzo. La guardò non capendo il
suo gesto.
Si
alzò e le andò vicina. La guardò dritta negli occhi.
- Perché?- Le chiese dopo un attimo.
- E’
la mia vita.- Rispose dura prima di andarsene.
Continua…
Spero che mi seguirete
anche in questa nuova avventura… aspetto i vostri commenti come al solito
Come reagirà Gibbs?
Che farà Tony?
Che succederà?
A saperlo XD