Verso
il tramonto
Da tempo, ormai, c’è una forte
tensione in questa casa.
L’ansia è ovunque, il terrore di
fallire è spaventoso.
Guardo il mio bambino, e
nell’immensità di quegl’occhi verdi, vedo la vita offuscata dalla morte. Harry,
mio piccolo Harry….ssss…non fiatare, non piangere….ssss….non ti preoccupare,
perché qui con te c’è la mamma e il tuo papà, e per niente al mondo Gli
permetteranno di sfiorarti… non avere paura, Lui non può farti niente…
Mentre guardo il mio amato
James,rivedo gli anni passati. I nostri primi incontri, i nostri innumerevoli
litigi, la scuola, gli amici… l’amore. Mi scappa un sorriso, mentre lui lo
afferra con un dolce bacio.
“Non ci troverà…” mi bisbiglia
all’orecchio “non aver timore, Lily”
Nonostante il suo tono
persuasivo, non riesce a convincere, ho l’impressione che questa sia la più
grande bugia che sia mai uscita dalla sua bocca.
Ho paura, ma non per me, per
Harry… è così piccolo e ha diritto di vivere, di vedere il mondo. Come può
esistere una persona così priva di cuore? Come può un uomo grande e vecchio
prendersela con un piccolo di appena un anno?
Mi chiedo se questa protezione
consigliata da Silente valga qualcosa contro il Suo potere, mi chiedo se Peter
sia davvero all’altezza del suo compito, sinceramente preferivo Sirius come
Custode Segreto… ma Felpato, e in seguito anche Ramoso, era così convinto che
fosse un piano geniale, che alla fine ho ceduto… ma ho un così brutto
presentimento.
Mi sento come un topo in
trappola, così sola nonostante la costante presenza di James e Harry.
Chiedo solo la libertà, la vita
per il mio bambino… è una cosa così difficile?
Darei anche la mia stessa vita
pur di salvare la sua!
Tremo nell’oscurità della notte
quando, immersa nell’immensità del buio, i fantasmi della morte si fanno più
vivi. L’unica rassicurazione è il sentire i respiri regolari dei miei due
uomini, mentre in me si genera la consapevolezza che sono vivi, che per ora
tutto è ancora regolare.
James si muove al mio fianco.
“Amore… non dormi ancora?” mi
sussurra per evitare che Harry si svegli, mentre la sua mano mi accarezza i
capelli.
“No”
“Vieni qui…”mi abbraccia forte.
La sua presenza mi rassicura “va tutto bene Lily, va tutto bene… non è successo
niente, stiamo tutti bene”.
Scoppio a piangere.
Un pianto silenzioso il mio,
perché Harry non lo deve sentire, non deve vedere la mia paura perché
altrimenti anche lui la proverà… la paura è una malattia dannatamente
contagiosa.
Ramoso, abbracciandomi, mi
accarezza la schiena, sussurrandomi parole dolci e tranquillizzanti.
Vorrei essere forte come lui… ma
non cela faccio più. È così distruttivo stare qui, fermi, a sperare che non ci
trovi, a sperare che tutto vada bene, che qualcuno lo fermi prima che sia
troppo tardi… stare qui, in questa casa, nascosti, a pregare di non morire,
mentre Lui, fuori, ci cerca con la bacchetta levata, pronta per essere usata, e
con un paio di dolci parole da sussurrarci… solo due misere parole…becco che
cosa vale la vita, solo due sciocche parole… Avada… Kedavra… non ce la faccio
più… tutto questo è troppo anche per me!
Sono una donna, una madre
normalissima… chiunque in una situazione come questa cadrebbe a pezzi.
James mi canticchia una canzone,
una ninna nanna che gli cantava sua mamma. È rassicurante, anche troppo… ecco,
anche ‘sta notte James mi ha salvata dagli incubi… anche ‘sta volta, grazie a
lui, riuscirò a dormire.
Inizia un altro giorno. Harry si
sveglia piangendo, mi alzo, lo prendo in braccio per calmarlo; James, invece,
prepara la colazione per tutti. Riordino un po’ la casa, gli altri due stanno
giocando, mi unisco a loro.
Le ore trascorrano lentamente in
questa nostra prigione. L’unico che sembra non accorgersi di niente è Harry. Mi
chiedo che cosa pensi nel vedere i suoi genitori così tesi, nel trovarsi sempre
tra questa mura… chissà se può anche solo lontanamente immaginare che cosa sta
succedendo.
I minuti passano, mentre noi non
facciamo altro che seguire la morbosa routine che va avanti ormai da tempo.
Il tempo passa. A volte sentiamo
dei rumori all’esterno, mentre qui il silenzio cala e la tensione va alle
stelle. Non so come, ma alla fine è
giunta sera, ci è stato concesso un altro giorno di vita, forse si tratta di un
miracolo.
Siamo in salotto, Harry vola
sulla sua scopa giocattolo mentre noi lo guardiamo apparentemente sereni. Un
rumore in giardino ci fa però sussultare.
Silenzio.
Prendo in braccio Harry, mentre
la paura mi divora.
La porta si palanca di colpo.
“Lily scappa!!! Porta via
Harry!!!” James ha estratto la bacchetta, mentre Lui si avvicina.
Con Harry tra le braccia corro di
sopra, richiudendo dietro di me la porta.
Da qui riusciamo a sentire i
rumori della battaglia che sta avvenendo sotto i nostri piedi, poi, più nulla.
Il terrore mi assale mentre Lo vedo entrare nella stanza.
James è dunque morto, sono
vedova… ma non permetterò che uccida anche il mio bambino.
“Non lo toccare!” dico, mentre i
suoi occhi rossi fissano avidamente mio figlio. Poi guarda me, la bacchetta
levata, pronta a colpire i mio angioletto.
Senza pensarci, mi porto davanti
a Harry, lo proteggerò con il mio corpo… la mia vita in cambio della sua.
Io ti salverò, Harry.
Ecco, non c’è più nulla. Una
gigantesca luce bianca mi circonda mentre, da lontano, sempre più lontano, odo
il pianto di un bambino.
Ora non ho più paura… spero solo
che il mio sacrificio non sia stato vano…
Harry, figlio mio, ti prego…
vivi…
Ti voglio bene, piccolo mio, e
sarò sempre al tuo fianco; ovunque sarai, io sarò lì con te a sostenerti e
proteggerti… sempre.
…fine…
DICLAIMER: i personaggi citati
appartengono agli aventi diritto e nell’usufruire di essi non vi è, da parte
mia, nessuna forma di lucro.