Le Tre Ipotesi Dello Screensaver
Amy era felice come non lo era da tempo.
Non che fosse una di quelle
persone tristi e depresse - leggi Stuart -, visto che negli ultimi anni
la sua vita era migliorata tantissimo grazie alla presenza di un bel
gruppo di amici e un fidanzato, solo che sapeva che mettersi in gioco
avrebbe portato anche momenti no e incomprensioni.
Ormai aveva superato le prime
difficoltà nel rapporto di amicizia con Penny e Bernadette, come
quando non l'avevano invitata a fare shopping per il matrimonio della
seconda, e sapeva cosa significasse essere circondata da un discreto
numero di persone che tengono a te.
L'unica nota costante e negativa fino a quel momento era la convinzione circa i sentimenti che Sheldon non
provava per lei: sapeva che lui tenesse a lei, l'aveva dimostrato tante
volte seppur in un modo tutto suo e particolare, ma nulla in più.
Per lui, Amy aveva sempre fatto
di tutto, mettendo in secondo piano se stessa e pensando che averlo
così fosse meglio che non averlo affatto.
Passava le giornate sperando
che Sheldon si sentisse pronto per fare qualcosa che facesse passare la
loro relazione ad un livello successivo, ma invano, e si
consolava ripensando agli sporadici momenti in cui si era sentita
anche solo per un po' la sua vera fidanzata: l'incursione di lui al
cinema, mentre era con Stuart, seguito da quell'improbabile quanto
magnifico: "Amy, vuoi essere la mia ragazza?", i loro rari ma significativi abbracci, il loro tenersi per mano...
Intanto, però, quella
sera, Leonard le aveva fatto il regalo di Natale più bello di
tutti, mostrandole lo screensaver del computer del suo ragazzo, in cui
c'era lei.
Certo, era seguita da altre
persone - immaginarie e/o morte - che significavano molto per lui, ma
era al primo posto, accidenti, e il pensiero che lui guardasse la sua
foto prima di lavorare o andare a dormire la riempiva di gioia.
Perciò, sorridente e
felice, si recò verso il suo fidanzato con una tazza fumante di
thè in mano e gliela porse.
"Sono davvero contenta di averti di nuovo qui" disse, senza smettere di mantenere il contatto visivo.
Sheldon, come se nulla fosse, bevve un sorso dalla sua tazza e scrollò le spalle.
"Lo sono anch'io, il pensiero
di vedere Missy che si aggira per casa con le poppe al vento per
allattare il suo pargoletto mi fa venire la nausea" rispose.
"Ma almeno mi hai pensato un
po'? Ho capito che hai detto che mi avresti voluto lì con te, ma
onestamente non so se per supportarti o per dare una mano al posto
tuo!" s'infervorò Amy, poggiando la sua tazza sul tavolino di
fronte al divano.
Sheldon alzò gli occhi
al cielo, con la sua solita teatralità, per poi riservarle
un'occhiata di biasimo, una di quelle che gli riuscivano meglio.
"Amy, ti rendi conto che ho
appena trascorso una giornata assurda tra le urla di mia sorella e di
mia madre? Mi sento come se fossi Wolowitz, un Wolowitz ovviamente
migliore, con due dottorati e trenta centimetri in più... Non ho
bisogno anche delle tue urla".
"Non avrei bisogno di urlare se tu fossi gentile con me, ogni tanto".
"Ma io sono gentile! Sono
tornato da uno stressante viaggio in aereo, seccato di non poter andare
in treno perchè non avevo tempo, e non ti ho nemmeno fatto
portare la mia valigia!".
Per tutta risposta, Amy si
alzò dal divano, con le braccia incrociate, e sorrise con aria
di sfida in direzione di quello scemo del suo fidanzato, che nemmeno a
Natale era capace di prendersi una pausa da quel comportamento
così... Sheldoso.
"Fai come vuoi, tanto lo so che
sono importante per te, altrimenti non mi avresti come screensaver
insieme a Spider Man e gli altri tuoi amichetti immaginari!" sbottò, non riuscendo a mantenere il segreto che le aveva mostrato Leonard.
Ovviamente, Sheldon fu preso
alla sprovvista da quella notizia, tanto che spalancò la bocca
in un modo che lo faceva assomigliare tanto ad una delle scimmie che la
ragazza usava come cavie per i suoi esperimenti da neurobiologa.
Non pensò nemmeno a precisare che Spider Man e gli altri supereroi non fossero i suoi amici immaginari, visto che erano frutto del genio di altre persone, sorpreso com'era.
"Come fai a saperlo?" chiese, dimenticando il suo solito tono saccente.
"Non è importante...".
"Beh, se vogliamo analizzare la
questione, ci sono tre ipotesi: o mi hai letto nel pensiero, o hai
hackerato il mio computer o...".
"E' stato Leonard, Sheldon!".
"Era la terza opzione, infatti. Amy, se mi lasciassi finire i miei ragionamenti magari...".
"Oh, stai zitto! Non hai nulla
da dire in tua difesa? Dai, dimmi, come ci sono finita lì? Per
puro caso?" lo prese in giro, sentendo la felicità che l'aveva
pervasa fino a poco prima svanire del tutto.
"Per puro caso! Lo sai che non
credo al caso, al destino e a tutto quell'ammasso di sciocchezze, Amy!
Sarebbe scientificamente impossibile! La tua foto è lì
perchè l'ho messa io" spiegò Sheldon, logico e rigoroso
come suo solito.
"Posso sapere perchè?".
Sheldon sospirò, e,
comprendendo che ormai avrebbe dovuto dire addio al suo thè
caldo che caldo non era più, posò a sua volta la tazza
sul tavolo e si alzò, avvicinandosi alla figura più bassa
e un po' incurvata di Amy.
"Perchè, a discapito di
quanto io possa dire o fare, sono pur sempre umano - certo, sono sempre
più convinto di essere un homo novus
- e in quanto tale ho anche io un punto debole. Ho capito che il mio
tallone di Achille sei tu, Amy Farrah Fowler, perchè da quando
ti conosco le mie ricerche sono peggiorate e ho combinato qualche
pasticcio che anni fa non avrei nemmeno potuto accettare. Nonostante
ciò, non riesco ad odiarti, e avere la tua foto lì mi fa
ricordare di non arrabbiarmi con me stesso quando, a fine giornata,
capisco di aver sprecato un altro giorno senza Premio Nobel"
rivelò, con la solita calma e minuziosità nell'esprimersi
che utilizzava quando faceva uno dei suoi soliti discorsi.
"Oh, Sheldon, questo è
il più bel regalo di Natale che potessi farmi!" urlò
emozionata Amy. "Non hai dovuto nemmeno citare a memoria un discorso di
Spider Man, questa volta*!" aggiunse e, senza riuscire a trattenersi,
lo abbracciò con una delle sue strette degne di un boa
constrictor.
"Oh, boy**,
Leonard me la pagherà sul serio questa volta, devo aggiungere
una clausola nel contratto tra coinquilini che prevede il tenere
sigillata quella sua boccaccia da fisico teorico in decadenza...".
Pochi metri più in
là, nella stanza di Leonard, quest'ultimo e Penny sghignazzavano
silenziosamente, dopo aver ascoltato il tutto.
"Hai fatto bene a non chiudere quella tua boccaccia da fisico teorico in decadenza!" approvò Penny, sussurrando e scimmiottando la voce di Sheldon.
"Ma sì, anzi, si
prospetta un bel Natale visto che Sheldon mi ingnorerà!"
gongolò Leonard, con un sorriso smagliante.
"E pensa se dicessi ad Amy che
Sheldon ha ammesso che in futuro potrebbe avere una relazione anche
fisica con lei... Lo convincerebbe a darsi una mossa?".
"Non lo so, ma in tal caso
dovrebbe dirgli che le hai spifferato il tutto a casa sua! Sai, in caso
positivo, non vorrei gli Shamy nudi per casa...".
* Accade nella 6x01, "The date night variable"
** Adoro questa tipica espressione di Sheldon, e secondo me rende di più in lingua madre, scusatemi!
*°*°
Ecco cosa succede quando una
tua amica disdice un'uscita all'ultimo momento, i libri di filologia
romanza ti fanno diventare triste e così decidi di vedere
l'ultima puntata di TBBT prima della pausa natalizia... xD
Vi giuro, questa volta mi sono
seriamente illusa che potesse scattare il famoso bacio tra questi due
testoni, e invece no, gli autori non hanno voluto farci questo regalo
ç_ç
Comunque, non ho resistito e ho
scritto questa OS ambientata subito dopo la fine dell'episodio, non
è nulla di che, ma dovevo dare vita ai feelings che questi due
mi provocano in qualche modo xD Se non siete nauseati e adorate questa
coppia anche voi, ho scritto un'altra OS su di loro: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2224697&i=1
Che dire, spero che il tutto sia stato di vostro gradimento :)
Bazinga a tutti!
milly92
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