Passaggi di stato
Note:
Piccola One Shot per il contest Sulle labbra di
Cheshire_Kitty_Cat, classificatasi sesta. Il contest prevedeva la
descrizione di un bacio, che doveva interessare almeno il 90% della
storia (tra le 500 e le 1000 parole). In fondo riporto la valutazione
:)
Passaggi
di stato
di Samidare
Rin. Si
era sempre trattato di Rin.
La prima
volta che Haruka era emerso dalla sua apatia, era stato Rin a
trascinarlo fuori. Aveva preso la sua anima e l'aveva tenuta stretta,
mentre riusciva dove gli altri suoi compagni avevano sempre fallito:
nel farlo sentire vivo.
Rin gli
aveva regalato la sua seconda vita, quella fuori dall'acqua – e poi
l'acqua gliel'aveva tolta, perché era stato capace di farlo smettere
di nuotare. Ma era di nuovo lui, soltanto lui, unicamente lui:
insolente, fiero, determinato, folle, pieno di sé... Così vivo che
faceva male solo guardarlo.
Una
creatura affascinante come può esserlo un alieno, che sembrava
domandargli di essere esplorata.
Haruka si
chiede se Rin esista. È martedì pomeriggio, un martedì in pieno
inverno di quelli che la punta delle dita non si scalda neanche
tenendole accanto al fuoco, e Rin è il fuoco, e il fuoco è
lì.
Sta
parlando, ma Haruka non lo ascolta, rapito dalle sue labbra: si
muovono ad un ritmo così serrato che sembrano incorporee, mentre il
loro proprietario continua a lamentarsi di una gara che non ha
preparato bene.
Un attimo
dopo quelle stesse labbra debbono fermare la loro corsa, costrette da
quelle decise del suo amico d'infanzia: Haruka si trova lì suo
malgrado, a contatto con quella bocca così indiscutibilmente vera da
far sembrare il pensiero di poco prima pura follia. Si rende conto di
essersi mosso spinto dal desiderio ingestibile di toccarlo e
constatare una verità ovvia, sempre che quei pensieri non siano
dettati dal bisogno di giustificarsi con se stesso... Ma una
questione più imminente accantona le altre: sta baciando il suo
migliore amico.
Rin. Il
calore delle labbra di Rin. Il sapore delle labbra di Rin – salate,
come il mare –, la presenza delle labbra di Rin – soffici,
incastrate nelle sue. I contorni sfocati del viso di Rin, che
intuisce tra le ciglia appena socchiuse, mentre cerca di coglierne
l'espressione: ad Haruka basterebbe notare un solo sopracciglio fuori
posto, una lieve piega sulla fronte dell'altro, per capire quando
sarà il momento di schivare il pugno. Ma il pugno non arriva, Rin
resta immobile, un gargoyle di pietra che preme la sua granitica
bocca su di lui, per fargli del male e soffocarlo. Un peso
insostenibile che gli tiene la testa sott'acqua.
Haruka è
il ghiaccio, e il ghiaccio è lì: contro le labbra di
Rin, in un'attesa eterna. Rin non può dargli una risposta perché,
per la prima volta da quando si conoscono, è lui ad essere preso in
contropiede; non ha mai immaginato che una simile cosa potesse
avvenire. O meglio, sì... L'ha immaginato. Ha accarezzato quell'idea
molte volte con la mente, mentre con la mano accarezzava altro.
Inizialmente solo sfiorandola con delicatezza, perché un pensiero
tanto proibito è in grado di spaventare persino lui. Col tempo però
quell'idea si è radicata, e ora Rin si sente ogni volta meno in
colpa mentre si sofferma a pensarci: l'ha fatta sua, ci ha giocato,
ne ha distorto i contorni – ha perfino desiderato che quella
fantasia si realizzasse –, ma mai avrebbe immaginato che sarebbe
stato Haruka a prendere l'iniziativa. È ciò a pietrificarlo più di
ogni altra cosa.
La prima
crepa si fa strada in quell'armatura di granito quando Rin alza il
braccio sinistro, velocemente, come farebbe per una bracciata: però
le dita non si immergono in acqua, bensì tra i capelli di Haruka,
sulla sua nuca. Rin non vuole interrompere quel contatto, si è
accorto che l'altro sta per desistere, fiaccato dall'assenza di
reazioni, e si è dato da fare per impedirlo premendo il ragazzo
contro di sé. La sua corazza di pietra va in frantumi quando
socchiude le labbra e, desideroso di compiere a sua volta un gesto
audace – Haruka non deve superarlo in nessun campo! –, invita
l'amico nella sua bocca: lo stuzzica con la lingua, gli fa
dischiudere le labbra e si prende un bacio che sa di innocenza e di
indecisione. Se si tratta del primo bacio di Haru, quello non lo
domanda.
Haruka
scopre per la prima volta il calore di una lingua umida contro la
propria: in qualche modo ha sempre saputo che il primo sarebbe stato
Rin, anche se ammetterlo prima di quel momento non avrebbe avuto
senso. Non si pone domande, Haruka. Pur non sapendo se stia baciando
nel modo giusto, non prova imbarazzo per la sua inesperienza... In
fondo non c'è un modo giusto per baciare Rin, basta lasciarsi
guidare. Anzi, trascinare:
perché Rin non è il tipo che indica con gentilezza cosa
fare, piuttosto strattona con tutta la sua forza. Sembra costituito
di pura energia, un bagliore incostante che ha il potere di
risvegliare la sua anima o di annullarla completamente.
Rin
mordicchia le sue labbra con i denti appuntiti, afferrandole e
tirandole, rendendole gonfie e lucide di saliva, bagnate, invitanti.
È piacevole, realizza Haruka mentre passa esitante le proprie
dita sulle lisce guance dell'altro per poi accogliere tra le mani
intrecciate il suo collo robusto. È piacevole, pensa, mentre
la fusione delle loro lingue produce molta più saliva di quella che
aveva immaginato e i brividi lo percorrono e lo scuotono. È
piacevole, anche mentre avverte il piacere dell'altro
materializzarsi in un'erezione costretta nei pantaloni: anche il suo
corpo reagisce, Haruka sente scorrere dentro di sé quel vigore che
solo Rin sa infondergli.
Perché
egli è il fuoco, e Haruka il ghiaccio: ghiaccio che si scioglie,
abbracciato dal fuoco. Ghiaccio e fuoco che diventano acqua,
quell'acqua che li ha sempre legati e che ora abbandona Haruka sotto
forma di lacrime. Rin le lappa dalle labbra di lui: non ha bisogno di
consolare, perché sa che quelle gocce salate sono soltanto
l'espressione di quella stessa commozione che sta attraversando anche
lui, difronte ad un attimo così perfetto.
Fine.
Spero
che possa esservi piaciuta! Ero molto indecisa su questa fic, l'ho
scritta in pochissimo tempo perché ho deciso di partecipare al
contest all'ultimo... Rin e Haruka mi sono parsi la coppia più
adatta per questo tentativo, ma è la prima volta che scrivo su di
loro. Spero di averli resi IC.
Ringrazio
Cheshire_Kitty_Cat per le sue belle parole, che riporto qua sotto:
TOTALE 57,5/60
GRAMMATICA 20
STILE 18
CARTTERIZZAZIONE 20
DETRAZIONE -0,5 per non aver rispettato
il limite del 90% della fan fiction concentrata sul bacio
Ho
già avuto modo di constatare che le RinHaru – o aHaruRin che siano
– mi piacciono solo se scritte bene. La tua se l’è cavata
ottimamente – e credo che i commenti più veritieri si ottengano da
chi, pur apprezzando i personaggi, non li ama a prescindere: si
riesce meglio a evitare ogni forma d’amore incondizionato. Ho avuto
bisogno di tutta la seconda lettura per poterla apprezzare in ogni
suo aspetto. Si notato sin da subito precisione e bravura, ma per
poterla sentire davvero, nel mio caso, ha impiegato un po’ di
tempo.
GRAMMATICA – niente da ridire. Se c’è una cosa che
non interrompe mai la lettura questa cosa è la grammatica. Perfetta
sotto ogni punto di vista.
STILE – anche lo stile è molto
buono. Come ti accennavo, ho avuto una prima lettura un po’
distaccata. Il tuo modo di scrivere impiega un po’ per arrivare al
lettore con tutta la sua forza espressiva – almeno così è stato
per me. Solo poi, rileggendo con più calma il giorno seguente sono
riuscita finalmente a provare tutto il piacere che potevo trarre da
questa storia.
Ho cercato di capire quale fosse stato l’ostacolo,
ma a volte sono sottigliezze tali che non riescono a essere indicate
nello specifico – almeno non da qualcuno come me, che di competenze
in materia ne ha poche e può solo basarsi su quello che prova, nella
convinzione che lo scopo di uno scrittore è quello di raggiungere
l’animo di ogni lettore e farlo sentire coinvolto in ogni momento,
anche senza sapere coscientemente come questo sia stato possibile.
Comunque la storia è molto buona, alla fine. Hai fatto un lavoro
del quale non devi dubitare e con cui è stato un piacere
confrontarsi.
CARATTERIZZAZIONE - ti sei destreggiata bene con i
sentimenti dei personaggi sin dal principio, sapendo caratterizzare
il punto di vista di entrambi. Una volta compreso che si è passati a
osservare la scena dagli occhi di uno o dell’altro protagonista, si
colgono anche tutte le sfumature del loro carattere. La
caratterizzazione, che parla di amicizia, bisogno e amore, è stata
ottimamente gestita e ha contribuito alla godibilità della storia.
Se i personaggi non fossero stati così ben interpretati e ricreati
sicuramente non sarebbe stato così bello leggerti fino in fondo.
Ogni storia è un sinolo delle parti. Prese singolarmente sono
tutte positive, ma solo se le si mette insieme al meglio si riesce a
creare una buona lettura. Nel tuo caso ho impiegato un po’ a
entrare nella storia e ad apprezzarne le caratteristiche, ma quando
poi sono riuscita a inserirmi, ho colto tutto quello che di bello
c’è. E ti assicuro che c’è tanto di ben fatto.
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