The New Age

di michaelgosling
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CAPITOLO 44. LIBERTA'

Il sole era alto, e nonostante la presenza di nuvole, il tempo era perfetto.
Nè troppo caldo né troppo freddo.
Era tardo pomeriggio, e tutto era normale.
I bambini giocavano nel parco.
Gli adolescenti flirtavano tra loro alla scoperta del sesso opposto.
Quei momenti, quelle situazioni.
Da una decina d'anni erano diventati normali.
Cose quotidiane.
Ora c'era una cosa nuova, la libertà.
Una libertà che i loro genitori avevano guadagnato con grande fatica.
Un bell'uomo di all'incirca 30 anni camminava a spasso svelto, dirigendosi verso un cortiletto nel quale si trovavano molti suoi coetanei, che in quel momento stavano preparando della carne allo spiedo.
Prima che raggiungesse la meta, molti, anche bambini e adolescenti, lo salutarono gridando il suo nome, e questi sorrise facendo loro un rapido saluto con la mano.
Quando arrivò, un uomo alto, magro e dai capelli scuri gli andò incontro.
"Alla buon'ora. Sempre il solito." borbottò, guardando di traverso l'affascinante trentenne.
"Almeno sono arrivato."
"Meglio tardi che mai, questo è sicuro."
Una bella donna li sentì discutere, e si avvicinò alla coppia.
Nonostante andasse verso i trent'anni anche lei, sembrava una ragazzina, soprattutto a causa di quel dolce viso da ragazza che non avrebbe mai abbandonato.
"Scott!" mormorò lei, andando incontro al nuovo arrivato.
"Ayris, ciao! Sei stupenda come sempre."
"Sei arrivato al momento giusto. E' pronto."
Lì accanto c'era un grande tavolo, dove molti si diressero.
Anche bambini e adolescenti.
Tutti si sedettero allegramente, come una grande famiglia.
C'erano proprio tutti.
Scott si sedette vicino a Nathan: nonostante le continue discussioni, si amavano ancora alla follia e stavano ancora insieme.
Avevano anche due bambini, avuti con l'inseminazione artificiale e con l'aiuto di Peggy: Harvey, il cui padre naturale era Nathan, e Melanie, il cui padre naturale era Scott: l'ex Intoccabile aveva deciso di chiamare la figlia come la sorella, alla quale continuava a pensare.
Ayris e James si erano sposati e avevano due maschi, più o meno dell'età di Harvey e Melanie: Jack e Jeremy, ma in memoria di Bloch, Ayris non si era limitata all'aver dato lo stesso nome al suo primogenito.
No.
La donna, infatti, lavorava come assistente sociale e aveva fondato un ospedale psichiatrico per bambini o adolescenti con traumi o problemi mentali: voleva che diventassero uomini, e non assassini.
A ciascuno di loro dava un paio degli occhiali che aveva realizzato l'amico.
Nello stesso tavolo c'erano Barret, Lynn e Erika.
Il poliziotto e la dottoressa si erano lasciati pacificamente, ed entrambi si erano rifatti una vita.
Erika si era risposata, e Barret, dopo tanto tempo passato ad aspettarla in silenzio, aveva portato all'altare Lynn e da otto anni erano genitori di una bella bambina.
Coleman era quasi un uomo, e sedeva vicino al suo migliore amico e fratello adottivo: Jerry.
Infatti, come promesso, Barret aveva adottato il figlio di Gregor e ora sia Jerry sia Coleman stavano frequentanto un accademia di polizia, per seguire le orme del padre.
Sì.
Ce l'avevano fatta.




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