Parlami, o Morte, e svelami i tuoi segreti.

di SaulK
(/viewuser.php?uid=217656)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Giorno 16 Ottobre, avevi iniziato da poco gli studi, ti concentravi solo su quello.
“Terremoto nelle Filippine: 150 mort-”
 
Giorno 26 Ottobre, un Sabato. E come al solito, lo passavi coi tuoi amici.
“Omicidio a Santa Margherita, uccisa a coltella-”
 
Giorno 28 Ottobre, solo due giorni dopo. Una nuova giornata, poco tempo per pensare.
“Madre uccide il figlio di-”
 
Giorno 4 Novembre. Iniziavi a leggere il giornale più seriamente la mattina.
"Ragazza morta a Roma-”
 
Giorno 21 Novembre, ormai cercavi subito le notizie più importanti.
“Farmacista sgozzata da due rap-”
 
Giorno 2 Dicembre. Ancora, e ancora, e ancora.
“Prato, strage dei nuovi schia-”
 
 
Giorno 5 Dicembre. Chiudi il giornale. Spegni la TV. Stacchi la radio. Disconnetti il PC.
Anche per te diventa troppo. Ogni volta, di nuovo, ti accorgi di quanto il mondo attorno a te sia pieno di Me.
Ogni volta, ogni singola vita, è per te un colpo forte. Per questo hai infine deciso di proteggerti ignorando ciò che ti circonda.
Tu e tutti voi lo avete fatto, e viaggiate spediti sulla Terra, avvolti in grigi manti di sfiducia e cinismo, lo sguardo infossato perso in questioni più urgenti: perché preoccuparsi delle migliaia di vite che reclamo lontano dai vostri occhi, quando le urgenze concrete vi richiamano ad un presente che non aspetta?
 
Ma tu, o Mio figlio, non riesci davvero a lasciar passare tutto questo. Non lo accetti. Lo dinieghi.
Sai che è sbagliato, ma sai che non puoi nulla. E allora anche tu, ogni mattina, sei costretto ad ammantarti nel grigiore della vita quotidiana.  Tu ed altri non lo accettate, ma cosa potete contro la vostra Madre a cui tornerete, alla fine?
 
Figlio Mio, erede di un peso condiviso da voi tutti, non angustiarti. Il mondo è succube del Mio volere dall’alba dei tempi: Mi son forse mostrata una tiranna? No. Ma nella tua adorabile innocenza cerci sempre di dimenticare la Mia pressante presenza.
Il mondo non ti aspetta, ne Io aspetto te.
Devi andare avanti, e lo farai.
 
Perché, dopotutto, domani è un altro giorno…
 

 
 
 
Note dell’autore:
Salve Notturni.
Ammetto la mia colpa: vi avevo promesso non uno, non due, ma addirittura tre testi.
Ne sono profondamente addolorato, ma la vita Universitaria mi ha completamente assorbito, me ne spiace davvero.
Cercherò di recuperare.
Per ora vi lascio questa riflessione che spero possa risultarvi fonte di riflessione.
 
Con rammarico,
S.D.K.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2319342