Iced Glance

di Iced_Glance
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Era l’otto maggio, giovedì, e come ogni giorno stavo aspettando il tram per andare a lavoro. L’arrivo del tram era previsto per le 08.17, erano le 8.25 quando in fondo alla strada avvistai un grande mezzo di trasporto arancione. Appena chiuse le porte, nonostante il ritardo, vidi una ragazza correre e sbraitare per salire. Il conducente un po’ divertito da questa giovane accaldata, probabilmente a causa della corsa, aprì sorridendo le porte facendo entrare la sconosciuta e il suo sorriso a trentadue denti. Essere riuscita a prendere quel tram le sembrava una tale conquista, le si leggeva in faccia che era soddisfatta. Pareva così.. distratta, sbadata, un uccellino che ha appena imparato a volare e per le prime volte assapora il brivido di sbattere le ali lontano dal nido. Da quel giorno tutte le mattine mi imbattevo nella sua figura. Sul marciapiede di fronte, alla fermata del tram, sul tram stesso. Molto spesso i nostri occhi si incontravano e per me tutte le volte era amore, amore a prima.. seconda, terza, ottava, undicesima vista. Tutti i giorni era come se la incontrassi per la prima volta e mi dava sempre le stesse sensazioni. Avevo già provato quelle emozioni, avevo già provato l’amore.. o almeno credevo di aver già provato l’amore. Davanti alla bellezza dei suoi occhi mi sentivo piccolo. Ogni giorno mi sentivo un quindicenne alle prese con la prima cotta adolescenziale, tutto in me iniziava a fremere e alla fine ho capito, quegli sguardi rubati.. io l’amavo e anche lei mi amava, solo che ancora doveva scoprirlo.




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