Iced Glance

di Iced_Glance
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"C'era una volta - e c'è ancora - un'anima curiosa che vagava per gli spazi infiniti senza trovare un amore dentro al quale tuffarsi."
Massimo Gramellini

La guardavo, guardavo quel suo visino dolce. Senza farmi vedere, la osservavo. La ammiravo, ogni suo singolo movimento era una sorpresa per me, troppo orgoglioso per andare lì, baciarla e dirle che era il sole di ogni mia giornata spenta e la luna di ogni mia notte buia. Se solo avessi potuto, voluto diceva la mia coscienza , le avrei detto tante cose, le avrei detto tante dolci parole, le avrei fatto tornare in mente tanti bei ricordi, fino a che quei lacrimoni non sarebbero scesi giù per la sua guancia delicata costruendo un piccolo solco sul leggero strato di fondotinta che ogni giorno si dava per dare un po’ di colore a quelle guance candide. L'avrei portata fino in capo al mondo pur di vederla felice di nuovo. Mi sarei immerso nell'abisso più profondo per dirle che ha le labbra più rosse del corallo più raro, scalato la vetta più alta solo per urlarle che neanche il panorama da lassù potrebbe mai competere con lo splendore dei suoi occhi. L'avrei baciata come se fossi stato senza respiro, delicatamente, perché lei è fragile come una rosa senza spine, vulnerabile. Sarei stato quello che non sono mai stato, sarei cambiato, per lei, avrei fatto di tutto. Ma tutt’a un tratto mi sentivo immobile, incapace di ogni sorta di movimento. Sapevo che a trattenermi era la stessa forza che mi spingeva verso di lei. Sapevo che non sarei mai riuscito a renderla felice e lasciarla andare era stato il sacrifico più grande che avessi mai fatto nei miei trentadue anni.

 




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