La festa di fine
scuola
Hermione arrivò alla tana giusto in tempo per
aiutare Ginny a preparare tutto. La rossa aveva deciso di
festeggiare la fine della scuola, organizzando una grande festa.
Lavorarono tutto il pomeriggio, mentre
spettegolavano di uomini. Si continuavano a chiedere se Ron
finalmente avrebbe fatto qualche passo, ma ogni tipo di supposizione
era inutile vista la lentezza con cui il ragazzo rielaborava ogni
tipo di informazione.
Hermione infatti qualche tempo prima aveva
dichiarato il suo amore al ragazzo, ma senza riceve risposta.
Da quel momento aveva sperato invano, e ora stava
iniziando a pensare di guardare altrove.
Forse quella festa avrebbe dato una svolta alla sua
vita sentimentale.
Arrivò la sera e le due ragazze si prepararono,
accogliendo poi gli ospiti.
- Ma tuo fratello quando arriva? - continuava a
chiedere la Granger e in tutta risposta l'altra alzava le spalle.
Sarebbe dovuto arrivare insieme ad Harry molto
prima, ma ancora non davano segni di vita.
La musica a tutto volume, tanti ragazzi, tutti
studenti di Hogwarts, si muovevano bevendo qualcosa.
Poi finalmente lo vide e le guance le diventarono
rosse fuoco, quasi come i capelli del ragazzo che amava.
°°°
La serata passò allegramente, tutti che scherzavano
con tutti, forse a causa del troppo alcool.
Ron si fece vedere poco dalla riccia, passando
invece un sacco di tempo con Harry, Ginny e tutti gli altri del
gruppo.
La cosa strana si verificava quando Hermione si
avvicinava a loro: cambiavano subito discorso oppure alcuni si
allontanavano con Weasley, lasciandola in compagnia di gente che si
comportava da finto tonto.
Tutto questo modo di fare irritò Hermione a tal
punto che verso le 1:00 decise di andare via.
- Ciao ragazzi, ci sentiamo... - esclamò sul
depresso andante. Quella serata per lei rappresentava un fallimento
totale in base alle sue aspettative.
- Aspetta Herm, ti accompagnamo! - intervenne subito
Potter, affiancando l'amica insieme agli altri.
La riccia sorrise debolmente, ormai dentro sentiva
il senso di delusione crescere senza sosta.
Poi, mentre rifletteva dentro di se su quanto era
ingiusta la vita notò che tutto il gruppetto di ragazzi che fino a
poco prima la circondava si stava dirigento da un'altro lato del
giardino.
Perplessa restò a fissarli mentre la salutavano da
lontano.
Si rigirò, un pò stizzita per la presa di giro che
le era appena stata riservata, quando si accorse di avere accanto
qualcuno.
- Hermione? - Ron la richiamò sulla
terra.
Improvvisamente si sentì confusa, le guance
avvamparono e il cuore pareva esserle finito in gola.
Rintontita, ecco come si sentiva.
- Si? - rispose semplicemente, e anche banalmente
mentre alzava lo sguardo verso di lui.
- Ecco... devodirtidellecose! -
- Come? -
- Ehm... io devo... devo dirti delle cose, ecco! -
riuscì a dire infine lui, dopo essere diventato rosso a tinta
unita.
Lei sorrise, cercando di incoraggiarlo.
Fece un respiro profondo e poi attaccò - Da quando
mi hai detto che ti piacevo io... vedi, io... ho iniziato a
pensarci! Sai, prima pensavo mi piacesse la Brown, ma poi mi sono
accorto che non era ciò che realmente volevo... desideravo... - il
ragazzo si fermò per deglutire, e riprendendo fiato continuò - Vo...
volevo capire se mi piacevi realmente o se era solo una cosa del
momento... Vedi, ora il tempo... il tempo è passato ma quello che
sento per te no. -
Si zittì un'attimo, con il respiro affannato. Nel
silenzio che regnava entrambi avevano paura di far sentire all'altro
il battito del proprio cuore.
Incontrò i grandi occhi di lei, lucidi. Notò che
aveva le guance arrossate, e pensò che era ancora più bella così.
Le labbra di lei si schiusero leggermente, lasciando
uscire un flebile - Davvero? -
In tutta risposta annuì e riprese a parlare.
Lentamente.
Temendo per la risposta di lei.
- Ora, la domanda d'obbligo è... - respirò a fondo -
... Ti interesso ancora, Hermione? -
- Si, Ron... Da sempre... - sussurrò lei.
Il rosso, impacciato, non sapeva più che fare e con
i piedi si dondolava in avanti e indietro.
Avvicinandosi al volto roseo di lei per poi
allontanarsene subito.
Insicuro, tremante, emozionato.
Raccolse il coraggio e una volta arrivatole davanti,
non tornò più indietro.
La baciò.
Un bacio dolce, leggero ma pieno di
sentimento.
Rimasero a fissarsi negli occhi sognanti l'uno
dell'altro per un pò.
- A... a domani, allora... - disse lui, continuando
a fissarla.
- Sai... credo che resterò ancora un pò. - proferì,
mentre il sorriso le si faceva largo in volto.
***
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