P.

di VerbalM3
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P.
 
P. è un ragazzo che ha un enorme poteniziale, ma non lo sfrutta. Ha una mente brillante, fa ridere, è attraente e ti sa manipolare. P. ha un dono: la musica. Riesce a trasmettere i suoi pensieri attraverso la voce del pianoforte. P. non crede nella poesia o nelle parole umane, ma crede nella pura essenza musicale e nelle emozioniche un individuo prova nell'ascoltare la SUA musica. 

P. suona il pianoforte e ho avuto il piacere di sentire la sua voce musicale;
ho chiuso gli occhi e ho lasciato che quell'armonia entrasse nel mio corpo. c'è sempre una traccia di speranza, ma secondo me, P. la speranza in se stesso la sta perdendo. E' insicuro, indeciso... non sa cosa vuole e se lo sa, non sa come ottenerlo, e se lo ottiene, non sa il perché e il "non sapere" non gli piace. P. vuole sapere il perché delle cose, ma spesso non vuole comprenderlo. 

P. ha l'impressione di non meritarsi i piaceri della vita, i suoi sorrisi... almeno così mi ha detto. Continua a cercare gli ostacoli della realtà, senza vedere quelli che ha già davanti. P. ha un compleasso di infelicità e di inadeguatezza e questo lo porta a chiudersi in se stesso e a non rischiare. Preferisce buttarsi tra le reti di A. piuttosto che in quelle di una persona sconosciuta. P. vorrebbe buttarsi, ma teme le conseguenze;
penso temi di non avere il controllo della situazione, di se stesso ( un pò come me). 
Non riesce a raccogliere il frutto dall'albero nel momento giusto;

forse perché sa che il gusto dolce e paradisiaco presto svanisce e non resta che un dolce ricordo nella sua memoria; forse P. non vuole assaggiare il frutto perché teme la sua mancanza, perciò sceglie di raccogliere il frutto acerbo o troppo maturo, in modo da potersi lamentare ed essere sempre insoddisfatto. 

P. vive con gli occhi mezzi aperti e mezzi chiusi: vede ciò che vuole vedere e non scava in profondità. C'è stato un momento (forse) in cui P. mi ha guardata con gli occhi aperti. Ha capito ciò che volevo senza il bisogno di parole inutili. 

P. ha molte doti, ma molte le tiene nascoste. Sembra che abbia paura di aprirsi e quindi tiene tutto nascosto dietro ad una maschera che ogni giorno indossa. Mi ha tenuta appesa ad un filo per tre mesi e ogni volta che mi avvicinavo alla cima, allungava il filo. Non mi lasciava arrivare alui. Forse aveva paura che se mi lasciava arrivare in cima poi non mi sarebbe  piaciuta la vista e me ne sarai andata. Non lo so. Frose mi sto sbagliando. 
P. rimane un mistero... con lui mi sono aperta più di quanto io abbia mai fatto con un ragazzo;
 ha visto parti della mia vita che avrei preferito celare dietro il mio quitifiano falso sorriso. P. non mi era, non mi è e non mi sarà mai indifferente. 

Sarebbe stato un amore adolescenziale, ma anche il primo...

mi sare innamorata di P., o forse lo ero già?




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