Ambra, ambra, color ambra.
Neri, intensi, profondi,
gli occhi tuoi; così tuoi.
Io, stupidamente, sono intralcio da
non vedere.
Mi fermo,
io,
ti osservo.
Anelo e spero che il tuo sguardo,
seppur distrattamente,
si posi su di me o mi sfiori.
Mi sfiori, come un brivido che
non sento sul mio corpo materiale.
Non si volge, non si desta
dalla mia muta insistenza
e rimane
a guardar qualcosa che
mai
sarò io.
Che bello, che bello,
che bell’uomo!
Anima pura, preferisco.
Nei tuoi occhi scruto l’artista di anime:
attore cruento, dolce cantante.
Tra queste parole
sospirate d’amore,
il mio desiderio si volge a te.
Oh, creatura che il mio cuore rapisti e non lo sai.
I giorni, le notti,
l’estate, le stagioni,
l’inverno con il freddo,
passo, tutto, pensando che un giorno i miei occhi
avranno l’onore
di guardare i tuoi.
Momento da me desiderato,
momento da me sospirato e aspettato;
trovarti di fronte e poter amare qualcosa che
è presente.
Momento vissuto appieno, sognato, cambiato nei pensieri,
ma amato.
Non ti accorgi, mio dolce fiore,
della stoltezza delle mie membra?
Che ubbidendo ad un cuore, pazzo,
si fermano, immobili, invocandoti
nella disperazione dei miei occhi.
Ma non ti accorgi.
E i secondi passano in fretta,
come passi sulla pioggia,
come il battito del mio cuore,
l’attimo termina.
Ma la sensazione rosa e pura del momento
permane imperterrita
e ti fa ricordare lui.
Occhi neri, baffi e cuore. |